lunedì 18 novembre 2013

Semplicemente stando lontano da qualcuno, lo si puó dimenticare?

Mi chiedevo: se ci fosse davvero una persona innamorata di un'altra, senza "Se" e senza "Ma", senza avere mille flirts in giro, senza idealizzare l'oggetto dell'innamoramento, ma senza riuscire nemmeno a sminuirlo (intendo per esempio, quando si è arrabbiati con qualcuno, questo aiuta a dimenticarlo), senza riuscire ad andare con altri, ma qualcuno che dopo la rottura abbia davvero il cuore distrutto, qualcuno che amava in una persona i pregi e i difetti andavano bene così, qualcuno che dopo che ci si sia lasciati, resta lì fermo, immobile. Semplicemente disperato.
Fermo perchè la persona non aveva acccenato a problemi di coppia, e quindi resta sorpreso.

Sorpreso. Fermo lì, immobile. Immobile ad escoltare un destino che non vuole, ma che è ormai deciso. Immobile a cercare di capire cosa sia successo. Sguardo vuoto, perso, lontano ad osservare un futuro che non ci sarà. Cuore rotto, che si sbriciola di più ad ogni ricordo che riaffiora nella memoria di un cervello che vede solo flash back di ciò che era e mai più sarà. E come questa frase arriva nella mente, il pensiero è talmente devastanta da rinnegarlo: mai più ? No, no è impossibile, così ci si aggrappa alla fatidica frase del "Magari, anche solo tra dieci anni chi lo sa?" Ma chi lo sa, cosa? Si sa benissimo che è una cosa assurda, difficile. E poi, se fosse stato questo grande Amore, mica sarebbe finita, no?

Così i pensieri scivolano, come le lacrime, senza nemmeno sbattere le palpebre.
Ma come si può superare tutto questo? Senza un avvertimento? Senza che prima ci siano stati avvertimenti, campanelli d'allarme? Come? Come si può amare qualcuno così tanto, da non vedere proprio altro? E come si può superare una cosa così?

Non lo so, ma mi chiedevo: semplicemente stando lontano da qualcuno, lo si puó dimenticare? E' l'abitiudine che ci porta ad Amare qualcuno dopo la nascita della magia? Oppure anche se si è lontani, anche se il tempo passa, non lo si dimentica? Ma siamo sicuri che non siano i ricordi? Perchè, eliminando i ricordi, lasciandoli lontani, nascondendoli in un universo parallelo, e non vedendo più quel qualcuno, tutto questo dolore non può passare nemmeno così?

Chiara

martedì 12 novembre 2013

SERVIZI ORALI A 2,50 euro

Non sono madre, ma sentendo certe cose, capita che la voglia di fare figli in questo simpatico mondo, cali.

Ormai è su tutti i giornali, telegiornali, programmi di intrattenimento, la storia di quelle definite dai media "Baby prostitute".
Ore e ore di intrattenimento a parlare di questi casi, che ormai non sono più singoli, ma si stanno moltiplicando ovunque. Ieri sono venuta a conoscenza di una ragazza di 13 anni che fa servizi orali a 2,50 euro, e ,la voce della sua svendita, si sta diffondendo in tutti i paesi della zona.

Ma la cosa che più mi turba di tutti questi commenti, sono che: tutti sono accusatori nei confronti degli uomini.
Ma: io mi sento di criticare un uomo quando sfrutta una ragazza ridotta in schiavitù, quando sfrutta una ragazza ricattata, rapita, obbligata a prostituirsi. Non quando va con una ragazza lo fa per farsi una ricarica del telefonino. Le ragazze d'oggi, ormai, sono molto più sveglie di quelle della mia generazione, sono piene di ambizione, ambizione non per studiare e fare qualcosa per il mondo, ma per sfondare come veline, show girls.  Ma la cosa che più di tutti non si dice è che sanno benissimo quel che fanno. Non sono più bambine, e spesso dimostrano davvero dieci anni in più.
Quindi, io non critico gli uomini, che tutti sappiamo bene essere un po' maiali (senza offesa) e vanno a prostitute dall'età della pietra, ma coloro che fanno questo servizio volontariamente e solo per avere vestiti di marca.
Inoltre: ma dove caspita sono i genitori di queste ragazze??? Che razza di educazione hanno dato loro?

Come quei genitori che sponsorizzano e si indebitano per regalare quel video del "Pre-diciottesimo" alle loro figlie, ai loro figli, per lanciarli nel mondo dello spettacolo (non è che li iscrivono a recitazione)... e la cosa più ironica del tutto è che, quando quelli delle Iene li vanno ad intervistare, li prendono anche ampiamente per il culo con grande sarcasmo, e questi genitori, nemmeno lo capiscono e se ne vantano.

Genitori, cari genitori: ma dove caxxo siete?? Ma che caxxo di ragionamento fate??
Meglio belle e puttane che carine e intelligenti???
Le vostre figlie andranno di certo lontano.

Chiara

sabato 9 novembre 2013

Help!!!!!

Ho guardato la replica della puntata di domenica scorsa di "Che tempo che fa" su rai 3, su consiglio di mia mamma. Per chi non lo sapesse è un programma che inizia alle 20.10 circa e dove vengono intevistati vari ospiti da Fabio Fazio. Verso le 21- 21.15 circa arriva Luciana Litizzetto che dà notizie divertenti, poi provocatorie, per poi fare riflessioni serie ed utili, che possono, o meno, a seconda del caso, spronare le persone a fare qualcosa.
Domenica scorsa era questo il caso.

Come hanno riportato i telegiornali ci sono ATTIVISTI PACIFICISTI di GREENPEACE, che semplicemente protestavano al largo della Russia (in acque internazionali), contro delle compagnie pretrolifere (io la faccio breve, sotto ci sono i vari links), che sono stati arrestati, appunto dalla Russia, con l'accusa di pirateria. Tra essi un italiano.

Questo il sito di Greenpeace aperto per loro:
http://www.greenpeace.org/international/en/campaigns/climate-change/arctic-impacts/Peace-Dove/Arctic-30/

Quello che i telegiornali non fanno è dare l'informazione su quello che ognuno di noi POSSA FARE per protestare contro il loro arresto: vi prego, APRITE E LEGGETE, E se non siete troppo superficiali FIRMATE.

http://www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/?GPI_A30_profiles_top

Vorrei fare una breve riflessione che mi è nata grazie alla Litizzetto, o meglio, alcune parole sono proprio le sue, alcune sono mie, le ho messe un po' insieme: "Questi ragazzi non fanno le vacanze a Ibiza per divertirsi, non stanno a casa senza lavoro a oziare, usano il loro tempo per FARE QUALCOSA, credono in quello che fanno, credono nelle proteste pacifiche, credono che sia possibile fare qualcosa per salvare il nostro mondo, hanno degli ideali veri, sono quelli di noi che probabilmente faranno la differenza. Noi, invece, siamo troppo pigri anche per una firma?????"

Cerchiamo di non far cadere l'attenzione per loro,
come è successo per i nostri Marò.
Chiara

martedì 5 novembre 2013

L'Amore ha una speranza?

In genere non leggo giornali di gossip, tanto che non sapevo nemmeno che Belen si fosse sposata. Quando ho tempo porto con me un libro o la musica, perchè i gossip non sono molto il mio forte: i giornali sparano dicerie, foto che non solo rubano momenti privati di un personaggio, ma lo privano di ogni dignità e sbattono in prima pagina il dolore o la gioia che sta vivendo senza pensare alle conseguenze. 

Ieri ho dimenticato il romanzo che sto leggendo e anche la musica... Rassegnata, ho preso il volume di Vanity Fear del 16 ottobre (che si trovava tra i giornali sul tavolino dove ero io), vedendo in copertina Raul Bova e, visto che il pettegolezzo del suo divorzio era arrivato anche alle mie orecchie, ho deciso di leggere l'articolo. 

Il divorzio di Raul e Chiara: non c'è nulla da commentare, solo la tristezza che nasce dal cuore e prende tutta l'anima. Due persone che ci credevano davvero, due persone che ci hanno provato fino alla fine, due persone che hanno fatto tutto come andava fatto, secondo le regole che l'Amore impone.
Nessun tradimento, nessuna bugia, nessuna omissione, rispetto per ció che c'è, per i figli, per il lavoro dell'altro.. Soprattutto Tanto Amore...

Eppure... Nemmeno così ha funzionato. Come puó funzionare allora?! Nemmeno facendo tutto giusto va tutto bene. Come è possibile, a questo punto, crederci? Come è possibile credere che il grande Amore duri per sempre? È triste, è deludente... Lascia vuota la speranza verso il futuro... E una lacrima scivola giù. 

Detto questo posso dire che è molto bello l'articolo, molto intenso, da esso di percepiscie il dolore che questo divorzio sta causando, non solo da un punto d vista privato (che sarebbe già fin troppo), ma anche pubblico: i media si accaniscono e i bambini ne risentono. Come si puó fare un lavoro che provoca dolore a dei bambini? Come si puó commentare così superficialmente una separazione? 

Tornando al paragrafo precedente: crederci o non crederci? Ma soprattutto: l'Amore ha una speranza d'Essere?

Chiara

sabato 2 novembre 2013

Captain Phillips & Marò italiani.

In un momento storico un po' particolare, in un momento storico in cui ognuno ha problemi economici e di cerco-lavoro, capisco il motivo per cui al cinema si tenda ad andare a vedere film che fanno ridere al posto di quelli reali, al posto di quelli che fanno riflettere.
Ma vi chiedo comunque di guardare il seguente trailer; io ho visto questo film ieri sera e, lasciatemelo dire: non guardavo un film così bello davvero da molto tempo.
E' una storia reale, e questo fa pensare ulteriormente.

"Captain Phillips-Attacco in mare aperto":



Sicuramente questo film fa pensare, fa pensare soprattutto ai due Marò italiani arrestati in India, alla difficoltà di vivere certe realtà e di prendere certe decisioni immediate, che possono nuocere alla vita di altri o alla vita di chi si sta difendendo, e, ovviamente, alla propria.
Fa pensare perchè non credo che tale errore possa dovergli costare tanto, credo sia stato un incidente che resterà già nei loro cuori, essendo loro brave persone e non criminali.
Inoltre, se vi è questa realtà, realtà che i governi di quei posti non gesticono, o la creano loro stessi non aiutando la propria gente, come è possibile che a pagare devono essere solo i nostri Marò?
Certo, hanno sbagliato, ma le condizioni a cui erano sottoposti erano simili a quelli di una guerra, e, in una guerra, difficile come quella raccontata in questo film, ci sono sempre vittime, e i nostri Marò non dovrebbero essere lasciati là, vittime di un governo che non sa gestire il suo paese e cerca dei capri espiatori per una realtà che andrebbe risolta eliminando la pirateria, cercando di aiutare le persone povere a non arriavare a tanto... anche se la scelta del male è sempre una scelta.

Chiara