lunedì 14 settembre 2015

(Anche) i cattivi cercano solo la felicità

Già: così pare, è quella che desiderano tutti. Anzi, che desideriamo tutti. (Perché mai io non dovrei aspirare a tale stato emozionale?)

Una persona mi ha detto: “Chiara, devi cercare di andare oltre, anche se vieni ferita, devi cercare di consolarti pensando che tutti cerchiamo solo la felicità. Anche i più bastardi di noi, cercano quella beatitudine interiore. A volte sbagliano modo, ma il loro ultimo scopo è quello di chiunque: essere felici.”
All’inizio questo pensiero mi ha dato conforto, ho iniziato a pensare che potevo chiudere non un occhio, ma due… Potevo superare il male che ricevevo in questo modo. Potevo mettere in pratica il perdono cristiano tanto predicato.

I torti purtroppo sono aumentati: cercare di essere felici dopo aver commesso un errore è umano, in fin dei conti, tutti sbagliano. Ma, cercare di riemergere da un errore trascinando nel fango altre persone, non è umano. E’ da stronzi. E non me ne frega proprio nulla della ricerca della felicità.
Ognuno di noi sbaglia, ognuno di noi paga le conseguenze dei propri errori. Ma non si devono portare altre persone, del tutto estranee a tale errore, a soffrire. Non si può uscire da un errore commettendone un altro DI PROPROSITO. Voglio dire: commettere un altro errore, è umano, ma commetterlo volontariamente no. E’ da stronzi. Anche grandi.

Ci si dimentica in continuazione che OGNI GESTO che si compie può ferire o può far gioire un’altra persona.

Sono stata al matrimonio di una coppia di amici, e il prete diceva: “Prima di venire in chiesa a fare i bei cristiani della domenica, iniziate a comportarvi bene fuori dalla chiesa, iniziate a comportarvi bene in famiglia, ad aiutare il prossimo.”  Quel “Prossimo” non è detto che sia per forza uno sconosciuto. Può essere un nonno/a, una madre, un padre, un fratello, una sorella, una cugino/a, un amico/a, un parente lontano, qualcuno conosciuto al lavoro o in università. 
Non vi importa di aiutare? Problema personale tra voi e il dio in cui credete.
Ma nuocere? Non si può nuocere: né se andate in chiesa, né se non ci andate. Non si nuoce per trovare la propria felicità. E, per quanto mi riguarda, non c’è un torto più grande di questo.
E’ facile parlare di perdono quando non si vivono certe situazioni.
In certi casi stare zitti e iniziare a cambiare rotta cercando la propria coscienza è la scelta migliore.

Nella vana speranza che questo messaggio arrivi nelle mani di persone ampiamente stronze.
Buona (ardua) ricerca.
Chiara

venerdì 4 settembre 2015

Buon compleanno cara Amica mia!!

Buon compleanno cara amica mia!!!
Oggi siamo solo io e te, come lo siamo state negli ultimi dodici anni.

Io e te. 
Eppure non so se ti sceglierei ancora. Forse si o forse no. Certo che qualche problemino me lo hai dato, e forse anche io a te. Ogni tanto ci dimentichiamo l'una dell'altra, ma, mettiamola così: nessuno può separarci! Ahahah come sono spiritosa (per coloro che hanno compreso la battuta). 

Però mi hai insegnato tante cose:
- che le apparenze ingannano... Quando per 4 anni, nell'età dell'inizio delle apparenze, mi hai fatto portare un corsetto ortopedico, facendomi indossare abiti larghi, così ho capito che le apparenze sono davvero superficiali e che la bellezza non è in una maglietta attillata;

- quando provi dolore, tanto dolore, il solo pensiero di riprovarlo, ti fa rinunciare a molte cose che avresti voluto fare.

- che ci dobbiamo adattare l'una all'altra, sappiamo entrambe cosa devo fare io per prima, sono io che ho sbagliato, ma cerca di venirmi incontro un po' anche te.

Buon compleanno cara Amica mia, 
non mi dimenticherò mai di quel 4 settembre!

Chiara