venerdì 15 maggio 2015

E se... Tornassi ad avere 20 anni?


Seduta ad un tavolo con una mia amica, mi racconta di avere conosciuto dei ragazzi dell’età di 22 anni. Come una grandinata dal cielo, ci accorgiamo di essere più vicine ai trenta che ai venti. Ma cosa abbiamo fatto in tutti questi anni? Perché sono volati! Ma soprattutto: se tornassimo indietro, con l‘esperienza di adesso, cosa cambieremmo?

Entrambe abbiamo pensato alla stessa cosa, eppure quando lo dicevano le nostre mamme, non credevamo loro. Cos’è? Ci siamo rese conto di aver sempre sopravvalutato l’amore. Abbiamo sempre dato troppa importanza all’avere qualcuno vicino… Certo è una cosa bellissima averlo; ma non c’è bisogno di svolgere una ricerca ossessiva: quando arriva, arriva. Non c’è bisogno che crolli il mondo quando ci si lascia: basta che passi un po’ di tempo e il dolore diventa sempre più lieve. Devo ammettere che il tempo in cui sono stata sola, non è stato così terribile. Devo anche ammettere che, per capire che ogni cosa ha un suo tempo, ci ho messo un sacco di tempo J . Quanto tempo e quante lacrime per arrivare alle conclusioni più banali: tempo sprecato, quando avremmo certamente potuto dedicarlo a cose più utili, proprio per noi stesse. Io, ad esempio, ho speso davvero troppo tempo a piangere, trascurando lo studio. Non lo farei più adesso. Perché se una storia non funziona, ci si può provare un po’, ma poi si va avanti, si incontrano altre persone, non è un dramma. Questo ovviamente vale per quando si è piccole, cioè quando non c’è un matrimonio o dei figli alle spalle. Eppure che il mondo non finisce, lo si capisce sempre dopo. Porca vacca. Ma la vera domanda è: abbiamo imparato?  Tutti e tutte vorremmo essere unici, uniche per qualcuno, ma a quale prezzo?

E voi, cosa cambiereste se tornaste indietro nel tempo con l’attuale esperienza?


Chiara

venerdì 8 maggio 2015

La Mia Mamma

La Mia Mamma.

La mia mamma è la Mamma per eccellenza.
In lei si è incarnato lo spirito materno più profondo che ci sia.
In lei c'è tutto di me.

La mia Mamma è un'amica saggia, che sa bene quale sia il confine tra amicizia e maternità.
Lei è, prima di tutto una madre, poi un'amica.
Lei ha dedicato a me, al mio benessere, tutta la sua vita.
Lei mi ha coccolata sempre e rimproverata quando necessario.

La mia Mamma è il bene più profondo che ci sia.
Lei è parte del mio cuore, della mia anima.
Lei riconosce il mio stato d'animo da un tono di voce.
Lei mi ascolta, per davvero.

La mia mamma mi ha lasciata andare verso il mio dover crescere, ma appena potrò, la porterò con me.
Lei è la mia insegnante per eccellenza.
Lei c'è sempre.
Lei è il mio più grande punto di riferimento.

La mia mamma dandomi Amore, mi ha insegnato l'Amore vero.
Non so se potrò mai essere una madre brava quanto lei.
Ti voglio tanto bene Mamma mia!!!
Auguriiiiii!!!

 Io e la mia mamma :-)


Chiara

sabato 2 maggio 2015

Un mese dopo: Je suis Keniota, Je ne suis pas Charlie.

Avevo in mente il mio bell’articolo da scrivere ancora tempo fa… Ma Briatore mi ha anticipata. Visto che, senza ombra di dubbio, ha più seguito di me, mi limito a condividere l’articolo con le sue parole.

Briatore sferza l'Occidente: "150 vittime in Kenya valgono meno dei 12 morti di Charlie Hebdo?"
L'imprenditore smaschera l'ipocrisia dell'Occidente: "I nostri politici sono andati in televisione per Charlie Hebdo, mentre la strage in Kenya è passata come se niente fosse”.
"La reazione che c'è stata per l'attacco all'università in Kenya rispetto a quello a Charlie Hebdo fa vedere che il mondo in generale, è molto meno attento a quanto avviene in Africa".
A pochi giorni dal sanguinoso attacco dei terroristi somali contro il college di Garissa in Kenya, Flavio Briatore interviene a gamba tesa smascherando tutta l'ipocrisia dell'Occidente.
Dopo aver assicurato che in Kenya, dove è proprietario di un lussuoso resort, "non ci sono problemi di sicurezza", Briatore ci tiene a far notare la scarsa reazione a livello internazionale per la tragedia avvenuta all'università. "La reazione internazionale rispetto a quanto avvenuto per Charlie, fa vedere come al mondo importi molto poco delle cose africane - tuona l'imprenditore - Charlie Hebdo era un giornale che in un modo o nell'altro si sapeva che poteva essere nel mirino, ma questi ragazzi sono stati trucidati, e non si è vista la stessa reazione. Certamente ci sono stati dieci morti e dispiace, ma qui ci sono stati 150, forse 180 ragazzi trucidati, non c'è stata la stessa attenzione mediatica". Poi l'affondo: "Il mondo dell'Africa è di serie B o di Serie C".
Briatore si rifiuta di lanciare un appello per l'Africa. Anche perché lo ha già fatto papa Francesco. "Lo ha fatto meglio di tutti - spiega - è l'unico che ha capito questo dramma". "I nostri politici erano in televisione per Charlie Hebdo - ricorda - mentre la strage del Kenya, dove sono stati trucidati ragazzi inermi, è scivolata via, come se niente fosse. Questo fa vedere che il mondo dell'Africa non è che interessi molto". Quanto avvenuto a Parigi nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo è "grave e sentito più vicino dai cittadini europei" ma, sottolinea ancora Briatore, "il pericolo vero è quello dell'Africa" perché "lì è stato attaccato un giornale che da anni prendeva di mira Maometto, ma quanto avvenuto in Kenya può accadere in qualunque altro posto del mondo". E spiega: "Erano studenti che non ce l'avevano con Maometto, erano in questo campus molto frequentato, 1500 studenti, e sono stati trucidati. La cosa sconvolgente è che chi era cristiano è stato decapitato, e chi non lo era, è stato lasciato andare. Eppure - incalza - le reazioni che ho visto sono state molto deboli". Briatore punta il dito contro tutti i ministri: "Li ho visti a tutti i tg e i talk show ed erano 'tutti Charlie', mentre questa tragedia vera, che poteva succedere in Tanzania o in America, è passata in secondo piano".

Ecco il link dell’articolo qui sopra:



Chiara