Due volte mi è capitato di stare in una stanza ferma, a guardare come si danno dolori così grandi a dei genitori.
Esci e non riesci più a confrontarti con i problemi normali: ti sembrano tutti superficiali, ma ovviamente, si sa, nessun problema lo è.
La prima volta lo avevo capito e tu, piccola crisalide, eri così piccola che quando io me ne sono andata non ho più potuto sapere nulla di te, anche se è come se lo sapessi.
Ma quando qualche maggio fa, tu, giovane farfalla, sei entrata nella mia vita e ci sei restata per molto, mi è stato impossibile non legarmi a te, con il cuore. Ero l'ultima delle persone che entravano nella tua stanza, e, giustamente non ti ricorderai di me. Ma che io mi ricordassi di te, era doveroso. Troppe cose in comune. Era il primo giorno per entrambe, tanto per cominciare. Ma ancora, poi, il mio tempo lì era finito. Troppe cose in comune... E così so che sei volata via.
Foto presa dal sito: https://www.tempostretto.it/news/ecco-come-le-stelle-riflettono-la-luce.html |
A voi, che so che non ce l'avete fatta, a tutti quelli che ce la fanno, a tutti quelli che stanno lottando, ma anche a tutti gli operatori sanitari che si affezionano e che ogni volta muoiono un po' dentro.
Chiara
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