Vi vergognate mai di alcuni errori o di pensieri che vi scaturiscono improvvisi?
Dicono che pensare ogni tanto faccia male, ed è assolutamente vero: tante volte le persone superficiali vivono, senza dubbio, meglio. Tuttavia il fermarsi lì senza scendere in profondità è una caratteristica che o si ha o non si ha, e non ci si può fare proprio nulla.
Le persone, che mi piace definire "Scavatori", invece si trovano spesso a raschiare la profondità di ogni azione, a volte però si fermano, spaventati da quanto dovrebbero scendere in questi meandri. A volte si fermano dopo qualche scalino verso il basso, intimoriti.
Infatti, a volte, non ci si rende conto che ciò che si teme, non è solo il giudizio degli altri e nostro, ma soprattutto quello di Dio, nonostante la dottrina cattolica ci abbia presentato un Dio buono. Quell'azione, che si è scelto di compiere, a volte, si rivela un grande errore. Magari per scelta, si ripete anche... Forse nello sperare un esito diverso?
In ogni caso, questo fa così vergognare che ci si allontana da Dio, a volte anche dagli amici, a volte anche da se stessi perché si sa benissimo che scavando, si troverebbero alcune risposte che, a cui non si è pronti di sentire per la troppa mortificazione personale.
Infatti, se ci si pensa: si prega per l'aiuto di Dio, degli amici, di se stessi. E poi: puff! Ecco il sabotaggio sui nostri passi, commesso proprio da chi poi recita quelle preghiere.
Forse, allora, bisognerebbe cercare di provare meno vergogna, affrontare di più la profondità, arrivare a capire il perché reale degli errori, per non commetterli più, senza fermarsi al secondo gradino ammettendo solo che sì: era un errore.
Che dire dei pensieri improvvisi? Stessa cosa: ogni tanto la mente gioca dei brutti scherzi, che bisogna combattere dopo essersi posti i tanti perché del caso.
Quindi, affrontate tutto, ma soprattutto non lasciate che gli errori vi allontanino da Dio e dagli amici.
Chiara
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