venerdì 11 novembre 2016

Invidio le vostre sicurezze cari Cattolici, cari Atei, cari tifosi di Trump, cari tifosi di Hillary

Non sono una persona schizzinosa: frequento persone di ogni classe sociale, di ogni ideologia politica, di ogni fede religiosa.
Una cosa però l'ho capita: il mondo è pieno di nicchie nelle quali si raggruppano persone che la pensano in un solo modo. Si dicono disposti al confronto... Ma pochi lo sono davvero.

Lascerò perdere il discorso sulle classi sociali al giorno d'oggi (che ho già presentato in questo blog in passato) e vorrei concentrarmi sull'argomento/i "Fede" e "Politica", non dividendoli del tutto nella mia analisi.

Non voglio parlare su "Come la penso io nei dettagli", ma lo scopo di questo post è quello di aprire la mente di tutte le persone che ho incontrato sul mio cammino che si ostinano a vedere le cose solo da un punto di vista.

Cari amici anti cattolici: invidio la vostra sicurezza nell'affermare che la chiesa è cattiva. Invidio la vostra sicurezza di fare tutta un'erba un fascio. Invidio la vostra sicurezza nel dire che tutti i preti sono omosessuali o pedofili, e che la chiesa protegge quest'ultimi. Invidio la vostra sicurezza nel prendere citazioni o eventi tristi che accadono all'interno del clero e definire la posizione di un membro come quella dell'intera chiesa. Perché non è così. Se vi informaste un po' di più, vi avvicinereste ad un mondo che in realtà è bello, misericordioso e che dà gioia.
Un'ultima cosa che si ricollega al "Pezzo" dopo: invidio la vostra sicurezza nel dire che il divorzio è cosa giusta ed è meglio avere due genitori divorziati che due infelici. Forse è perchè vi siete fermati alla superficie. Ma un figlio di separati non riuscirà mai ad essere al 100% felice. Il divorzio ha sempre delle conseguenze. 

Cari amici cattolici: invidio la vostra sicurezza nell'affermare che il divorzio è cosa sbagliata. Ma siete cresciuti in una situazione difficile in cui i genitori nemmeno si parlano e regna un clima gelido? E non per mesi. Per anni. Io penso che una coppia dovrebbe fare di tutto per stare insieme e mantenere le promesse fatte. Ma se uno dei due le calpesta sputandogli sopra? Quello che voglio dire è che le situazioni, i casi, gli esempi, sono talmente tanti che è difficile fare un regola generale e basta, da lì non ci si smuove. Bisogna sapere ascoltare, immedesimarsi.
E così per tante altre situazioni, per tanti altri esempi. Se qualcuno si riconosce in questa categoria, vorrei davvero provare a raccontargli la mia vita. Forse capirebbe meglio ciò che ho scritto.
E potrei andare avanti con gli esempi.

Cari tifosi di Trump e cari tifosi di Hillary: è stata una campagna atroce. In cui si sono sparate una marea di cagate. Io personalmente le odio. Io vorrei solo vedere due programmi a confronto. Non solo con le promesse, ma con scritto il modo in cui intendono mantenerle. Dopo votare.
Mi è stato detto che una ragazza cattolica non avrebbe mai votato Hillary. Perchè? Perchè Hillary fa abortire fino al nono mese di gravidanza. Beh sapete che io non mi fido sei "Sentito dire", ho cercato.
Non ho trovato nulla. O meglio, ho trovato:
- Trump dice che Hillary.... sito: http://www.ansa.it/usa_2016/notizie/2016/10/20/hillary-trump-e-scontro-anche-su-aborto_2fcdf676-1131-4213-a01d-41eb2621bbf4.html
Hillary dice solo che non si oppone alla "Roe contro Wade". Questa legge non dice che si possa abortire fino al nono mese. Vogliamo parlare dell'aborto? Ok, ma non dite "Nono mese", spiegate bene le cose.
- Non c'è stato un vero dibattito sulla cosa: http://www.lastampa.it/2016/10/20/multimedia/esteri/speciali/presidenziali-usa-2016/hillarytrump-il-botta-e-risposta-sullaborto-fMjRW85wZmDSvg6xqtDa0N/pagina.html . Non riesco a trovare la versione integrale... ma così: non dicono molto. Io vorrei capire bene tutto dalla A alla Z e poi farmi un'opinione.
- La cosa più assurda: nel programma elettorale, nessuno dei due ne parla, "Ufficialmente": https://www.forexinfo.it/Elezioni-USA-2016-Trump-vs-Clinton-programma-elettorale-idee-posizioni

Vi prego, se avete i dettagli veri (e non le urla), di fatemeli avere perchè io non li trovo.

Foto presa dal sito: http://www.radioradio.it/usa2016-trump-e-il-nuovo-presidente-degli-stati-uniti-saro-al-servizio-di-tutti-ricostruiremo-la-nazione/

 Cari tutti: so che tanti di voi pensano che i cattolici pensano "Gli omosessuali non devo avere diritti di coppia". Beh, sappiate ci sono cattolici che non lo pensano. Che pensano che possiate averli come i mussulmani, gli ebrei, ecc. Che pensano che non siamo noi i giudici, e che "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" sia un'affermazione in cui credono fermamente.
(Attenzione: mi permetto di dire che consentire i diritti di coppia, non significa essere favorevoli alla vendita di ovuli, sperma, a utero in affitto e via dicendo).

VORREI RICORDARE A TUTTI: CHE NON C'E' SOLO IL BIANCO E IL NERO.

Con l'umiltà di poter anche sbagliare,
Chiara


mercoledì 9 novembre 2016

Discorso di sconfitta di Hilary Clinton

Preso dal sito: https://www.forexinfo.it/Discorso-Clinton-video-traduzione-sconfitta


"Grazie. Grazie a tutti.
Grazie. Grazie molte a tutti.
(applausi)
Grazie. Grazie molte a tutti. Grazie mille. Un pubblico molto chiassoso. Grazie amici. Grazie. Grazie.
Grazie davvero molto per essere qui. Vi amo tutti. Ieri sera mi sono congratulata con Donald Trump e mi sono offerta di lavorare con lui in nome del nostro paese.

Spero che sarà un presidente di successo per tutti gli americani. Questo non è il risultato che volevamo o per il quale abbiamo lavorato così duramente, e mi dispiace non aver vinto queste elezioni per i valori che condividiamo e la visione che abbiamo per il nostro paese.
Ma mi sento orgogliosa e grata per questa meravigliosa campagna che abbiamo costruito insieme. Questo vasta, differente, creativa, indisciplinata, eccitante campagna. Voi rappresentate il meglio dell’America, e essere il vostro candidato è stato uno degli onori più grandi della mia vita.

So come vi sentiate delusi, perché lo sono anche io. E così decine di milioni di americani che hanno investito le loro speranze e sogni in questo sforzo. Ciò è doloroso, e lo sarà per molto tempo. Ma voglio che voi lo ricordiate.

La nostra campagna non è mai stata di una sola persona, o anche per una sola elezione. Riguardava il paese che amiamo e la costruzione di un’America che spera, inclusiva e dal cuore grande. Abbiamo visto che la nostra nazione è divisa più profondamente di quanto pensassimo. Ma io continuo a credere nell’America, e lo farò sempre. E se anche voi, allora dobbiamo accettare questo risultato e poi guardare al futuro. Donald Trump sarà il nostro presidente. Gli dobbiamo una mente aperta e la possibilità di comandare. La nostra democrazia costituzionale sancisce il trasferimento pacifico del potere.

Non ci limitiamo a rispettarlo. Lo festeggiamo. Questo sancisce lo stato di diritto; il principio per cui siamo tutti uguali in diritti e dignità; libertà di culto e di espressione. Rispettiamo e abbiamo a cuore questi valori, e li dobbiamo difendere. 
(applausi)
Permettetemi di aggiungere: La nostra democrazia costituzionale richiede la nostra partecipazione, non solo ogni quattro anni, ma per tutto il tempo. Allora, facciamo tutto il possibile per mantenere avanzare le questioni ed i valori che tutti noi abbiamo a cuore. Far funzionare la nostra economia per tutti, non solo per quelli in alto, proteggere il nostro paese e proteggere il nostro pianeta.

E abbattere tutte le barriere che tengono trattengono qualsiasi americano dal realizzare i propri sogni. Abbiamo trascorso un anno e mezzo riunendo milioni di persone da ogni angolo del nostro paese per dire con una sola voce che noi crediamo che il sogno americano sia abbastanza grande per tutti.
Per le persone di tutte le razze e religioni, per gli uomini e le donne, per gli immigrati, per le persone LGBT, e le persone con disabilità. Per tutti.
Sono molto grata di stare con tutti voi. Voglio ringraziare Tim Kaine e Anne Holton per essere stati nostri partner in questo viaggio. [applausi]

E’ stata una gioia conoscerli meglio e mi dà grande speranza e conforto sapere che Tim rimarrà in prima linea nella nostra democrazia rappresentando la Virginia al Senato. [applausi]
A Barack e Michelle Obama, il nostro paese vi deve un enorme debito di gratitudine.

Vi ringraziamo per la vostra graziosa e determinata leadership, che ha significato così tanto per così tanti americani e persone in tutto il mondo. E a Bill e Chelsea, Mark, Charlotte, Aidan, i nostri fratelli e tutta la nostra famiglia, il mio amore per voi significa più di quanto io possa mai esprimere.
Avete attraversato questo paese, anche Aidan di 4 mesi, che ha viaggiato con la sua mamma. Sarò sempre grata agli uomini e alle donne talentuose e determinate nella nostra sede di Brooklyn e in tutto il nostro paese.

Avete versato i vostri cuori in questa campagna. A alcuni di voi che sono veterani, si trattava di una campagna successiva ad altre campagne. Per alcuni di voi è stata la vostra prima campagna. Voglio che ognuno di voi sappia che siete stati la miglior campagna che chiunque potesse aspettarsi o volere.

E per i milioni di volontari, leader di comunità, attivisti e sindacalisti che hanno bussato alle porte, parlato con i propri vicini, postato su Facebook - anche in siti segreti di Facebook.

Voglio che tutti escano dalle quinte e si assicurino che la propria voce sia ascoltata in futuro.
A tutti coloro che hanno inviato contributi, anche piccoli come $5, che ci hanno mantenuto in pista, grazie. Per tutti noi, e ai giovani in particolare, spero che stiate ascoltando - ho, come ha detto Tim, trascorso tutta la mia vita a lottare per ciò in cui credo.

Ho avuto successi e insuccessi e a volte anche dolorosi. Molti di voi sono all’inizio della propria carriera professionale, pubblica, politica - avrete successi e anche delle battute d’arresto.
Questa perdita fa male, ma vi prego di non smettere mai di credere che la lotta per ciò che è giusto ne valga la pena.
E’ così, ne è valsa la pena. [applausi]

E quindi dobbiamo - dobbiamo continuare con queste lotte ora e per il resto della vita. E a tutte le donne, e in particolare alle giovani donne, che hanno riposto la loro fiducia in questa campagna e in me: voglio che voi sappiate che niente mi ha reso più orgogliosa che essere la vostra guida.
Ora, io so che non abbiamo ancora rincollato i pezzi, ma un giorno qualcuno lo farà - e si spera prima di quanto si possa pensare in questo momento. [applausi]

E a tutte le bambine che stanno guardando, non dubitate mai del fatto che siate preziose e potenti e meritevoli di tutte le possibilità e le opportunità del mondo di perseguire e raggiungere i vostri sogni. [applausi]

Infine, per concludere, io sono molto grata al nostro paese e per tutto quello che mi ha dato.
Ricordo la benedizione ogni singolo giorno di essere un’americana, e continuo a credere, più profondamente di quanto abbia mai fatto, che se siamo uniti e lavoriamo insieme nel rispetto delle nostre differenze, se rafforziamo le nostre convinzioni, e amiamo questa nazione, i nostri giorni migliori devono ancora arrivare.

Perché, sapete, credo che siamo più forti insieme e andremo avanti insieme. E dovreste mai, mai rimpiangere di lottare per questo. Sapete, la Scrittura ci dice, cerchiamo di non stancarci di fare il bene, perché nel buon tempo mieteremo.

Amici miei, cerchiamo di avere fiducia tra di noi, cerchiamo di non stancarci e perderci d’animo, perché arriveranno altre stagioni e c’è altro lavoro da fare.
Sono incredibilmente onorata e grata di aver avuto questa possibilità di rappresentare tutti voi in queste seconde elezione. Che Dio vi benedica e Dio benedica gli Stati Uniti d’America."


Sono tornata a scrivere... forse.. ahahah Domani scriverò di più!
Buona nanna a tutti intanto... e grazie per leggermi!

mercoledì 31 agosto 2016

Cultura delle solidarietà sbagliata

Si scelgono le persone che si hanno intorno (amici, fidanzato, persino i parenti con cui si lega di più) in base a tante ragioni; tuttavia ritengo essere, quella principale, l’affinità. Non l’affinità in generale, ma l’affinità di valori, che comprende un’enorme categoria: insomma ho detto tutto e niente.

Quello di cui voglio parlare in questo post è l’affinità che si crea quando una persona vive un momento “Così” tendente al brutto. Questo sentimento, può essere definito in base alla stessa empatia che il soggetto sente che l’altro ha nei suoi confronti. Recentemente parlavo con una persona che l’ha chiamato: “Cultura della solidarietà”.
Eppure, se così si scelgono le persone che ci stanno vicine anche nei momenti “No”, io ALCUNE le ho scelte proprio male. Ahahahaah J Finalmente l’ho detto. E finalmente ho steso le mie regole, le regole dell’empatia, le regole che, invece, hanno le persone a me più vicine.

Cosa fanno coloro che hanno una cultura della solidarietà sbagliata?
Attenzione, perché, sebbene le ho definite mie regole, sono regole che vanno contro l’EMPATIA, qualità che tutti dovrebbero avere per potersi definire realmente “Persone solidali”.
1. Negano il problema (degli altri ovviamente). Fatto notare che esiste davvero un problema, vedi punto 2.
      2.  Sminuiscono il problema (degli altri).
      3.  Non riescono a identificarsi con il problema, cosa che potrebbe essere risolta con il banale: “Se fosse capitato a me…?”, quindi vi è un’identificazione emotiva assente, così…
      4. Si tolgono dalla fatica di pensare davvero al problema, troppa fatica immedesimarsi, infatti.
      5. Sanno risolvere sempre i problemi (degli altri) con soluzioni oscene e di una facilità elementare, che è ovvio che, se davvero quella fosse stata una soluzione, chiunque ci arriverebbe. E se non hanno soluzioni dicono: “Massì, andrà tutto bene”.  Come se avessero la sfera di cristallo. Non è detto che andrà tutto bene.
     6. Spesso, ma non sempre, quando hanno loro un problema del cazzo, è un problema pari alla fame nel terzo mondo.

Bene, se fate ANCHE SOLO UNA DI QUESTE COSE, è ESTREMAMENTE FASTIDIOSA, per almeno il 90% delle persone con un problema.
Per me, non è fastidiosa: fa proprio girare i coglioni = mi fa proprio incazzare.

Consigli? Meglio imparare ad ascoltare davvero, dimostrare la vicinanza con una persona tramite l’empatia.

Baci & abbracci

Chiara

mercoledì 6 luglio 2016

Essere normali - Rubrica di caratteristiche umane

Essere normali… al giorno d’oggi è davvero necessario esserlo. Basta avere un dato fuori dal comune ed è finita.
Quando si parla di una persona, quando parlano con quella persona, usano appellativi che non erano stati chiesti, a volte persino fuori tema, ma quel povero essere umano viene etichettato. Anche davanti lui. Anche in faccia. Si rimane scioccati da una definizione di sé, in cui non ci si ritrova affatto. La caratteristica che viene continuamente a ripetuta diventa come uno specchio in cui non ci si era mai specchiati.

Le persone non pensano. Non pensano di poterti ferire. Amici, amiche, parenti, genitori non importa. Usano parole dandole per scontate, ma non pensano al fatto che, magari, le parole feriscono. Perché è così: le parole feriscono.
Soprattutto quando queste persone enfatizzano il non essere normale di questa caratteristica di cui magari, vi è, alla base, un po’ di vergogna, ma che si fatica a vedere, perché si hanno problemi ad accettarla.

All’improvviso è lì su quegli specchi, il non essere normale.
E quando questa caratteristica è fisica e non si può fare a meno di celarla, diventa un problema. Persino quando c’è una patologia alle spalle. E accettarla, ammettere una sconfitta, diventa sempre più difficile.
Quanto si fa fatica ad accettare il giudizio degli altri, soprattutto quando si vuol bene a quegli altri.
Eppure, capita, che lì davanti a loro, si abbia voglia di andare oltre e non si riesce a parlare.

Quando un giudizio è richiesto è tutt’altro, si è pronti ad accettare e a rispondere. Ma quando piove dal cielo, no.

Ma che cos’è l’essere normali oggi? Con tutte le campagne pubblicitarie per sensibilizzare persino nei confronti dei “Diversamente abili”, ancora ci attacchiamo a dei canoni estetici etichettanti? Voglio dire, se bisogna trovare una persona nella folla, essa va descritta. Come essa è. Ma se è una descrizione generica, per descrivere la persona… è possibile che si parli ancora di canoni estetici non normali?

IO
Ho comprato una borsa della marca della marca de “Le Pandorine”, qui sotto trovate la foto della mia borsa.
La frase (per chi non visualizzasse la foto) recita:
“Gli specchi dovrebbero pensare prima di riflettere”.

La spiegherò interpretandola seguendo il filo metaforico di questo post: “Le persone dovrebbero pensare prima di parlare”.
Infatti:
Gli specchi = Le persone che esprimono un giudizio visivo, estetico ;
dovrebbero pensare prima di = dovrebbero pensare prima di ;
riflettere = dire come vedono le altre persone.

Oppure:
Gli specchi = Gli specchi ;
dovrebbero pensare prima di = dovrebbero pensare a come è dentro una persona prima di ;
riflettere = rifletterla.

Cioè, cambiando un po’ dal precedete significato: si dovrebbe dare più importanza a cosa c’è dentro.


Chiara

lunedì 27 giugno 2016

Il bisogno di piangere - Rubrica di caratteristiche umane

Questa caratteristica è sicuramente femminile, tuttavia non so se appartiene a tutto il genere oppure no… E, soprattutto, non so se è maschile. Questo resta un grande dubbio. Probabilmente no, è solo femminile, e chi non ne è dotato, come gli uomini o altre donne, deve ricorrere ad altri metodi di sfogo: ad esempio lo sport.

So per certo che coloro che hanno tale caratteristica arrivano ad un certo punto in cui non vi è un fatto particolarmente triste a scaturire un pianto, ma accade che una serie di emozioni negative (come l’ansia, la tristezza, l’amarezza per qualcosa, la tensione, il nervosismo, ecc.), insomma, una serie di cose, creino nell’anima uno stato di angoscia, di pesantezza, per il quale si avverte l’esigenza fisica e psichica di farsi un bel pianto.
Non sto dicendo che tali persone non piangono se capita un qualcosa di drammatico, questo tipo di pianto non c’entra nulla con l’altro pianto. Pertanto, in genere, coloro che hanno il tipo di pianto che tale post descrive, hanno anche il “Pianto da evento drammatico”, ma non è detto che sia vero il contrario.
Questo perché le lacrime di cui sto parlando sono uno sfogo, e ognuno ha il suo modo di sfogarsi, di lasciar uscire la sua energia negativa. Mentre, il “Pianto da evento drammatico”, è improvviso, è per un evento ben definito e doloroso.

Il bisogno di piangere si avverte crescere dentro. E’ come essere su una giostra, una di quelle con i cavalli, che gira in tondo. Ogni giro è un giorno di vita. E ogni giorno, si vive qualcosa che causa tristezza, ansia e chi più ne ha, più ne metta. Se si visualizza la scena della giostra vedetevi  a bordo, con una palla che vi gira intorno. Quella palla con il passare dei giorni, diventa sempre più grossa: prima è una biglia, e poi diventa un vero e proprio pallone. Ad un certo punto sembra colpirvi, ecco: è qui che il bisogno di piangere diventa una cosa da fare.
Spesso non esce. La tensione è tale per cui non esce nemmeno una singola lacrima.
Cosa fare? Ci si provoca il pianto. Si deve assolutamente trovare il modo di sfogarsi. Come? Si può guardare un film, leggere un libro, una vecchia lettera, una vecchia foto che si sa faccia piangere.

Già, perché piangere, è necessario per alcuni di noi. Non per niente è stato scritto:

“Non bisogna aver paura di piangere. Non bisogna frenare le lacrime quando vogliono uscire. Un uomo deve saper piangere.” Sandro Pertini
“Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice.”
Susanna Tamaro

IO
Io ho questa caratteristica. Non viene capita spesso. Infatti, spesso, sento dire:  “Non piangere”.  Eppure per me è vitale. Come respirare. Ha la stessa poesia. Mentre piango per quel film che guardo apposta per piangere, mentre rileggo quel messaggio unico, non piango per loro in sé, ma per tutto quello che mi sto portando dentro in quel momento. Per cacciare tutto il dolore che sento di non meritarmi e di non volere. Per allontanare ogni brutto pensiero e ripartire dalla modalità “Serenità”.

Vi confido che quando voglio piangere, guardo “P.s. I love you”. Lì piango sicuramente. Inoltre piango anche se non voglio piangere, perché non sempre sono in questa fase (meno male).

Voi dovete piangere, ogni tanto?
Cosa usate per piangere?

Un abbraccio,
Chiara





lunedì 20 giugno 2016

Pollaio... di donne - Rubrica di caratteristiche umane

Questa caratteristica appartiene anche agli uomini nella versione di “Galletti”, ma io vorrei parlare, in questo post, della versione femminile: galline.
“Che caratteristica strana” starete pensando, ma affermo con felicità che, fortunatamente, non appartiene a tutte le donne.
Le donne-pollaio, o donne-galline, sono delle specie femminili di qualsiasi classe sociale ed età, che possono anche essere definite provocatrici.
La selezione del destinatario provocato coincide con la suddivisione in categorie: va da un singolo soggetto (prima categoria), a più soggetti (seconda categoria), a qualsiasi soggetto (terza categoria). Tutti i “Soggetti” hanno solo la qualità di essere maschi. Poco importa se sono maschi fidanzati, o addirittura maschi fidanzati con un’amica.
Le modalità di provocazione vanno dalla provocazione fisica (abiti succinti, cambiarsi senza chiudere una porta) alla provocazione vocale (tramite battutine).
Gli uomini, in genere, ma attenzione non tutti (grazie al cielo!!!), capiscono la cosa. Questo non fa altro che aumentare la loro innata autostima (perché diciamocelo: a volte alcuni uomini ne hanno troppa, credendosi la personificazione ideale di “Brad Pit+Mario Draghi”, cioè “Figo e colto”) e grazie a questo iniziano a “Seminare”, e, cosa peggiore, a pensare che sia la compagna ad essere fortunata ad avere loro e non il contrario. Quindi la relazione va peggiorando.

Compagna che, magari si fa in dieci, cercando di lavorare, curarsi, badando alla casa e magari ai figli. Ma, all’improvviso tutto passa in secondo piano…. E sapete perché? Perché se una donna fa tutto questo “E’ NORMALE”. Se non si cura, magari per un periodo, perché ha mille cose da fare e fa fatica, “E’ SCIATTA”. “Come biasimare un uomo che se ne scopa un’altra?”
Se un uomo aiuta in QUASI la metà delle cose, è “DA SPOSARE”. Se un uomo fa una minima sorpresa alla compagna “E’ ADORABILE”, se si comporta da merda, se si dimentica un anniversario “HA AVUTO TROPPO A CUI PENSARE, bisogna avere pazienza, poverino. Loro non sono fatti come noi.”
Vi rendete conto? Ed è così che ragionano, se di ragionamento si può parlare, le galline. E lo dicono anche ad alta voce.

Ma quando le donne hanno smesso di fare le Donne? Quando le donne hanno smesso di essere Amiche?
Si parla tanto di parità dei sessi, ma… Senza solidarietà femminile, siamo noi a toglierci la parità. Se sono queste le donne che circolano, tanto vale che il mondo resti in mano agli uomini. Altrimenti si trasformerà in una gara di foto in costume su Facebook. Oppure peggio: a quanti una se ne è scopati. Ah… già… Sapete cosa c’è di peggiore di un uomo? Una donna che si comporta da uomo. Ed è questo a cui stiamo andando incontro.



IO
Io ne ho viste passare tante, di galline, intendo. E sapete la cosa più divertente? Quando si tratta del loro uomo, diventano gelose. Ah sì, se un’altra gallina si avvicina, la poveretta diventa immediatamente una vacca. Questo si che mi fa ridere. Sul loro uomo NON si può dire nulla.

Tanti anni fa ero amica di una ragazza che mi sembrava flirtasse con il mio fidanzato (lei era a sua volta fidanzata). Litigate infinite perché ero io la paranoica. Finché lei non è andata a letto con un altro, e, scoperta, ha detto di essere stata stuprata da questo qui, per non perdere il suo fidanzato. Vi rendete conto o servono commenti?
Passiamo poi a esperienze molto più “Semplici”, fortunatamente.
Dall’amica che è in casa mia a cambiarsi, ma non chiude la porta, pur essendoci il mio fidanzato in casa, “Perché tanto siamo tutti come fratelli e sorelle”… E ho pensato: “Casa mia è diventata una comune e non me ne sono accorta? E io che sono ancora monogama, mannaggia a me!” ;
al sentirmi ripetere circa trenta volte in un mese: “Ho incontrato il tuo fidanzato, abbiamo avuto una scappatella… ahahah” … e ho pensato: “ahahah che?” e quindi adottando ciò che ho scritto sopra “Si? Bene dammi il numero del tuo fidanzato, così ci divertiamo anche noi”, e, appunto: ha smesso ;
al: “Eh… si.. d’altronde il mio fidanzato vuole vedermi nuda… Cosa ci devo fare?” parlando con il mio fidanzato. Beh, anche il mio vuole vedermi nuda, ma non ho proprio la necessità di comunicarlo ai fidanzati delle altre;
oppure un’altra che sentendosi a suo agio, si tira su la gonna, si mette la mano nelle mutande e si gratta il culo. Davanti a me e al mio fidanzato. Scena che vorrei tanto dimenticare perché è stata il contrario dell’essere sexy. Non sto scherzando, giuro. “Ma che fai????”

Alcune di loro sono mie amiche e voglio loro bene, so che sono fatte così; infatti,
in tutti questi casi, non era il mio fidanzato ad essere speciale. Il mio fidanzato avrebbe potuto anche essere la persona più brutta e incolta del mondo, loro si sarebbero sempre comportate così. Perché cercano attenzioni, fanno le spiritose, vogliono: provocare. E’ un modo di essere. Mi fido, so che non farebbero mai nulla seriamente, ma, purtroppo, questo modo di essere è un difetto, per quanto mi riguarda.
La cosa peggiore è che gli uomini (e io sono cresciuta con un padre che mi ha sempre detto tutto senza filtri, e con “Tutto”, intendo “TUTTO”), le donne provocatrici le vedono come “Una cosa da trombare”, non “Qualcuno con cui stare”.

Inoltre io mi devo subire le loro mille paranoie su colleghe del lavoro che ci provano con i loro fidanzati, o amiche su Facebook che gli scrivono?
Ragazze… NON SIAMO TUTTE COSì.

Se mi viene chiesta un’opinione durante un litigio tra una mia amica e il suo fidanzato, cerco di parlare da sola con lei, se penso che abbia ragione lui. Lo dico a lei. Davanti a lui, davanti a chiunque, io difenderò la mia amica. MAI sminuirei lei e/o esalterei lui. E’ una sacrosanta REGOLA dell’amicizia tra donne. Ma dove andremo a finire se non ci aiutiamo tra di noi?

Eh si che quando io ho conosciuto il mio fidanzato, lui era fidanzato con un’altra. La prima sera che mi ha conosciuta, ad una festa, si è avvicinato per baciarmi. Gli ho detto: “Aspetta un secondo: non sarai mica fidanzato?”; lui: “Eh si.”; io: “Non pensare certo di baciare me, allora.”
Abbiamo continuato a uscire in questa nuova compagnia, ci siamo conosciuti. In quei mesi ogni cosa l’ha decisa lui: se scrivermi oppure no. Se uscire, anche se saremmo stati in pochi, oppure no. Io non l’ho mai “Portato verso di me”, se è venuto verso di me, è perché si è innamorato. Può succedere. Ma di certo non l’ho portato verso di me con stratagemmi e battutine. Anzi, eravamo amici e io gli parlavo del fatto che ero indecisa se tornare con il mio ex.

E’ questa la donna leale che sono o almeno penso di essere. Certo, le situazioni cambiano, non sono tutte facili come sembrano. Eppure tante volte questa è una grande scusa.

E voi, care amiche, siete leali con le altre donne o provocatrici?
Stasera, provate a pensare se il vostro caro compagno, lavorasse con una donna che si comporta come descritto sopra, soprattutto se vi siete identificate in quanto letto.

Chiara 

lunedì 13 giugno 2016

Il voler far tutto - Rubrica di caratteristiche umane

Il voler far tutto è una caratteristica delle persone con molti interessi, appassionate della vita, dell’amore, dell’amicizia, della felicità. Questa loro continua ricerca di tutto ciò, o comunque il mantenimento di tutto ciò, li porta a manifestare un continuo movimento della vita, della quale trascurano inevitabilmente i dettagli. Trascurarne i dettagli significa non averne una cura completa. Di fatto, per queste persone l’importante è fare, anche se in maniera approssimativa.
Dall’approssimazione però vengono scaturite le loro stesse frustrazioni perché, se la loro priorità è fare, al secondo posto vi è il far tutto in maniera perfetta. Cosa impossibile perché una giornata ha 24 ore anche per loro. Inoltre, alla loro delusione si aggiunge quella di coloro che gli stanno accanto, poiché non si sentono mai del tutto importanti. Infatti nessuno di loro viene prima del coltivare ogni loro interesse.

Quanto può essere bello voler far tutto e provare a far tutto, dal lavoro, allo sport, all’uscire con mille amici, ad andare a mille eventi, a viaggiare… quando non si fa una sola cosa fatta realmente bene e curata nei dettagli?
Forse, in fin dei conti, il loro è solo il desiderio di occupare tempo, senza pensare di occuparlo con qualità.

IO
A tutti capitano momenti davvero pieni, basta un imprevisto di qualsiasi tipo: da un’urgenza sul lavoro, alla richiesta di un amico, alla lite con un fidanzato che va chiarita; allora il tempo che si considerava libero per i propri hobbies, viene occupato. La vera bravura consiste nel lasciare sempre uno spazietto vuoto, così qualsiasi imprevisto lo si può risolvere in quel momento. Certo si può sbagliare, si è tutti umani. Tuttavia, alcune volte ho notato come il: “Scusa ho poco tempo” sia una grande, appunto, scusa.

Degli esempi? Eccoli…
Torno a casa una volta al mese se va male, due se va bene: possibile che alcune mie amiche non abbiano un sabato o venerdì sera da dedicarmi in quasi un anno? Sempre per pranzo o per merenda e, sempre, rigorosamente: di corsa.  Poi però fanno mille cose e mille eventi con altri amici, viaggi e sport. E sono sicura che non trascurino solo me. Glielo fai notare, si scusano. Poi, ovviamente, resta tutto come prima. Sono certe non siano cattive, hanno solo questa brama di far tutto, senza pensare alla qualità di come lo svolgono.
Mi è capitato mi dicessero: “Beata te che riesci a passare una serata sul divano con tua mamma”. Ma…. Basta fare sport due volte a settimana invece di tre, basta rinunciare ad un’uscita con gli amici o con il fidanzato, per passare una serata con la propria madre.
Oppure ancora: “Ma al posto che stare a casa con tua mamma, puoi uscire con i me e i miei amici…”
Il punto è che a me piace, io voglio passare del tempo con mia mamma, con mio papà.  Io voglio mantenere i rapporti che ho e voglio che siano dei rapporti di QUALITA’. Uscire con sconosciuti, perché? Ho già abbastanza amici e creare altri rapporti significherebbe abbonare la qualità con cui ho sempre curato i miei soliti e solidi rapporti. Perché la giornata ha 24 ore anche per me.  Preferisco uscire con la persona che mi ha fatto quella domanda, da sola. Preferisco mantenere confidenza, sintonia, profondità di rapporto con lei, raccontarle cosa mi succede e ascoltare cosa le succede, piuttosto che conoscere duemila persone e non parlare realmente con nessuno.

Tante persone rispondono ai messaggi dopo giorni, dopo settimane. Può capitare, certo. Ma se diventa la regola, come può essere mantenuto un rapporto di qualità? Come fa l’altra persona a sentirne la presenza nei momenti difficili e anche in quelli di gioia?

Altri esempi? Eccoli…
Ogni martedì andavo a degli incontri culturali, mi piacevano tantissimo. Mi donavano qualcosa in più. Una mia amica aveva bisogno di me, purtroppo poteva solo il martedì. E così altre due. Dovevo scegliere: lasciarle sole, trascurare la nostra amicizia, oppure rinunciare agli incontri culturali. Ho scelto la seconda. Non sono ci andata per tre mesi e poi sono finiti. Mi sono demoralizzata, perché mi piacevano, eppure dentro di me sapevo di aver fatto la cosa giusta e mi sono ripromessa di tornarci l’anno prossimo, cercando di gestire meglio le cose.

Una persona mi ha risposto dopo 3 settimane…. 3 settimane e davvero non aveva il tempo di rispondermi a uno sfogo su persona vicino a me con il cancro?? Ma scherziamo? E poi finisce tutto con: “Scusa ma non avevo tempo” e ovviamente deve tornare tutto come prima. Beh spero tu abbia il tempo di andartene a fare in culo, adesso. Mi sono arrangiata. Ma non da sola. Con chi c’è sempre. Con chi magari mi risponde di corsa, ma risponde. Con chi c’è anche a mezzanotte dovendosi alzare alle quattro.

Le persone così le preferisco. Magari non prendono mille impegni, magari non fanno tre sport e hanno pochi amici… Ma quelli che hanno, le persone che hanno loro intorno, le trattano davvero facendole sentire importanti per loro, dedicando loro tempo di qualità
Spero di essere in questa categoria anche io, giacché l’unico vero impegno che mi limita è l’università. Poi cerco di non prendere troppi impegni, per dedicarmi a chi davvero voglio bene. Seppur a volte sbaglio anche io, non crediate. Ci sono cose che voglio fare, ma verrà un tempo per farle, quando l’università o il lavoro richiederanno meno impegni, farò tutto ciò che voglio fare ora, devo avere pazienza perché le altre cose che vorrei fare sono solo rimandate.

Mi rendo conto dello sfogo prolisso, e chiedo scusa.

Fatemi un piacere, stasera prima di andare a dormire chiedetevi davvero se conta più il fare o la qualità con la quale si fanno le cose, con la quale si mantengono i rapporti.

Buona serata a tutti,
Chiara