Il “Desiderio di piacere a
tutti”, come la maggior parte delle cose della vita, si divide in: coloro che
lo desiderano troppo, coloro che lo desiderano ma non ci perdono il sonno,
coloro a cui non tange assolutamente. Insomma vi sono i canonici tre colori: il
bianco, il grigio e il nero.
Come quasi tutto nella vita,
il colore da assumere è il grigio: la via di mezzo, il giusto per definizione. Infatti il desiderio estremo di piacere a tutti e il fregarsene assolutamente non portano buoni risultati.
Il primo, ed è quello più facile per me da descrivere, porta la
persona che ne soffre a compiacere più gli altri di se stessi. In questo modo
si fanno scelte sbagliate, ci si umilia, si tralasciano dignità e amor proprio.
Ci sono persone che si comportano così solo con una categoria di persone (es.
il/la fidanzato/a oppure gli amici oppure i parenti oppure i genitori… E potrei
continuare) oppure coloro che lo fanno con tutti, dimenticandosi di sé.
Il secondo porta troppa (perdonatemi il termine) strafottenza del
prossimo, di chi si ha intorno, di chi tiene a tale persona, di chi ama tale
persona. Si vede spesso negli adolescenti incentrati su di sé; ma questa è anche
una grande scia dell’estremità eccessiva di un’altra caratteristica umana:
l’egoismo.
Anche qui ci possono essere
le persone che la applicano con una sola categoria di persone, anche se in
questo campo è più difficile essere selettivi, poiché tende a prevalere sempre
la strafottenza (es. Adolescenti con tutte le figure autoritarie, che siano
genitori o nonni o insegnanti).
Il grigio, il famoso “Nel mezzo”: è una grande lotta di equilibrio
trovarsi qui. Riuscire a capire che è giusto levigare le proprie spine,
smussare i propri angoli, per certe persone per le quali vale la pena è una
cosa, sforzarsi eccessivamente per altre, per le quali non vale la pena, è
un’altra. Capire quali persone appartengono
ad una categoria piuttosto che all’altra è il vero segreto. Un altro
segreto? Capire che se non vi è sintonia
con qualcuno, si può lasciar perdere. Senza guerre e senza feriti. Succede.
Come succederà di certo, ogni tanto il contrario.
IO
Io mi sento un po’ a disagio
a scrivere questi consigli, questi “Segreti del grigio” e poi a non applicarli
per nulla. Ci sto provando. Ho capito quali sono i segreti e in che categoria
sono io (la prima). Ora devo lavorare sul resto. Perché essere nella prima
categoria è estenuante. Farsi
continuamente domande come:
“Ho detto qualcosa di
sbagliato? Oddio magari qualcuno si è sentito offeso, glielo chiedo?” ;
“Ma perché mi ha risposto con
quel tono? Le starò antipatica?” ;
“Ma perché passano i giorni e
non mi risponde a quel messaggio?” ;
“Ma piacerò alla mamma del
mio fidanzato? Oppure mi ritiene troppo stupida, troppo grassa, troppo… per
lui?” ;
“Ma perché mi ha tolto da
Facebook? Sono così antipatica?” ;
E infine, quella che una
delle mie migliori amiche odia quando glielo chiedo: “Ma sei arrabbiata con
me?”. E ovviamente: “Ma va! Lo sai che se lo fossi, te lo direi per chiarire”.
Insomma… Capite?
Credo di stare migliorando,
ma mi aspetta un bel lungo lavoro.
E voi? Avete questo
desiderio?
Chiara
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