Whatsapp, Telegram e tutti i servizi di messaggistica istantanea hanno aperto un nuovo metodo di comunicazione.
Ci hanno fatto abituare al "Tutto e subito", anche se spesso poi fanno scontrare questa società impaziente con la realtà dell'impossibilità di essere sempre connessi.
Aiutano, anche tanto le persone. Le aiutano nei momenti di solitudine, quando vorrebbero un consiglio urgente, quando non riescono a parlare ma a scrivere. Aiutano quando l'altra persona non può essere subito disponibile, ma può ricevere e rispondere appena è libera.
Ma è ora di guardare cosa non fanno: non fanno capire i toni (nonostante le innumerevoli faccine). Inoltre, visto che non si può scrivere certo un romanzo dettagliato, per quanto lungo possa essere il messaggio, in pochi sono Dickens e quindi apre a domande, fraintendimenti e incomprensioni.
Ho visto litigi spegnersi dopo una breve chiamata e persone scoprire che intendevano la stessa cosa.
Ho visto persone sottovalutare gioie o dolori scritti su tali messaggi, senza capire la profondità del testo.
Allora, per piacere, non lasciamo che Whatsapp, Telegram o altro sostituiscano uno sguardo, un abbraccio, un sorriso o una lacrima reale.
Chiara
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