La vita è fatta di scelte, una dietro l'altra. Quando passano, ormai sono state fatte e non c'è più niente da fare. La si può chiamare "Errore" o "Esperienza". Ma di fatto, questi termini, esprimono più o meno la stessa cosa in questo campo, poichè ogni errore è esperienza, ma ogni esperienza non è detto sia un errore.
Eppure mi è difficile non chiamare un'esperienza andata male "Errore". Sì, si dice che ci si sbaglia sempre, ma poi? Ma poi cosa resta? La consapevolezza di aver sbagliato. Basta. La vergogna nei confronti di noi stessi.
Per quanto dicano che sia meglio commettere un errore, e poi scoprire che era uno sbaglio, piuttosto che pensare "Se lo avessi fatto...", per quanto dicano che sia meglio avere un rimorso, piuttosto che un rimpianto... Sarà vero?
Inoltre sono i sentimenti (dolore, amore, speranza,ecc.) a guidare una scelta, o lo deve fare la ragione?
I più romantici risponderanno che sono i sentimenti a doverla guidare, non la razionalità.
Ma se si fosse guidati dalla razionalità, non si farebbero meno errori? Non si avrebbero meno sia rimpianti, sia rimorsi?
Chiara
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