venerdì 31 maggio 2013

Meglio lasciare o essere lasciati?

Ecco un grande dilemma dalla risposta poco scontata, seppure molti la credano molto scontata, verso la prima ipotesi. Esiste infatti la convinzione, a volte errata, a volte esatta, che lasciare sia, senz'altro, meglio, e quindi che, chi sta peggio è senza ombra di dubbio, colui che viene lasciato.
Vi è la convinzione che chi lascia, non soffra, o soffra meno. Eppure io non credo affatto in questa teoria.
Ogni situazione è diversa, quindi non bisogna generalizzare, ma spesso, chi lascia, chi deve lasciare, è pieno di dubbi, di domande, di supposizioni, del grande dilemma di: "Aver o non aver fatto la cosa giusta?", del "(...)E se era solo una crisi di passaggio?", e la peggiore: "E se era lui/lei quello/a giusta?".
Colui che viene lasciato è pervaso dal senso di abbandono, dal pensiero di aver potuto fare di più, per tenersi stretto il proprio amore, ma non ha scelta: esso se ne è andato. Deve "Solo" uscire da questa tristezza d'animo, e: andare avanti.

Ma chi lascia, i dubbi, non lo lasceranno mai, per molto tempo, e solo dopo molto, forse avrà le risposte, se a favore della sua scelta, ottimo, ma se non lo erano... difficilmente potrà tornare indietro, e questo, fa sì che chi lascia si assume davvero una grande responsabilità.

Forse, le sofferenze non vanno rapportate tra di loro, ma solo, semplicemente constatate: perché esistono per entrambi.

Chiara

mercoledì 29 maggio 2013

La sfida dell'Amore

Un mio amico mi ha consigliato di guardare "Fireprrof - La sfida dell'Amore", sostenendo che in quel film è presente la sua visione dell'Amore. 
Il film inizia con il possibile divorzio della coppia protagonista, immaginate quindi il mio stupore. 
Tuttavia, proseguendo il film, si è rivelata una produzione cinematografica davvero interessante e, nella mia personale classifica di film preferiti, questo è quasi in vetta. 

Il film è incentrato sulla visione dell'Amore nel suo momento più buio e più triste: quando tutte le situazioni più belle vengono dimenticate, quando l'Amore viene dimenticato. Nel presente vi è solo rabbia, urla, dolore, pentimento per aver permesso ad ogni litigio di prendere il sopravvento. Ci si scorda di quella promessa fatta tempo prima, ci si scorda di Esserci nel bene e nel male. Ci si perde nella quotidianeità, e si perde tutto l'Amore. 
Questo purtroppo può capitare in un matrimonio. E, quando ci sono dei figli è terribile. Certo, può capitare anche in un fidanzamento, ma è in quest'ultimo che si dovrebbe capire se si desidera davvero esserci nel bene e nel male, se si è pronti per proseguire. Il fidanzamento lascia una via di fuga, serve apposta, oserei dire. Ma, se si fa quel passo, quel fatidico passo del matrimonio, non c'è più nessuna via di fuga, o almeno non dovrebbe più esserci.

Questo film racconta come, in quale modo concreto, si possa evitare di prendere una via di fuga, in quale modo concreto ci si possa essere nel bene e nel male, perchè spesso l'Amore mette a dura prova, l'Amore è una sfida.



Da questo libro, il romanzo: "La sfida dell'Amore" (sopra la copertina), che non è la storia del film, ma una vera e propria guida. 

Dedico a te questo post, che mi hai illuminata concretamente, oltre i miei ideali, oltre i sogni, oltre le fantasie,
Chiara

lunedì 27 maggio 2013

Fb dice che sono triste

Nei giorni scorsi mi è stato detto che il mio profilo di Facebook racconta la mia tristezza. Eppure io non sono affatto triste, immaginate quindi il mio sgomento.
Il problema è che, mentre ci sono persone che su fb condividono qualsiasi cosa facciano, dal momento della doccia, al percorso ginnico da loro compiuto, altre no. Ed io rientro proprio tra questi "No". Condivido citazioni, canzoni che mi piacciono, a prescindere dal mio stato d'animo.
Affidarsi a fb per conoscere lo stato d'animo della gente non solo è un errore, ma è anche triste; anche perchè come ci sono persone che vogliono far credere di essere felici e non lo sono, altre che sembrano demoralizzate, sono felici... quindi mi chiedo: dov'è finito il banale: "Come stai?"?

Chiara

venerdì 24 maggio 2013

Pensare di restare delusi non preserva dalla delusione

Non ho mai capito a fondo questa frase. Quando mi veniva esposta, credevo che ci fosse una grande differenza nell'atteggiamento "Di carica" quando si affronta qualcosa. Pensavo infatti che "Immaginare di restare delusi (da se stessi o da altri), avrebbe cambiato la delusione." Credevo che avrebbe fatto in modo che fosse meno amara, che quella stessa delusione sarebbe stata meno deludente.
Ma non è così.
Nessuna delusione può essere tanto meditata, tanto preparata; nessuna delusione può essere tanto preveduta quanto il momento stesso della delusione. Forse perchè l'uomo tende sempre in cuor suo a sperare, a pensare che quel meglio che tante volte ha atteso, stia arrivando.
Allora, probabilmente, è proprio vero: tanto vale ballare bene fin dall'inizio, tante vale non celarsi dietro una possibile delusione, ma sperare direttamente e basta. Almeno così, se non altro, quel percorso, quel viaggio, sarà più piacevole.

A te che mi ha sempre ripetuto questa frase, a me che non l'ho mai capita... Grazie,
Chiara

mercoledì 22 maggio 2013

Heart sweet heart

La dolcezza non si spiega, si ha.
La dolcezza può essere facilmente simulata, ed è nell'anima di pochi. Ci si può confondere, ma conosciuta, non lascia dubbi.
La dolcezza viene dal cuore, da un cuore in cui circolano miele e cioccolata insieme. La dolcezza vera fa vibrare l'anima, fa sentire puro lo spirito di chiunque, la vera dolcezza fa sentire soleggiata anche una giornata piovosa. La vera dolcezza è un fiume di emozioni incontrastabili, un battito appena accennato di palpebre che mostra l'anima, far cadere una lacrima senza che ce ne si accorga, mostrare il proprio dolore solo davanti all'inevitabile, per poi celarlo. La vera dolcezza è rispondere ad un complimento con un abbraccio, la vera dolcezza è rileggere il proprio libro preferito con quella sensazione d'amore nel cuore. La vera dolcezza sono uno sguardo ed un sorriso inaspettato, la vera dolcezza è chi asciuga un lacrima, la dolcezza è dire la verità anche a proprio discapito. La vera dolcezza è in una voce soave, la vera dolcezza è in una ninna nanna, la vera dolcezza è in uno sguardo che si abbassa e perfino in un sospiro.
La vera dolcezza la riconoscono ad occhi chiusi solo i bambini, solo la loro pelle la riconosce e raramente la confonde.

Chiara

lunedì 20 maggio 2013

Persone felici - Grey's Anatomy

Ho scritto nei precedenti post, di pagine o paragrafi di romanzi che mi sono particolarmente piaciuti. Un'altra cosa che mi piace in alcune serie televisive è la voce fuori campo... è una sorta di paragrafo all'interno di un grande romanzo, non trovate?
Beh, dato che nei miei post precedenti ho parlato spesso della felicità, casualmente in questi giorni ho guardato la ventiduesima puntata della sesta stagione della famosissima serie televisiva: "Grey's Anatomy". Questo episodio s'intitola "Persone felici", quindi ecco l'introduzione e la fine, quindi ecco uno dei paragrafi che più mi è piaciuto di Grey's Anatomy. (Già in passato avevo citato l'episodio numero 13 dell'ottava stagione "E se...", meraviglioso anch'esso).

"E' convinzione comune che pensare positivo contribuisca ad avere una vita più sana e più felice.
Da bambini ci dicono di sorridere, essere allegri e fare la faccia contenta. Da adulti ci dicono di considerare il lato positivo, di essere ottimisti e di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma, a volte, la realtà diventa un ostacolo alla nostra capacità di interpretare una parte allegra.
La salute può non assisterti, il fidanzato tradirti, gli amici deluderti... Ed è in quei momenti che vuoi solo la realtà: smettere di recitare ed essere te stesso: vero, spaventato e infelice.

Chiedete alla gente cosa vuole dalla vita, la risposta è semplice: essere felice. Forse è questa aspettativa, però, il desiderio di essere felici che ci impedisce di esserlo. 
Forse più cerchiamo e vogliamo uno stato di beatitudine, più questo desiderio ci confonde, al punto da non riuscire a riconoscerci più. Invece continuiamo a sorridere e basta, sforzandoci in tutti i modi di apparire felici come vorremmo essere, finchè, alla fine, la verità ci colpisce: la felicità è sempre stata lì, non nei nostri sogni o nelle speranze, ma in ciò che conosciamo, che è confortevole, familiare. "

Chiara

sabato 18 maggio 2013

Se solo fosse vero...

Se solo fosse vero il tuo respiro affannato, se solo fossero vere le tue braccia intorno a me, se solo fossero veri i tuoi occhi, se solo fosse vero il tuo battito sul mio, se solo fosse vero il tuo pensiero nel mio, se solo fosse vero il mio sogno, con i tuoi sogni, se solo fossero vere le nostre mani incrociarsi, se solo fossero veri i tuoi baci, sulla bocca, sul collo, se solo fosse vero il sole e la pioggia, se solo fosse vero il tuo profumo, se solo fossimo un "Noi", e non un "Tu" ed un "Io", se solo fosse vero che un brutto tempo non è solo un temporale, se solo fosse vero saresti realtà...
Se solo fosse vero... non lo so...



"Se solo fosse vero" è un romanzo di Marc Levy, diventato film. Racconta di un ragazzo che vede lo spirito di una ragazza in coma e si innamorano. Ma... quando lei si sveglia cosa accade?
Probabilmente è la storia di un sogno. La storia del sogno di trovare l'amore, sogno che hanno tutti (o quasi) e tutti lo immaginano, ma poi in realtà, cosa succede? Probabilmente questo romanzo è una metafora, probabilmente è semplicemente una storia.

Chiara

martedì 14 maggio 2013

E se... Il lieto fine non ci fosse?

Ogni volta che accade qualcosa di brutto, come un tradimento, una rottura, un dubbio, un'avversità insomma, si pensa che "Tutto, alla fine, passa, e se non passa, non è la fine." (Se non erro è una citazione di John Lenon).
Questa grande speranza tende sempre a regnare nei cuori, soprattutto quando ci si sbaglia con un amore, che magari non era Amore, ma solo, appunto, amore. Si dice, spesso e volentieri: "Quello giusto arriverà, arriverà anche per te, ci vuole solo pazienza, arriverà quando meno te lo aspetti, non devi cercarlo."
E se... non ci fosse? Se quel lieto fine tanto abito e tanto desirato da quasi tutti, uomini e donne indifferentemente, fosse solo una momentanea illusione? 
Guardando le generazioni più avanti nel tempo, quanti hanno davvero trovato quella famosa e ricercata anima gemella? Non tutti. Quindi, non è detto che tutti noi la troveremo. 

Forse sarebbe decisamente meglio, essere cinici, pessimisti, già pronti al peggio, così, tutt'al più, si resterà piacevolemente sorpresi.

Chiara

domenica 12 maggio 2013

Tu non ci sei più

Come un fiore appassito, come un fiore che ero convinta sarebbe durato, sarebbe diventato realtà, così, proprio così, sei scappato via, mi sei scivolato tra le dita, tra i sogni, e sei sparito.

                                                        Foto scattata da Giulia Zen

Sei sparito, sparito senza più lasciar traccia di nulla, solo del passato. Di un passato pesante, che mi sbatte in faccia continuamente ciò che è stato e che mai più sarà. E io che speravo che invece sarebbe tornato in un qualche modo in vita, a galla. A dire la verità, non lo speravo, ne ero convinta... ed è questo che mi brucia tanto, ed è questo che mi sconvolge. Sapere che tu non ci sei più, che non ci sarai più mi fa a pezzi l'anima, e l'unica cosa che posso sperare è che quando arriverà il tuo sostituto sarà migliore di come io stessa ti stavo immaginando, perchè, caro futuro mio, per ora mi hai solo deluso.
Tu non ci sei più.

Chiara

sabato 11 maggio 2013

Amore incondizionato - Festa della Mamma 2013

L'unico Amore al mondo a non subire condizionamento di qualunque genere, l'unico Amore al mondo ad essere pulito, immacolato, non paragonabile a null'altro Amore, è quello di una madre.

Solo una mamma può amare così tanto da lavorare per un futuro che non è il suo. Solo una mamma si alza in piena notte senza lamentarsi, che sia per lavorare, che sia per un brutto sogno o che sia per un raffreddore. Solo una mamma può faticare tanto per il proprio figlio senza mai rinfacciarglielo. Solo una mamma può compiere delle grandi rinunce senza sentirne il peso addosso o, almeno, senza darlo a vedere. Solo una mamma può vivere per qualcun altro, qualcun altro, cioè, il suo bambino. Solo una mamma può capire a fondo il significato della parola mamma. Solo una mamma può Amare incondizionatamente, come una mamma.

Un video che, secondo me rappresenta questo Amore, è il seguente:

Best job in the World: Mum

(Dura due minuti, ma vale la pena guardarlo)

Grazie Mamma, per tutto...
Chiara



mercoledì 8 maggio 2013

Scrivere è respirare


Ci sono quelle passioni, quegli amori, che nascono da bambini e che, si sa, mai ci abbandoneranno.
Per me è scrivere, e l'unica cosa che mi dà le stesse sensazioni, è nuotare, nuotare sott'acqua.



Scrivere mi fa sentire viva, viva più che mai.
Scrivere è qualcosa che mi solletica l'anima, è qualcosa che mi fa respirare.
Respirare dopo essere stata immersa in acqua. Uscire allo scoperto dopo essere stata sott'acqua per tanto tempo. E poi: puff... ecco l'aria! Così finalmente si respira, così, finalmente, respiro.
Scrivere, appoggiare la penna su un foglio bianco, farla scivolare, farla scorrere, è come quando si è  sott'acqua, si è concentrati sul nulla, se non sul nuotare, si fanno scivolare via i pensieri, e poi, quando finalmente si ha terminato, quando finalmente il pezzo è pronto, si riemerge, e la sensazione di ossigeno nuovo che rientra in corpo, dà la sensazione di vita. Dà la sensazione di essere vivi, vivi più che mai.

                                                      Foto scattata da Giulia Zen

Chiara

lunedì 6 maggio 2013

Dall'Amore all'odio

Non mi capacito di come sia possibile questo. Eppure accade. Spesso non accade tra storie di normale routine pre e post-adolescenza, ma dopo veri e propri matrimoni.
Accade dopo essersi scambiati parole d'amore su un altare, o semplicemente in un prato. Accade dopo aver progettato una vita insieme, accade dopo aver creato dei figli insieme.
Accade che... ci si odia. Si è talmente pieni di rabbia che la si riversa tutta verso l'ex coniuge, verso l'ex-amore. Ci si dimentica di ogni cosa, di ogni ex-sentimento, e tutto diventa un vortice buio di vendetta e di desiderio di rovina. Così, una verde e fiorita foresta, diventa una palude. All'improvviso le confidenze diventano punti deboli da sfruttare ed è così che le coppie si autodistruggono, lasciando a chi le guarda, ai figli, il dubbio dell'esistenza del vero Amore.

Chiara

venerdì 3 maggio 2013

Farfalle nello stomaco

Farfalle. Farfalle che credono di essere farfalle, ma non si rendono conto di essere solo bruchi.  Eppure hanno anche loro la classica sensazione di essere una farfalla. Di essere bella, colorata, di poter volare libera nel cielo. Hanno la sensazione di libertà, la sensazione di volare. Volare ovunque.

Ma, è solo una sensazione. In realtà i bruchi non sono farfalle. Lo possono diventare, se sopravvivono. Si chiudono nella crisalide, e dopo ne uscirà una bellissima farfalla. Lei sì, che volerà, che sentirà quelle vibrazioni alzandosi nel cielo, e deciderà su quale fiore fermarsi.
E' la bellissima farfalla che darà la sensazione delle farfalle nello stomaco.

                                                Foto scattata da Caroline Joyce Elefante
   
Certo, anche il bruco può darla, essendo, la farfalla, la sua evoluzione, tuttavia, spesso, i primi bruchi che si incontrano trasmettono davvero certe emozioni, ma esse sono finte. Perché? Perché nella maggior parte dei casi (ma fortunatamente non sempre), e le prime volte che si vede un bruco, si pensa subito alla possibilità che esso potrebbe diventare una farfalla, e ce ne si innamora subito, sentendo già nello stomaco quella sensazione tipica citata nel titolo, tuttavia, è solo un bruco. Un bruco che, sarà la farfalla per qualcun altro, ma per se stessi rimarrà sempre un bruco.

Quando si incontra il bruco, che realmente diventerà farfalla, si dovrebbe notare la differenza. Almeno dicono. Infatti, si dice che una volta vista, una volta conosciuto il bruco che diventerà farfalla, esso occuperà ogni pensiero, esso farà venire la voglia di buttarsi, di tuffarsi, perché sotto vi è un bel fiore, farà venire voglia di volare, più in alto rispetto ad una semplice farfalla, ma, quasi, quanto un aquila. Questa farfalla avrà i colori più belli che esistano, i colori dell'arcobaleno,  sembrerà di... vivere di essa, poiché la si avvertirà nello stomaco, nel cuore, nell'anima.

Chiara

giovedì 2 maggio 2013

PensandoCi, ascoltando il temporale

PensandoCi, pensando a noi... penso ad un grande temporale, uno di quelli forti, perché noi eravamo un po' come un temporale, un bel temporale. Uno di quelli che ci si ferma a guardare, che ci si ferma a fotografare, uno di quelli che quando arrivano ci si deve accostare, perché troppo intenso e non si può proseguire.
Il cielo è diventato blu scuro piano piano... ma non in senso negativo, i temporali non sono sempre qualcosa che metaforicamente è brutto. A me piacciono. Io amo i temporali, quelli che arrivano all'improvviso, quelli che sanno scombussolare la vita, il cuore, l'anima. Quelli in cui nemmeno una risata è senza emozioni, è fatta a caso. Io amo le grandi passioni, le cose poco previste, gli ombrelli che si capovolgono, perché i temporali non puoi non sentirli, sono talmente stravolgenti che non cadono mai nella banalità di una giornata di sole. Inoltre, chi ha detto che le giornate di sole sono serene? Io ho conosciuto temporali molto più sereni, molto più calmi, molto più innamorati.


E poi, è grazie ai temporali se l'erba è verde, se i fiori sbocciano.
Eppure, è anche colpa dei temporali, se gli alberi cadono e se i fiori vengono distrutti.

Già, il temporale eravamo noi. Eravamo noi quella grande meraviglia che si fermavano a guardare per chiedersi come fosse possibile, eravamo noi quel vento di passione che smuoveva la vita, eravamo noi quella pioggia scrosciante che non smettevamo mai di ascoltare, eravamo noi in macchina a guardarla e a sentirla, e quando, pioveva per davvero, eravamo noi ad essere così felici.
Così felici nell'ascoltare le nostre anime confondersi con quell'acqua, ballare sotto quell'acqua, ridere con quell'acqua, giocare sotto quell'acqua.

Ed è stato così, così che quello scrosciare all'improvviso è diventato troppo forte... anche per noi: ha distrutto una parte di ciò che eravamo e che mai più sarà. Ha distrutto qualche fiore, abbattuto qualche albero, portato via un pezzo della nostra anima.
Però, oh si, però siamo stati un gran bel temporale... pensandoCi,

Chiara