sabato 8 novembre 2014

La MIA opinione sul test della scuola di specializzazione di medicina

Dopo aver sentito opinione contrastanti sul test di ingresso alle scuole di specializzazione di medicina, permettettemi di dare la MIA opinione. 

Prima, però, farò una premessa per coloro che non sono informati in merito e tutto ciò che è un riassunto del test è scritto in corsivo.
Medicina è composta da 6 anni, dopo la laurea si devono fare 3 mesi di tirocinio obbligatorio, dopo di che l'esame per l'iscrizione all'albo, quindi il test per la scuola di specializzazione.
Una volta (quando la mia generazione si è iscritta ai 6 anni di medicina, ai quali si accedeva con un test d'ingresso) il test per la specializzazione era regolato sì da un test ma ogni ateneo e ogni scuola di specializzazione gestivano il proprio. Questo portava a irregolarità, poichè, proprio per le modalità dei test, poteva capitare che si facessero passare persone specifiche.
A fronte di questa ingiustizia, è stato elaborato un altro test: uguale in tutta Italia, negli stessi giorni in tutta Italia. Quattro giorni di test: un giorno "Generale" che dà il punteggio base ed è obbligatorio per tutti, un giorno le "Cliniche", un giorno le "Chirurgiche", un giorno i "Servizi". Degli ultimi tre, si possono fare tutti, come solo uno, a scelta. Inoltre in questi tre giorni si devono esprimere delle preferenze sulla disciplina specifica per la quale si sta facendo il test e, quindi, ci saranno una serie di domande più specifiche (Non voglio soffermarmi troppo sui dettagli). Il punteggio si calcola per ogni disciplina, ed è dato, oltre che al punteggio del test "Specifico", anche da quello "Generale" e inoltre va anche aggiunta la media dei voti, la media dei voti degli esami più importanti per quella disciplina e il voto di laurea.

Ecco, spero di essere stata chiara senza scendere troppo nei dettagli, perchè ai più di voi, basta comprendere il discorso generale. Per chi volesse approfondire può andare a leggere il bando.

Quindi ecco le obiezioni più comuni: 
1. In certi atenei d'Italia, ci si laurea con il 110 e lode e con una media alta di voti, con molta più "probabilità" che in altri atenei. 
2. In moltissime aule si è copiato e si usava internet senza problemi.

Tuttavia la cosa che mi lascia più interdetta è come le persone non sembrano preoccupate dalla Nazionalizzazione del test. Per quanto ciascuno possa mettere le proprie preferenze di "Città", si sta concorrendo con città che ovviamente non sono uguali: ci sono atenei nel quale è facilissimo uscire con 110 e lode, altri in cui non è così facile. Quindi un concorrente ad. esempio di Brescia, mettendo un preferenza per una città, concorre con candidati con un punteggio più alto che hanno messo anche loro quella città, o comunque tutta Italia. 

Io credo che sì ci debba essere un test ONESTO, ma i presupposti di questo test, fanno pensare tutto fuorchè che sia ONESTO E GIUSTO, già nel calcolo del punteggio con atenei così diversi.

LA MIA OBIEZIONE:
Inoltre farò un'obiezione solo mia credo, perchè commenti di questo tipo non ne ho ancora sentiti: presupponendo che una persona abbi fatto tutto giusto, arriva a 26 anni a fare questo test. Ma a 26 anni non è come a 18 che si è pronti a nuove avventure e quasi si va ovunque. A 26 si ha, in genere una fidanzata, si sta costruendo qualcosa con la propria compagna o compagno, alcuni hanno già dei figli. Come si può fronteggiare con tanta felicità un concorso NAZIONALE e ricominciare in un luogo dove è necessario l'aereo per vedere i propri cari? 
Mi è stato obiettato che l'aereo è facile, veloce ed economico. Ovviamente a chi non tiene alla famiglia come me. Per chi ha dei figli, per chi alle 18 riceve la telefonata della mamma o del papà che vengono a cena da te perchè gli manchi, per chi sta costruendo un futuro con una persona, per chi è legato ai propri affetti, per chi ha una vita al di fuori dello studio, Milano-Brescia in macchina (è tutta autostrada e si fa in 40 minuti), non sarà mai come Palermo-Linate o Roma-Orio. Senza contare che un areo non si decide di prenderlo in 15 minuti, che bisogna andare almeno un'ora e mezza (???) prima in areoporto, che poi vi è la strada tra areoporto e casa. 
A 18 anni sì, lo avrei fatto. Ma adesso no. La mia vita è qui, qui. Sto costruendo la mia vita, tra quattro anni vorrò un figlio.... come faccio se il mio fidanzato sarà a Palermo e io a Roma? Come ci si può accontentare di questo. Io voglio un rapporto vero, non su skype. Senza contare che tra turni e notti magari non combaceranno nemmeno giorni i liberi.
Ma, a quanto pare, sono solo io che voglio che la mia vita sia accanto ai miei cari. 

Chiara

Nessun commento:

Posta un commento