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venerdì 26 ottobre 2012
Nodi-non-snodabili: davvero esistono?
Qualche tempo fa volevo scrivere un post sui nodi-non-snodabili. A dire la verità, ho scritto solo il titolo, ma il pensiero era indirizzato a quei legami, in cui è un nodo a reggere il tutto, ma non un nodo normale... un nodo-non-snodabile. Ero convinta che certi rapporti, certi legami non si potessero sciogliere, nemmeno con dell'acido, nemmeno con un coltello, nemmeno con del fuoco.
Adesso, invece, mi sono ricreduta. Non so se è un bene o un male. Tutti i rapporti sono come una corda, tesa o affievolita che sia, e ogni rapporto, di sangue o non, può crollare. Può crollare per la lontananza, può crollare per la vicinanza, può sciogliersi perché troppo teso, può sciogliersi perché troppo molle, può semplicemente cadere la presa a uno dei due, oppure ad entrambi. Ogni rapporto è una corda, che va mantenuta con il tempo: se si tiene al freddo si usura per questo e se si mantiene al caldo, si usura per esso. Quando si cade in un eccesso come il caldo-freddo, è necessario riscaldarlo un po', o raffreddarlo un po', sapere quando tenere guanti sulle mani e sapere quando toglierseli. Ogni rapporto, ogni nodo, ogni corda, ogni filo, va controllato, e per quanto a volte ci si ustioni o si congeli, bisogna tener duro, altrimenti è proprio finita. Sia un rapporto di sangue, sia un rapporto di sintonia, sia il rapporto con noi stessi.
Chiara
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