lunedì 14 dicembre 2015

14 dicembre, 10 giugno, 11 ottobre.

14 dicembre 2010.
Sono le 14.04 . Sono in convitto. Apro Facebook prima di cominciare a studiare. Era un martedì. Non ricordo cosa ho mangiato ieri, ma quella giornata la ricordo molto bene.

Mia cugina ha scritto su Facebook: "Anche gli uomini migliori lasciano questo mondo. Ciao nonno." O qualcosa di simile. Qui sono confusa. Mi blocco. Prendo il telefono e chiamo mia mamma. In ufficio. La voce tremante della sua collega: non c'è. Chiara svegliati. Secondo te? Ovvio che non è al lavoro. Le telefono sul cellulare: "Mamma... ma... ma allora... ?" "
Si Chiara, sto prendendogli i vestiti. " Aveva appena detto alla mia nonna che aveva perso l'Amore della sua vita.
"Ma... quindi se ne è andato?"
"Si, papà non è arrivato da te?"
"Non ancora..."
"Come lo sai?"
"Lo ha scritto Tizia su Facebook".... piango. Piango. Chiamo papà. Sta arrivando. Devo fare le valigie. No. Inizio a urlare. Il dolore è così forte, che in quel convitto, la mia voce è arrivata ovunque. Ricordo un'Amica corsa in camera. Mi ha stretta forte. Poi, come una macchina, inizio a fare valigie,tutto, tutto, per correre da te, che ormai eri volato via.

Ti ho sognato. Almeno una volta al mese per mesi. A giugno mi hai detto di dire alla nonna che le eri sempre accanto. Forse hai sempre provato a farmi ricordare questo quando aprivo gli occhi. Perché poi non ti ho più sognato.

Ti ho sognato ad aprile del 2015, con tuo fratello, lo zio Angiulin che aiutavate la nonna a fare le scale.

9 giugno 2015.
Sono le 8.30 del mattino. Sto donando il sangue. Mi chiama mia mamma: "Torna a casa subito, la nonna è in condizioni critiche." Finito, corro nella casa di Brescia, faccio la valigia e in 40 minuti ero a Sesto San Giovanni. Arrivo che stai chiudendo gli occhi entrando in pre-coma. Nel pomeriggio li riapri, saluti ad un uno ad uno tutti noi. E lasciare quella stanza, la sera, è stato difficilissimo.
La mattina dopo te ne sei andata. Ancora una volta quel mondo mi è caduto addosso.

Mi hai detto delle cose, hai detto delle cose alla mamma, così intime, che, adesso che hai visto la situazione...Adesso che hai visto le cose che ti abbiamo celato per non farti soffrire, adesso, adesso cosa ne pensi nonna? Adesso che hai visto il male che c'è stato, dimmi qualcosa per piacere.
Perché io proprio non ti sogno? Non è vero, una notte ti ho sognata: ho sognato il tuo abbraccio fortissimo e ho sentito, mi sono svegliata con l'Amore nell'anima. Ed è stato meraviglioso. Torna. Ti prego.

Voi siete stati i miei mentori, voi mi avete insegnato cosa significa avere una FAMIGLIA. Una di quelle vere, una di quelle con la porta sempre aperta. Voi mi avete insegnato cosa significa esserci. 
Mi mancate immensamente.....

10 ottobre 2014
Sono venuta a trovarti la sera a ritorno da Brescia. Con un tumore al cervello come il tuo, le speranze erano poche. La cosa più brutta è che avevi smesso di essere te mesi prima. Forse perché lo sapevi. Avevi capito che da quell'ospedale non saresti più uscita. Dopo un pre-coma ti sei svegliata ancora te. Ma poi tutti i farmaci, il dolore, la paura: non ti voglio ricordare così nonna. Quel 10 ottobre sono arrivata da te, ho detto a papà che, secondo me, stavolta c'eravamo. E qualche ora dopo, ormai l'11 mattina, hai chiuso gli occhi.
Ti ho sognata varie volte all'inizio, poi basta fino a settimana scorsa: ci tenevi a ricordarmi che ci controlli tutti.
Anche se non sono cresciuta con te, manchi nonna. D'altronde dovevi ancora insegnarmi a ballare.

Foto trovata in internet su Google. 

E sapete una cosa? Altri 90 anni con voi sarebbero comunque troppo pochi. Perché, quando ami qualcuno, è così che la pensi.
Grazie per l'aiuto di oggi nonni,
noi sappiamo il perché...
Chiara

sabato 7 novembre 2015

Ho creduto a me...

"Ho creduto a me" - Laura Pausini
La cosa che più amo, di questa canzone, è la bilvalenza che ha per amicizia e per amore... 
La cosa più importante è credere a se stessi.
Ho creduto a me
ferma a una stazione
vuota di allegria
piena di persone
vince chi rimane
io resto
Ho creduto a me
come fossi un’altra
che mi dice “Passa,
passa anche stavolta”
che mi dice "Ascolta
quello che sai già"
Volevo solo appoggiarmi a un cuore
e avere il tempo per costruire
Quando per non dire troppo
non ho detto mai
quando il sangue nelle vene
era piombo ormai
quando hai detto “Mi spiace”
troppo poco però
e hai deciso di andare
io purtroppo no
Ho creduto a me
ai miei occhi scuri
come certe sere
quando non respiri
quando cade il cielo
ma non muori tu
E finisce qui
questa pioggia fine
che svernicia l’aria
come una stagione
ho mentito a tutti
ma ho creduto a me
Volevo solo sparare a un cuore
un colpo senza silenziatore
Quando per non dire troppo
io non ho detto mai
quando il sangue nelle vene
era piombo ormai
quando hai detto “mi spiace”
troppo poco però
e hai deciso di uscire
di tacere un dolore
io davvero no.

mercoledì 28 ottobre 2015

Col tempo


Con il tempo uno impara la sottile differenza
tra stringere una mano e incatenare l'anima,
e uno impara che l'amore non significa andare a letto
e una compagnia non significa sicurezza.
E uno inizia ad imparare...
Che i baci non sono contratti 
e i regali non sono promesse.
E uno inizia ad accettare le proprie sconfitte 
a testa alta e con gli occhi aperti.
E uno impara che  puó sopportare davvero,
che uno davvero è forte,
che uno vale davvero...
E con il tempo
uno pianta il proprio giardino e decora la propria anima
invece di aspettare che qualcuno gli porti dei fiori.
E con il tempo impari
che stare con qualcuno perchè ti offre un buon futuro
significa che prima o poi vorrai tornare al tuo passato.
E con il tempo impari
che solo chi è capace di amarti con i tuoi difetti,
senza pretendere di cambiarti,
può offrirti tutta la felicitá che desideri.
E con il tempo impari
che se stai insieme a quella persona per accompagnare la tua solitudine,
irrimediabilmente finirai per desiderare di non vederla più.
E con il tempo impari che i veri amici sono pochi,
e che chi non lotta per loro,
presto o tardi, si vedrá circondato da false amicizie.
E con il tempo impari che scusare lo fanno tutti
ma perdonare è solo per anime grandi.
E con il tempo comprendi
che se hai ferito un amico duramente
molto probabilmente l'amicizia non sará più la stessa.
E con il tempo ti rendi conto
che, anche se sei felice con i tuoi amici,
un giorno piangerai per quelli che hai lasciato andar via.
E con il tempo ti rendi conto
che ogni esperienza vissuta con ogni persona, è unica e irripetibile.
E con il tempo ti rendi conto
che chi umilia o disprezza un essere umano,
prima o poi soffrirà le stesse umiliazioni e lo stesso disprezzo.
E con il tempo impari a costruire tutte le tue strade nell'oggi
perchè il terreno del domani è troppo incerto per fare progetti.
E con il tempo imparerai
che accelerare le cose o forzarle perchè accadano
fará in modo che alla fine non siano come speravi.
E con il tempo ti rendi conto
che in realtá la cosa migliore non era il futuro,
ma il momento che stavi vivendo proprio in quell'istante.
E con il tempo vedrai che,
anche se sarai felice con chi sta al tuo fianco,
sentirai una terribile nostalgia di coloro che ieri stavano con te
e oggi se ne sono andati via.
E con il tempo imparerai che cercare di perdonare o chiedere perdono,
dire che ami, dire che ne senti la mancanza,
dire che ne hai bisogno, dire che vuoi essere amico,
dinanzi ad una tomba... Oramai non ha più senso.
E uno impara e impara...
E ogni giorno uno impara.
Ma sfortunatamente... solo con il tempo.

Poesia attribuita a Jorge Luis Borges

lunedì 26 ottobre 2015

Ti voglio bene maestra!!!!


Ti voglio bene maestra!
Ti voglio bene per come ci siamo conosciute, per l'aiuto che mi hai dato fin dall'inizio, senza chiedere nulla in cambio.
Ti voglio bene perché ti ho conosciuta e, come ho detto a tua mamma poco tempo fa, sei una persona davvero speciale.
Ti voglio bene perché ho capito solo dopo un bel po', il motivo della tua scelta professionale ed è solo cuore e amore.
Ti voglio bene perché sei tra i miei contatti di emergenza, perchè (non ho idea di come tu faccia), ma ci sei sempre.
Ti voglio bene perché cuore e amore li metti ovunque, ovunque poggi il tuo tocco.
Ti voglio bene perché nonostante tu sia una di quelle persone con più ragioni per lamentarsi, non ti lamenti mai.
Ti voglio bene perché sei altruista, persino con chi ti ha trattata male.
Ti voglio bene perché se si sbaglia con te, bastano delle semplici scuse.
Ti voglio bene perché è difficile non vederti sorridere, nemmeno nel peggiore dei tuoi momenti.
Ti voglio bene perché mi hai insegnato e mi insegni tutti i giorni cos'è la forza e cos'è la speranza.
Ti voglio bene perché sei elegante, già, non solo nel vestire, ma nel tuo comportamento: persone che ti si rivoltano contro, ti feriscono, ma te le guardi e rispondi semplicemente che sei dispiaciuta per il loro pensiero. Quando io avrei cominciato a gridare.
Ti voglio bene perché mi ricordi di essere importante anche per te.
Ti voglio bene perché non mi rinfacci mai nulla.
Ti voglio bene per la tua dolcezza e per la tua simpatia, per avermi insegnato ad essere un po' più me senza vergognarmi.


Questo post è stato scritto per una delle persone più speciali che la vita mi ha concesso di incontrare e se dovessi scegliere se perderti o no: sceglierei no, ovviamente!!! E' per questo che voglio che continuiamo a camminare insieme.

Cara Flami,
mi hai chiesto di descriverti in un post... 
Ognuno di noi ha bisogno, ogni tanto, di farsi ricordare la sua unicità. Sono onorata che tu l'abbia chiesto a me. Spero di aver adempito al tuo desiderio, spero di essere stata, nello scrivere, all'altezza dei miei pensieri.
Ti voglio bene, Flami!
La tua Kiki...


Questa immagine rappresenta il pensiero di questo post. Non è stata scattata da me, pertanto declino ogni responsabilità.

venerdì 16 ottobre 2015

18 ottobre - Buon compleanno a me!!

Buon compleanno alla me di oggi.
Buon compleanno alla me di ieri.
Ma, soprattutto, buon compleanno alla me di domani.



Se mi fermo un secondo a pensare, a ripensare alla mia vita, mi rendo conto di quante cose siano successe. Ma la cosa più buffa è che fino all'università, due erano i grandi eventi della mia vita: la separazione dei miei genitori e un intervento alla colonna vertebrale (con ciò che ne conseguiva prima e con ciò che ne ha conseguito dopo).

All'università avevo i miei progetti, delle tempistiche da rispettare, ma da quando sono arrivata a Brescia, la vita mi ha riservato una serie di sorprese (belle e brutte) inestimabili.
Ho parlato con un amico di recente e mi ha detto: "Dicono che quando maturi, che quando superi un forte dolore, riuscendo persino a renderlo una ricchezza, bisogna ringraziare quel dolore. Beh Chiara, io non ci credo. Potevamo arrivarci in un altro modo." Mai stata più d'accordo. E ha aggiunto: "Non dobbiamo ringraziare quel dolore, ma noi stessi per come lo abbiamo, o lo stiamo, superando".
Mi ripeto: mai stata più d'accordo. Certo, il mio e il suo sono dolori completamente diversi, ma cosa cambia? Niente. Sempre di dolore si parla, infondo.

Quindi GRAZIE A ME. Grazie a me perchè questi ultimi sei anni di notizie positive ne hanno avute ben poche; grazie a me perchè non ho abbandonato un rapporto che ormai dura da 27 anni, quando avrei potuto voltargli le spalle dalla sofferenza che mi ha causato, solo per trovare la sua felicità; grazie a me per camminare a testa alta nonostante i continui giudizi sul mio fuoricorso da persone che non sanno perchè sono andata fuoricorso; grazie a me per non aver ceduto alle sfide della vita, ma stare qui a lottare con le unghie e con i denti per ottenere ciò che più desidero.
Grazie a me perchè quando mi è stato detto che sono poco determinata ho dimostrato l'atroce cagata di queste parole, dette, ancora una volta da persone che non capiscono che "Mettersi nei panni degli altri significa con i loro piedi, con la loro esperienza, non con la propria."
Grazie a me per aver fatto di un difetto, il mio più grande dono: la sensibilità. E anche se a volte, vorrei tanto essere una stronza, grazie a me per star imparando a diventare stronza solo nel senso di mettere una bella barriera. Perchè, in fin dei conti, ci si deve pur difendere.
Quindi: GRAZIE A ME PER CONTINUARE AD ESSERE UNA PERSONA FANTASTICA, e grazie a me per ricordarmelo quando a molti non sembra interessare, e alla risposta "Sto abbastanza bene, grazie" si fermano e non mi chiedono il perchè, ma iniziano a parlare di loro stessi.
Grazie a me per non essere così egoista.

Buon compleanno Chiara, adesso, non avresti potuto essere una persona migliore.

E... dopo questo bello sfogo di presunzione, che ogni tanto ci vuole nella vita,
BUON COMPLEANNO A ME!!!!!!!

E, soprattutto, a TE CHE NON CI SEI PIù, GRAZIE PER AVERMI RESO LA PERSONA CHE SONO, MA, PER PIACERE, TORNA NEI MIEI SOGNI PIù SPESSO, PERCHè MI MANCHI.

Chiara

giovedì 1 ottobre 2015

Nella tana del lupo

La fiaba "Cappuccetto Rosso" di Charles Perrault, la conoscono tutti i grandi e tutti i piccini... Ma questa mia fiaba è un po' diversa...

Foto scattata da Andrea Magni

C'era una volta una dolce bambina, 
carina, sempre gentile con tutti, era una di quelle persone che pensavano che un sorriso e una gentilezza potevano cambiare la giornata degli altri. La bambina non era certo perfetta, come nessuno al mondo lo è, ma... lei... ecco: pensava e ripensava alle cose e i suoi errori non erano mai volontari. Se li capiva, se le venivano detti, se ne parlava, e se riteneva di aver sbagliato, chiedeva scusa. 

Ma il suo più grande errore era quello di pensare che tutto ciò potesse bastare per non essere ferita volontariamente e pensare di essere amata, soprattutto da coloro che avevano giurato di proteggerla, di aiutarla. 
Già, un grande errore, perché la storia classica di Cappuccetto Rosso le aveva insegnato che sono gli estranei, gli sconosciuti, i lupi coloro che avrebbero potuto farle male. 
Una lunga, lunghissima e fredda notte, in cui la luna nemmeno si intravedeva nel cielo, scoprì che i suoi lupi non erano coloro che le avevano insegnato a temere, ma coloro che le avevano insegnato ad amare.

La fiaba non ha una fine, perché la bambina, ancora, cerca di capire come fare, come fare a gestire una situazione in cui le persone di fiducia, le danno continui segnali di scarsissima protezione, facendo entrare in continuazione altri lupi in casa. 

Chiara

lunedì 14 settembre 2015

(Anche) i cattivi cercano solo la felicità

Già: così pare, è quella che desiderano tutti. Anzi, che desideriamo tutti. (Perché mai io non dovrei aspirare a tale stato emozionale?)

Una persona mi ha detto: “Chiara, devi cercare di andare oltre, anche se vieni ferita, devi cercare di consolarti pensando che tutti cerchiamo solo la felicità. Anche i più bastardi di noi, cercano quella beatitudine interiore. A volte sbagliano modo, ma il loro ultimo scopo è quello di chiunque: essere felici.”
All’inizio questo pensiero mi ha dato conforto, ho iniziato a pensare che potevo chiudere non un occhio, ma due… Potevo superare il male che ricevevo in questo modo. Potevo mettere in pratica il perdono cristiano tanto predicato.

I torti purtroppo sono aumentati: cercare di essere felici dopo aver commesso un errore è umano, in fin dei conti, tutti sbagliano. Ma, cercare di riemergere da un errore trascinando nel fango altre persone, non è umano. E’ da stronzi. E non me ne frega proprio nulla della ricerca della felicità.
Ognuno di noi sbaglia, ognuno di noi paga le conseguenze dei propri errori. Ma non si devono portare altre persone, del tutto estranee a tale errore, a soffrire. Non si può uscire da un errore commettendone un altro DI PROPROSITO. Voglio dire: commettere un altro errore, è umano, ma commetterlo volontariamente no. E’ da stronzi. Anche grandi.

Ci si dimentica in continuazione che OGNI GESTO che si compie può ferire o può far gioire un’altra persona.

Sono stata al matrimonio di una coppia di amici, e il prete diceva: “Prima di venire in chiesa a fare i bei cristiani della domenica, iniziate a comportarvi bene fuori dalla chiesa, iniziate a comportarvi bene in famiglia, ad aiutare il prossimo.”  Quel “Prossimo” non è detto che sia per forza uno sconosciuto. Può essere un nonno/a, una madre, un padre, un fratello, una sorella, una cugino/a, un amico/a, un parente lontano, qualcuno conosciuto al lavoro o in università. 
Non vi importa di aiutare? Problema personale tra voi e il dio in cui credete.
Ma nuocere? Non si può nuocere: né se andate in chiesa, né se non ci andate. Non si nuoce per trovare la propria felicità. E, per quanto mi riguarda, non c’è un torto più grande di questo.
E’ facile parlare di perdono quando non si vivono certe situazioni.
In certi casi stare zitti e iniziare a cambiare rotta cercando la propria coscienza è la scelta migliore.

Nella vana speranza che questo messaggio arrivi nelle mani di persone ampiamente stronze.
Buona (ardua) ricerca.
Chiara

venerdì 4 settembre 2015

Buon compleanno cara Amica mia!!

Buon compleanno cara amica mia!!!
Oggi siamo solo io e te, come lo siamo state negli ultimi dodici anni.

Io e te. 
Eppure non so se ti sceglierei ancora. Forse si o forse no. Certo che qualche problemino me lo hai dato, e forse anche io a te. Ogni tanto ci dimentichiamo l'una dell'altra, ma, mettiamola così: nessuno può separarci! Ahahah come sono spiritosa (per coloro che hanno compreso la battuta). 

Però mi hai insegnato tante cose:
- che le apparenze ingannano... Quando per 4 anni, nell'età dell'inizio delle apparenze, mi hai fatto portare un corsetto ortopedico, facendomi indossare abiti larghi, così ho capito che le apparenze sono davvero superficiali e che la bellezza non è in una maglietta attillata;

- quando provi dolore, tanto dolore, il solo pensiero di riprovarlo, ti fa rinunciare a molte cose che avresti voluto fare.

- che ci dobbiamo adattare l'una all'altra, sappiamo entrambe cosa devo fare io per prima, sono io che ho sbagliato, ma cerca di venirmi incontro un po' anche te.

Buon compleanno cara Amica mia, 
non mi dimenticherò mai di quel 4 settembre!

Chiara

venerdì 21 agosto 2015

Blocco dello scrittore

Immagine presa da google immagini.

Cari amici,
è da tanto che non scrivo sul mio blog... temo di essere stata colpita dal famigerato "Blocco dello scrittore"... 
Ho tanti pensieri, tante idee, eppure: ho un blocco nel condividerle con il web, anzi forse ho perso la capacità e la voglia di scriverle (??) .
Mi sono bloccata dopo aver scritto il mio ultimo post, una sorta di blocco emotivo, non riuscendo a scrivere oltre, come se avesse perso di importanza ogni altro mio pensiero. 
Scrivere però è davvero tutto per me, una cosa che sento e che ho sempre sentito dentro di me.

Quindi, non temete! Tornerò a scrivere, magari da settimana prossima comincerò con il pubblicare post che avevo già preparato la scorsa primavera... e piano piano tornerò in me :-)

A presto cari lettori,
Chiara

venerdì 12 giugno 2015

Dio, ti supplico, fai che la mia nonna possa venire a trovarmi.

Sono entrata in camera. La nostra foto, questa foto era lì che mi fissava. Sul muro davanti a me.


Mi sono pietrificata. Esattamente come, correndo da te, ho scoperto che eri volata via. Non è vero. Non è possibile. Mi è mancata l'aria, nonna. Non me ne frega niente se avevi novant'anni. Non avrei mai voluto perderti. Perchè è così che funziona quando ami all'immenso una persona: non vuoi perderla. Fine. Non conta quanti anni tu avessi. Sei stata con me 26 anni... sono cresciuta tra le tue braccia mentre la mia mamma era malata in ospedale. E ora non ci sei più. Non c'è ossigeno, nonna. E non so come fare, senza di te. Non sentirò più la tua voce, le tue perle di saggezza, i tuoi fantastici brontolii, non entrerò più in quella casa che dovremo svuotare e lasciare, non accarezzerò più qella pelle superliscia e sottilissima.
E non riesco a spiegare a nessuno il vuoto che hai lasciato dentro di me: davvero il mio cuore non è più completo.
Come faccio d'altronde a spiegare a tutti il vuoto che ho?
Come faccio a far capire ai miei amici quello che sei stata per me e che fantastica donna ha lasciato questo mondo?
Io... io che la domenica è sempre stata: "No, amici: io se non devo studiare vado dalla nonna, non ci sono, mi spiace".
Io... io che litigavo con mio papà che voleva stessi a casa a studiare, pur di venire lì.
Io.... io che ti ho ricostruito con te tutta la storia della nostra famiglia, dagli otto fratelli del nonno, ai tuoi.
Io... io che ti chiedevo di raccontarmi della tua vita.
Io... io che da malata venivo lì, io che odiavo l'asilo perchè volevo stare con voi.
Io... io che finivo per raccontarti cappuccetto rosso mentre tu ti addormentavi e io restavo sveglia.
Io... io che ti davo consigli e tu mi ascoltavi.
Io... io che la tua prima domanda era: "Stai bene?", e la seconda: "Davvero o mi dici bugie per non farmi preoccupare?"
Io... io e te che giocavamo a bambole con Noemi, oppure quando hai sistemato la mia Minene.

Fatti sentire, vieni in sogno, fammi sentire che sei qui con me. Perchè non trovo consolazione, se non nel fatto che sei con il nonno. Solo questo mi aiuta un pochino.
Fatti sentire nonna, ti prego.
Dio, ti supplico, fai che la mia nonna possa venire a trovarmi.
Ti voglio un bene immenso...
Chiara

lunedì 1 giugno 2015

Nozze gay: si o no?

Buongiorno a tutti cari lettori,
voglio innanzitutto chiarire un punto: questo articolo cerca di fare un "Riassunto" della situazione italiana, con riferimenti europei e irlandesi.
Non voglio scrivere qui quale sia la mia opinione (già esposta in altri articoli), vorrei solo provare a scrivere chiaramente cosa c'è e cosa non c'è, oggi, in Italia. 
Quello che vedete scritto è frutto di una ricerca (utilizzando internet su vari siti), ma consentitemi di dire che non sono una giurista e potrei aver commesso, involontariamente, degli errori. Vi chiedo, in quel caso di comunicarmeli e provvederò a controllare ed eventualmente a correggere il mio post.

Il fronte dei SI e il fronte dei NO combattono a suon di battute spesso contraddicendosi. La cosa non mi sorprende, perchè, onestamente: è un grande caos; eppure: chi ne parla per lavoro... dovrebbe conoscere!

Riassumendo...
- In Italia non c'è una normativa vigente sulle unioni civili. Tuttavia queste coppie di fatto (eterosessuali o omosessuali) hanno diritti e doveri.

- Le leggi sulla convivenza si rifanno a una legge del 1918 che consentiva al convivente la pensione di guerra e gli incontri penitenziari. 

- La procreazione assistita è lecita ai conviventi MA solo se ETEROSESSUALI, dimostrando la stabilità della convivenza.

- Il convivente ha diritto alla cartella clinica del compagno (nonostante l'opposizione di terzi).
Qui chiedo: quindi il convivente ha diritto anche a parlare con il medico curante e decidere le cure in caso il compagno non sia in condizione di confermarlo? Sembra di si. 

- Eredità: il convivente non ha alcun diritto, a meno che non vi sia la presenza di un TESTAMENTO: eppure anche con questo, se vi sono parenti stretti quali genitori o figli essi si possono opporre. Inoltre in caso di parenti stretti, la quota di eredità che è possibile "lasciare ad altri" è ristretta ad una parte definita "disponibile".

- Mutuo e conto cointestato: chiunque lo può stipulare con chiunque. (oppure solo con un patto/contratto di convivenza? V. sotto)

- Patto/Contratto di convivenza: si può stipulare con una scrittura privata (quindi da un notaio) o depositarlo (anche) come atto pubblico. Si può scrivere ciò che si desidera. Da quello che ho letto è vivamente consigliato, poichè dà la prova dell'effettiva convivenza e qualora ci fosse da dimostrare che vi sia una stabilità di convivenza, è tutto per iscritto.
Si può anche scrivere che, in caso di "separazione", uno dei due deve lasciare all'altro una certa somma. 
Si possono fare acquisti cointestati.
In caso di decesso del titolare di un contratto di locazione, il convivente ha diritto a succedere.
Si può nominare il convivente "Amministratore di sostegno".
In caso di decesso il convivente può chiedere un risarcimento del danno, esattamente come accade per la legittima famiglia. Bisogna provare la stabilità di convivenza.

- Registro anagrafico delle unioni civili: si stanno mobilitando le varie città ad averlo.

- Eccezioni: i conviventi di giornalisti e parlamentari hanno diritto alla cassa mutua e, solo per quelli dei parlamentari, alla pensione.

Unioni civili all'estero: è un vero caos perchè viene richiesto di registrarle poi nel paese di origine, ma capita che poi la Cassazione o la Corte d'appello rigettino questa possibilità.

- A COSA I CONVIVENTI NON HANNO DIRITTO: pensione, eredità (come si legge sopra dipende dalla presenza di parenti stretti), diritti nel vedere o adottare i figli minori del convivente.

- Legge Cirinnà: è la legge "in corso d'opera" attualmente. Cito:
"Il testo unico avrebbe dovuto portare i medesimi benefici del matrimonio alla coppia che sottoscrive l'unione civile, ma la relatrice Cirinnà ha poi deciso di eliminare dal testo ogni riferimento al matrimonio nominando, però, tutti gli articoli del Codice Civile che ne trattano; pertanto codesto disegno di legge dovrebbe portare quasi tutti i benefici riservati al matrimonio tra cui l'eredità, la pensione di reversibilità e l'adozione del figlio del partner, vietando esplicitamente però l'adozione congiunta da parte della coppia, imitando la legge sulle unioni civili tedesca approvata nel 2001. In più un'unione civile sarà contraibile davanti all'Ufficiale dello stato civile solo da coppie dello stesso sesso. " fonte n°1

- Europa: non impone le nozze gay. Ma: "(...) La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la quale affermava a chiare lettere che nessun Paese europeo è obbligato a introdurre il «matrimonio» o le unioni civili omosessuali (...) ma che, se le introduce, non può poi discriminare le coppie omosessuali rispetto a quelle formate tra un uomo e una donna in materia di adozioni." fonte n°2 
In molti temono si aprirebbe così la strada all'utero in affitto per concedere alle coppie omosessuali maschili, la fecondazione eterologa, concessa alle coppie uomo-donna. Quindi lo si concederebbe a tutti.

Irlanda: il fronte dei NO lo era, per la maggior parte, per i temi dell'adozione. Impauriti da quello che l'Europa avrebbe sentenziato qualora fosse stato messo come limite (leggete sopra "Europa"). Così, il Governo Irlandese ha fatto passare, prima del Referendum, la legge che consente alle coppie omosessuali sposate o no, la possibilità di adozione. Inoltre il Governo Irlandese "aveva anche annunciato una legge per «regolamentare» l’utero in affitto, precisando che anche questa legge non sarebbe stata minimamente influenzata dai risultati del referendum."
In molti sostengono quindi che il referendum dovesse decidere "Solo se le unioni civili fra persone dello stesso sesso, introdotte in Irlanda nel 2010, dovessero chiamarsi «matrimoni» o no."

- Fonti: 
1. http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_civile_%28ordinamento_civile_italiano%29
2. http://www.lanuovabq.it/it/articoli-irlanda-referendum-a-carte-truccate-12744.htm
3. http://www.02pd.it/infodiscs/view/692

                                                               Foto scattata da me

Buona riflessione,
Chiara

venerdì 15 maggio 2015

E se... Tornassi ad avere 20 anni?


Seduta ad un tavolo con una mia amica, mi racconta di avere conosciuto dei ragazzi dell’età di 22 anni. Come una grandinata dal cielo, ci accorgiamo di essere più vicine ai trenta che ai venti. Ma cosa abbiamo fatto in tutti questi anni? Perché sono volati! Ma soprattutto: se tornassimo indietro, con l‘esperienza di adesso, cosa cambieremmo?

Entrambe abbiamo pensato alla stessa cosa, eppure quando lo dicevano le nostre mamme, non credevamo loro. Cos’è? Ci siamo rese conto di aver sempre sopravvalutato l’amore. Abbiamo sempre dato troppa importanza all’avere qualcuno vicino… Certo è una cosa bellissima averlo; ma non c’è bisogno di svolgere una ricerca ossessiva: quando arriva, arriva. Non c’è bisogno che crolli il mondo quando ci si lascia: basta che passi un po’ di tempo e il dolore diventa sempre più lieve. Devo ammettere che il tempo in cui sono stata sola, non è stato così terribile. Devo anche ammettere che, per capire che ogni cosa ha un suo tempo, ci ho messo un sacco di tempo J . Quanto tempo e quante lacrime per arrivare alle conclusioni più banali: tempo sprecato, quando avremmo certamente potuto dedicarlo a cose più utili, proprio per noi stesse. Io, ad esempio, ho speso davvero troppo tempo a piangere, trascurando lo studio. Non lo farei più adesso. Perché se una storia non funziona, ci si può provare un po’, ma poi si va avanti, si incontrano altre persone, non è un dramma. Questo ovviamente vale per quando si è piccole, cioè quando non c’è un matrimonio o dei figli alle spalle. Eppure che il mondo non finisce, lo si capisce sempre dopo. Porca vacca. Ma la vera domanda è: abbiamo imparato?  Tutti e tutte vorremmo essere unici, uniche per qualcuno, ma a quale prezzo?

E voi, cosa cambiereste se tornaste indietro nel tempo con l’attuale esperienza?


Chiara

venerdì 8 maggio 2015

La Mia Mamma

La Mia Mamma.

La mia mamma è la Mamma per eccellenza.
In lei si è incarnato lo spirito materno più profondo che ci sia.
In lei c'è tutto di me.

La mia Mamma è un'amica saggia, che sa bene quale sia il confine tra amicizia e maternità.
Lei è, prima di tutto una madre, poi un'amica.
Lei ha dedicato a me, al mio benessere, tutta la sua vita.
Lei mi ha coccolata sempre e rimproverata quando necessario.

La mia Mamma è il bene più profondo che ci sia.
Lei è parte del mio cuore, della mia anima.
Lei riconosce il mio stato d'animo da un tono di voce.
Lei mi ascolta, per davvero.

La mia mamma mi ha lasciata andare verso il mio dover crescere, ma appena potrò, la porterò con me.
Lei è la mia insegnante per eccellenza.
Lei c'è sempre.
Lei è il mio più grande punto di riferimento.

La mia mamma dandomi Amore, mi ha insegnato l'Amore vero.
Non so se potrò mai essere una madre brava quanto lei.
Ti voglio tanto bene Mamma mia!!!
Auguriiiiii!!!

 Io e la mia mamma :-)


Chiara