mercoledì 26 novembre 2014

Dalla favola all'incubo... Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Ieri, 25 novembre 2014 è stata la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. E' stata l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a designare questa data, già nel 1999. Ma in Italia sono dal 2005 si è iniziato a parlarne.
Non voglio scrivere del perchè proprio questa data, poichè basta cercare su Wikipedia per trovare risposte. Non voglio nemmeno scrivere un post di dai statistici: basta guardare un telegiornale per rendersi conto.

Tuttavia, per sensibilizzare a mio modo, nella speranza che possa essere anche solo una goccia nell'coeano, vorrei pubblicare il seguente mini-racconto. Ci tengo a precisare che non sono citati fatti reali o persone realmente esistenti. E' solo frutto della mia fantasia. E' scritta in prima persona solo perchè è un "Metodo" che credo colpisca maggiormente.

C'era una volta,
una ragazza come tante che sognava il grande Amore fin da quando era bambina. Un bel giorno lui arrivò: non era su un cavallo bianco e non era azzurro, ma con uno sguardo mi faceva sentire unica, bellissima e straordinaria. Come se lui vivesse per me. Come se lui fosse esattamente l'altra metà della mela. Era semplicemente il mio principe.
Così è iniziata la mia favola... o almeno quella che credevo essere una favola.
Era spettacolare, i primi mesi e il primo anno sono stati la vera realizzazione del mio sogno di bambina. Ci vedavamo tutti i giorni, con lui mi sono aperta come con nessun altro. Era lui il mio migliore amico, colui che sapeva ogni cosa di me. Eravamo diventati simbiotici.
Tuttavia stavo per precipitare dal paradiso all'inferno. Appena mi sono trasferita da lui non potevo più mettere gonne troppo corte. Dovevo cambiarmi varie volte per poter uscire, anche uscivo in sua compagnia. Mi piaceva la sua gelosia, all'inizio. Ma poi è precipitata: mi bastava essere gentile con un suo amico per sentirmi chiamare "Puttana". Mi bastava rispondere per ricevere uno schiaffo, poi due, poi tre e poi dei calci.
Mi sentivo sola. Disarmata. Provai a dirlo una volta ad un'amica: ero io che stavo amplificando la situazione, stavo sicuramente ingigantendo un banale litigio.
Mi sentivo sola più di prima. E non vedevo via d'sucita perchè ero spaesata.
Come poteva una persona che mi amava, una persona che mi conosceva così a fondo, una persona a cui avevo dato tutto, essere ora il mio incubo? Come poteva essersi trasformato da pricipe a orco?
Il senso di spaesamento che avevo era terribile. Non riuscivo proprio a capire. Piansi, tanto. Cercai in tutti i modi di trovare una risposta. Questa era la cosa che più mi spaventava: non avere una risposta a quel "Perchè?" che mi assillava, che mi prendeva la mente, la concentrazione, il cuore, l'anima.
Nonostante sia riuscita a cambiare vita, con l'aiuto di persone che mi hanno ascoltata e creduta.
Una cosa proprio non capisco: perchè? Io lo amavo.


Ricordatevi: denunciate, chiedete aiuto. Ma non restate a vivere in un incubo. Non insegnate ai vostri figli a vivere in un incubo.
Comunque, la cosa che più mi sconcerta è che, per quanto possa fermarmi ad analizzare tutti i fatti di cronaca che passano in ogni dove, non riesco proprio a capire PERCHè così tanti arrivino a controllare, picchiare, uccidere una donna: quella che è stata (tempo passato) oppure che è (tempo presente) una compagna di vita, un'amica. Come si possa voler così male quando si è amato.

Chiara

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