L’empatia non è un difetto,
non può esserlo. Non ci sono negatività nell’essere empatici.
Essere empatici, significa
essere compassionevoli, significa non
essere giudici, significa diventare altruisti per forza di cose, perché si comprende cosa prova l’altra persona.
Tuttavia è una qualità rara, difficilmente presente in massime dosi, perché è
quasi inevitabile che si formi un giudizio sullo status emotivo altrui.
Inoltre può essere presente un’empatia negativa, non nel senso che
sia negativa come caratteristica, ma che si
starebbe per provare le emozioni altrui, come se si fosse nei panni
dell’altro soggetto, ma i sentimenti della propria esperienza personale
attuale, emergono e l’individuo prova una sorta di conflitto d’interesse.
Un esempio: la persona
empatica ha appena provato un lutto e un amico le riferisce che si sposerà. E’
una situazione difficile, di empatia negativa.
Voglio soffermarmi sul perché
l’empatia non è un difetto.
Ci potrebbe essere solo una
negatività nell’empatia: quando il mettersi nei panni altrui blocca i propri panni. Si pensa più a
ciò che sta vivendo un’altra persona, facendolo proprio. Tuttavia questa
condizione è rara, perché accade spesso, secondo me, che all’empatia positiva (cioè provare in tutto
e per tutto la gioia o il dolore altrui con le medesime caratteristiche di chi
lo sta vivendo) subentra, e prende un po’ il suo posto, la simpatia, qualità che invece fa in modo di dare emozioni meno
intense e meno durevoli, di far comprendere che
non sono originarie. Mentre con la sola empatia
positiva le emozioni che si provano sono uguali per durata e intensità a
quelle dell’altro soggetto e quindi originarie.
E’ molto difficile provare
empatia positiva per tutti, altrimenti il dolore distruggerebbe. Credo si provi
empatia positiva per le sole persone che amiamo con tutto il cuore, per le altre,
come una sorta di autodifesa, l’empatia diventa simpatia, pur avendo le
caratteristiche che ho elencato prima.
Per quest’ultima ragione,
ribadisco la mia affermazione iniziale: l’empatia non può essere un difetto:
quando rischia di diventarlo, subentra un’autodifesa dell’individuo.
IO
Io credo fermamente di essere
empatica, anche se a volte dovrei cercare di essere più simpatica, e quindi di
autodifendermi dal vortice di emozioni che mi circonda (avendo tanti amici).
Tuttavia non la cambierei mai. Non riuscirò mai a comprendere le persone che
non hanno questa pura caratteristica positiva, perché mi sembrano incomplete.
Un individuo è tale perché facente parte di una società, di un mondo. Da solo,
è inesistente. Per questo credo sia incompleto se privo di empatia. Pensate che
persino certi animali ne sono dotati!
Invecchiando, tale qualità si
sta appropriando sempre più di me, facendo anche più spazio alla simpatia
(percorso ancora in atto). Quindi, almeno sotto questo aspetto, credo di star
già migliorando. Inoltre il non giudicare grazie al mio essere empatica è una
qualità che è diventata sempre più mia.
E voi?
Chiara
Nessun commento:
Posta un commento