giovedì 30 gennaio 2020

LETTURE: LA LETTERA D'AMORE- Lucinda Riley

Editore: Giunti.
Anno di pubblicazione: 2018.
Genere: romanzo rosa, thriller.
Lunghezza: 554 pagine.


Londra, 1995-1996. Sir James Harrison, una leggenda del cinema, viene a mancare e durante la cerimonia funebre, Rose, un’anziana signora, è seduta accanto a Joanna, una giovane reporter. Rose all’improvviso si sente poco bene e Joanna l’accompagna a casa, a malincuore. 
Qualche giorno dopo Joanna riceve un plico contentente una vecchia lettera d’amore e un biglietto dell’anziana donna. Decide così di andarla a trovare, ma Rose è morta e il suo appartamento svuotato. 
Quando anche l’appartamento di Joanna viene messo sottosopra, la giornalista capisce che è davanti ad una storia scottante, decide così di cercare la verità ad ogni costo.

La mano di una fuoriclasse letteraria e intrighi misteriosi che fanno accapponare la pelle, provocano a chi legge questo romanzo una vera dipendenza. La disseminazione di indizi durante tutto la storia è opera di una vera maestra: non ci sono momenti morti. La storia d'amore non è scontata e nemmeno il finale, che lascia il lettore con vero sorriso e forse qualche dubbio…

Se non lo aveste capito: DA LEGGERE!!

Chiara 

p.s. Avevo già pubblicato una sua recensione ma non ne ero soddisfatta.

lunedì 27 gennaio 2020

La farfalla - Pavel Friedmann

Terezin è una cittadina a circa settanta chilometri da Praga. Quando nel 1944 la Polonia fu invasa dai tedeschi, essa divenne un ghetto per gli Ebrei: tra le sue antiche mura,  a forma di stella, fatte costruire dall'imperatore Giuseppe II d'Austria nel Settecento, vennero ammassati quindicimila bambini e adolescenti, strappati alle loro famiglie e destinati al campo di sterminio di Auschwitz. Di loro non sapremmo nulla se, alla fine della guerra, non si fossero ritrovati in quel luogo pochi fogli di poesia e circa quattromila disegni, ora raccolti nel Museo Ebraico di Praga: i bimbi, sotto la guida di un maestro che faceva loro scuola di nascosto, scrivevano, dipingevano,  cantavano. Tra quegli scritti c'erano i seguenti versi di Pavel Friedmann, che il 29 settembre 1944 fu deportato ad Auschwitz e lì morì.

L'ultima, proprio l'ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade 
sopra una roccia bianca
-così gialla, così gialla!-
l'ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui,
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell'altra volta fu l'ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto. 


Avrei potuto scegliere tra molte cose da scrivere oggi, ma ho deciso di riportare solo una storia, uno dei tanti orrori che durante la Giornata della Memoria è necessario ricordare. 

Chiara

mercoledì 15 gennaio 2020

Un po' di vacanza seguendo "Librini Ritrattini"

Buonasera a tutti, cari lettori!
Il blog va in vacanza per un po': potrebbe trattarsi di una settimana o due.
Probabilmente i post del lunedì torneranno prima delle recensioni del giovedì, tuttavia vi invito a seguire l'iniziativa di Francesca Crescentini (conosciuta come "Tegamini") su Instagram: https://www.instagram.com/tegamini/  a cui sto partecipando.

Di cosa si tratta? Si chiama "Librini Ritrattini" e consiste nel seguire un calendario di 24 giorni, secondo il quale ogni giorno si pubblica, tramite una foto e una didascalia, "Chi siamo in 24 letture, post, abitudini, pagine". 
Screenshot dall'account Instagram di Francesca Crescentini citato sopra.
Come potete vedere la mia partecipazione?
- Sul mio account Instagram: https://www.instagram.com/chiarabettini904/ sia nei post, sia nelle storie in evidenza.
- Sulla pagina Facebook del blog: https://www.facebook.com/SulleAliDellaLibellula/ .
- Sui miei stati di whatsapp per coloro che hanno il mio numero.
- Su Pinterest invece pubblico solo il blog, NON questa iniziativa. Inoltre non lo so usare molto bene 🤣.
Per seguire l'iniziativa completa, oltre a seguire Francesca Crescentini su Instagram, potete seguire gli hashtag: #libriniritrattini e "#libriniritrattini seguito dal numero della giornata".

Inoltre: potreste partecipare anche voi, anche se l'iniziativa è già partita!!
Oggi, mercoledì 15 gennaio 2020 siamo al giorno 8!

A presto, 
Chiara

giovedì 9 gennaio 2020

SERIE TV: SEX EDUCATION

1 stagione da 8 episodi da 50 minuti ciascuno. Il 17 gennaio 2020 uscirà la seconda stagione. Serie tv disponibile su Netflix.
Immagine presa dal sito: https://www.imdb.com/title/tt7767422/
Ambientata in Inghilterra, questa serie tv parla del sesso tra adolescenti anche con qualche riferimento agli adulti. Il sesso influisce davvero molto sulla vita di ognuno, sui rapporti... O forse sono i rapporti ad influenzare il sesso? Siamo sicuri quindi che sia davvero tutto basato sul sesso o invece il sesso subisce le conseguenze, belle e brutte, di un rapporto che prova ad essere intimo (non fisicamente)?

Otis ha sedici anni, frequenta le superiori, i suoi genitori sono divorziati e sua mamma è una scrittrice e una terapista sessuale. Viene preso in giro per questo... Finché, a Maeve, un'altra sedicenne, non viene in mente che il dono della mamma di Otis, può essere genetico o comunque passato con l'esempio: intraprendono così il business della terapia sessuale per gli altri compagni di scuola.

Vengono affrontati così temi piuttosto importanti: dal bullismo, all'aborto, all'omosessualità, al desiderio di travestirsi, alle piattole, ai farmaci per la disfunzione erettile, al vaginismo, alla masturbazione, all'amicizia, alle prime cotte, a come a volte gli adulti usino il sesso come difesa invece di creare rapporti.
Tuttavia una critica la devo fare: nonostante tratti tutti questi temi, non vengono realmente approfonditi. A volte vengono giusto trattati a margine di una puntata e risolti troppo facilmente.
Magari nella seconda stagione li approfondiranno meglio?

Chiara

lunedì 6 gennaio 2020

Vite che scorrono troppo...

Vedo vite scorrere via, come un filo di nylon tra le dita intinte di olio. Le vedo scorrere come barche in un fiume che devono per forza correre e arrivare il prima possibile al mare, senza rendersi conto che arrivare al mare è la loro fine.

Trezzo sull'Adda-Centrale idroelettrica Taccani-Lungo Adda- Foto Chiara Bettini, soggetta a copyright
Una volta arrivati, niente potrà ripagare la bellezza di aver letto un libro coccolati dal dondolio dell'acqua, immersi nelle verdi montagne. Niente potrà ripagare una chiacchierata, un tuffo con i compagni di viaggio, che attenzione, attenzione: sono pochi, è inutile cercare in continuazione altre barche solo per scambiarsi un lontano "Ciao" e avere mille conoscenti. Solo i compagni di viaggio, quelli che hanno legato la loro barca alla nostra, sono le persone affini e sono così poche! Qualcuna magari si perde prima che si arrivi al mare, perché il mare di ognuno arriva in modi diversi. Proprio per questo, il tempo che si dedica loro, deve essere abbondante e di qualità.
Il tempo è tutto ciò che si ha per fare il viaggio, ed è uno spreco remare il più veloce possibile, urlare con barche lontane, non fermandosi a godere del viaggio perché, in fondo, si ha paura di quel viaggio. Si ha paura di se stessi, dei propri pensieri e quindi si riempie ogni minuto con futilità, con persone non affini, cioè non con quelle su cui si può contare davvero.
E quando si arriva alla fine, si può trovare solo il vuoto e il rimpianto di non-aver-vissuto perché per vivere davvero bisogna respirarle in pace le cose, le persone. 

Chiara 

giovedì 2 gennaio 2020

SERIE TV: LUCIFER

Screenshot dal mio account Netflix
Quattro stagioni da rispettivamente 13, 18, 26, 10 episodi da 50 minuti ciascuno. Prevista l'uscita di una quinta stagione a giugno 2020. Disponibili su Netflix.

Cosa succederebbe se il diavolo decidesse di prendersi una vacanza dal suo lavoro di "Guardiano-torturatore" dell'inferno? Probabilmente deciderebbe di andare a Los Angeles, quale posto migliore, dopotutto? Dunque, qui, con uno dei suoi demoni più fidati, Mazikeen, gestisce una sorta di discoclub, concendendo favori, se lo ritiene opportuno, che riscuoterà in un secondo tempo.
Questo finché "Una detective quasi angelica finisce sulla sua strada", o forse "Lui finisce sulla strada della detective"? Inizia così a risolvere omicidi con lei: ogni puntata gira intorno a degli omicidi che si risolvono all'interno della stessa. Il filo conduttore tra le varie puntate si rifà alla storia dei singoli personaggi, dei problemi biblici, angelici e umani che ciascuno ha. Capita che quello che sta succedendo nei vari casi, possa aiutare indirettamente la vita dei protagonisti.

Le riflessioni? Ci sono, molto profonde. Non la trovo per nulla una serie stupida.
Innanzitutto il protagonista, Lucifer, ha tra le sue qualità la verità: non mente mai.
Ha un rapporto conflittuale con suo Padre, che l'ha punito mandandolo a governare l'inferno, ed è parecchio turbato da questo, poiché si chiede, come mai non è stato perdonato. E' arrabbiato con Lui.
E' arrabbiato con gli umani che si nascondono dietro la figura del "Diavolo tentatore" quando in realtà hanno scelto il libero arbitrio: dunque ciascuno è responsabile delle proprie azioni.
Il contraddittorio umano: voler la libertà ma poi pregano Dio di intervenire.
Ad esempio: l'uomo prega Dio perché venga messo sulla propria strada il Grande Amore, ma poi alcuni, come Lucifer si arrabbiano, poiché si sentono manipolati dal solo pensiero di un intervento divino.
Questa rabbia, che sente nei confronti di suo Padre è una metafora per tante cose: davvero è arrabbiato con suo padre o con se stesso? Forse è lui a doversi perdonare, non Dio. Incolparsi di tutto a cosa può portare? L'odio per se stessi dove può far finire la propria vita? Forse il segreto sta nel perdonarsi. Questa convinzione di essere il male puro, come può esserlo, quando è stato un angelo?
L'Amore non dovrebbe far in modo che ciascuno sia la versione migliore di se stesso?
Con Mazikeen viene affrontato un tema molto comune: l'incapacità di affrontare i propri sentimenti e la conseguente voglia di scappare da essi.

Un cast perfetto a mio parere: Tom Ellis nei panni di Lucifer, è nato per questo ruolo, con una mimica facciale incredibile. Mazikeen e tutti gli altri attori davvero eccezionali.

Da guardare assolutamente: "Riflessiva con punte di risate"
Chiara