lunedì 14 dicembre 2015

14 dicembre, 10 giugno, 11 ottobre.

14 dicembre 2010.
Sono le 14.04 . Sono in convitto. Apro Facebook prima di cominciare a studiare. Era un martedì. Non ricordo cosa ho mangiato ieri, ma quella giornata la ricordo molto bene.

Mia cugina ha scritto su Facebook: "Anche gli uomini migliori lasciano questo mondo. Ciao nonno." O qualcosa di simile. Qui sono confusa. Mi blocco. Prendo il telefono e chiamo mia mamma. In ufficio. La voce tremante della sua collega: non c'è. Chiara svegliati. Secondo te? Ovvio che non è al lavoro. Le telefono sul cellulare: "Mamma... ma... ma allora... ?" "
Si Chiara, sto prendendogli i vestiti. " Aveva appena detto alla mia nonna che aveva perso l'Amore della sua vita.
"Ma... quindi se ne è andato?"
"Si, papà non è arrivato da te?"
"Non ancora..."
"Come lo sai?"
"Lo ha scritto Tizia su Facebook".... piango. Piango. Chiamo papà. Sta arrivando. Devo fare le valigie. No. Inizio a urlare. Il dolore è così forte, che in quel convitto, la mia voce è arrivata ovunque. Ricordo un'Amica corsa in camera. Mi ha stretta forte. Poi, come una macchina, inizio a fare valigie,tutto, tutto, per correre da te, che ormai eri volato via.

Ti ho sognato. Almeno una volta al mese per mesi. A giugno mi hai detto di dire alla nonna che le eri sempre accanto. Forse hai sempre provato a farmi ricordare questo quando aprivo gli occhi. Perché poi non ti ho più sognato.

Ti ho sognato ad aprile del 2015, con tuo fratello, lo zio Angiulin che aiutavate la nonna a fare le scale.

9 giugno 2015.
Sono le 8.30 del mattino. Sto donando il sangue. Mi chiama mia mamma: "Torna a casa subito, la nonna è in condizioni critiche." Finito, corro nella casa di Brescia, faccio la valigia e in 40 minuti ero a Sesto San Giovanni. Arrivo che stai chiudendo gli occhi entrando in pre-coma. Nel pomeriggio li riapri, saluti ad un uno ad uno tutti noi. E lasciare quella stanza, la sera, è stato difficilissimo.
La mattina dopo te ne sei andata. Ancora una volta quel mondo mi è caduto addosso.

Mi hai detto delle cose, hai detto delle cose alla mamma, così intime, che, adesso che hai visto la situazione...Adesso che hai visto le cose che ti abbiamo celato per non farti soffrire, adesso, adesso cosa ne pensi nonna? Adesso che hai visto il male che c'è stato, dimmi qualcosa per piacere.
Perché io proprio non ti sogno? Non è vero, una notte ti ho sognata: ho sognato il tuo abbraccio fortissimo e ho sentito, mi sono svegliata con l'Amore nell'anima. Ed è stato meraviglioso. Torna. Ti prego.

Voi siete stati i miei mentori, voi mi avete insegnato cosa significa avere una FAMIGLIA. Una di quelle vere, una di quelle con la porta sempre aperta. Voi mi avete insegnato cosa significa esserci. 
Mi mancate immensamente.....

10 ottobre 2014
Sono venuta a trovarti la sera a ritorno da Brescia. Con un tumore al cervello come il tuo, le speranze erano poche. La cosa più brutta è che avevi smesso di essere te mesi prima. Forse perché lo sapevi. Avevi capito che da quell'ospedale non saresti più uscita. Dopo un pre-coma ti sei svegliata ancora te. Ma poi tutti i farmaci, il dolore, la paura: non ti voglio ricordare così nonna. Quel 10 ottobre sono arrivata da te, ho detto a papà che, secondo me, stavolta c'eravamo. E qualche ora dopo, ormai l'11 mattina, hai chiuso gli occhi.
Ti ho sognata varie volte all'inizio, poi basta fino a settimana scorsa: ci tenevi a ricordarmi che ci controlli tutti.
Anche se non sono cresciuta con te, manchi nonna. D'altronde dovevi ancora insegnarmi a ballare.

Foto trovata in internet su Google. 

E sapete una cosa? Altri 90 anni con voi sarebbero comunque troppo pochi. Perché, quando ami qualcuno, è così che la pensi.
Grazie per l'aiuto di oggi nonni,
noi sappiamo il perché...
Chiara