giovedì 1 ottobre 2015

Nella tana del lupo

La fiaba "Cappuccetto Rosso" di Charles Perrault, la conoscono tutti i grandi e tutti i piccini... Ma questa mia fiaba è un po' diversa...

Foto scattata da Andrea Magni

C'era una volta una dolce bambina, 
carina, sempre gentile con tutti, era una di quelle persone che pensavano che un sorriso e una gentilezza potevano cambiare la giornata degli altri. La bambina non era certo perfetta, come nessuno al mondo lo è, ma... lei... ecco: pensava e ripensava alle cose e i suoi errori non erano mai volontari. Se li capiva, se le venivano detti, se ne parlava, e se riteneva di aver sbagliato, chiedeva scusa. 

Ma il suo più grande errore era quello di pensare che tutto ciò potesse bastare per non essere ferita volontariamente e pensare di essere amata, soprattutto da coloro che avevano giurato di proteggerla, di aiutarla. 
Già, un grande errore, perché la storia classica di Cappuccetto Rosso le aveva insegnato che sono gli estranei, gli sconosciuti, i lupi coloro che avrebbero potuto farle male. 
Una lunga, lunghissima e fredda notte, in cui la luna nemmeno si intravedeva nel cielo, scoprì che i suoi lupi non erano coloro che le avevano insegnato a temere, ma coloro che le avevano insegnato ad amare.

La fiaba non ha una fine, perché la bambina, ancora, cerca di capire come fare, come fare a gestire una situazione in cui le persone di fiducia, le danno continui segnali di scarsissima protezione, facendo entrare in continuazione altri lupi in casa. 

Chiara

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