mercoledì 29 aprile 2020

Ciao, post del lunedì!

Cari lettori, 
come alcuni di voi hanno notato, il post del lunedì non è più stato scritto.
Il motivo è che, nonostante avessi molti "Pezzi" già pronti, mi sono state fatte osservazioni su quanto fosse presente un tema ricorrente, seppur sotto prospettive diverse. 
In seguito ad appurate riflessioni non dovute certo solo al "Tema ricorrente" ma anche ad altre constatazioni, ho deciso di non scrivere nulla, per un po' (?), eccetto l'ultimo post che ho appena pubblicato.

Proseguiranno le citazioni sulla pagina Facebook e Instagram (quando ne trovo una che amo, la condivido) e forse forse forse riprenderanno le recensioni.


Un abbraccio (ovviamente virtuale) a tutti,
Chiara

Si è davvero se stessi nel mondo!

Quando si conosce una persona, ci si fa un'idea di lei, soprattutto se ci si trova bene e se c'è una sorta di feeling. Ci si inizia ad avvicinare. A volte si diventa solo conoscenti, a volte amici, a volte Amici. Si tende così a sentirsi sicuri di essa in quello che è il rapporto 1:1. Perché quasi tutti i veri rapporti sono "Io e te".

Ma è giusto?
Una persona non è davvero se stessa quando sta sola con te, è davvero se stessa quando sta nel mondo.

Quindi quando si ha accanto qualcuno bisogna pensare a come si comporta in generale, anche con gli altri, non solo nei confronti di quello specifico rapporto 1:1.
E' così che si ha una vera percezione di quella persona e quindi anche comprendere la reale entità del singolo rapporto con lei.

Questa riflessione non è mia, l'ho messa solo "Nero su bianco" e ringrazio di cuore chi me l'ha esposta.
Chiara

mercoledì 1 aprile 2020

Grazie!

Sono una studentessa di medicina. Impotente. Non posso fare nulla (o quasi). Come tutti gli studenti di medicina, d'altronde. Eppure, se solo fossi un poco più avanti, avrei potuto mandare la candidatura alla Regione Lombardia, avrei potuto essere lì, ad aiutare davvero. 

Invece sono qui. I sensi di colpa mi fanno sentire frustrata. 

Ma non per loro. Tre persone mi hanno detto: "Grazie a Dio sei ancora un studentessa, sarei stato/a male a saperti là."

Mi avete commossa. Grazie.
Chiara 

mercoledì 25 marzo 2020

L'uomo impara... Davvero?


L’uomo dovrebbe evolvere, ma non lo fa..
L’uomo dovrebbe imparare ad ascoltare, ma non lo fa...
Dicono che i momenti di crisi, le guerre, gli attentati, la mancanza di salute possano far aprire gli occhi davanti alle cose importanti della vita, davanti ai principi....
Ma non è vero...
Chi era egoista, chi parlava sempre di sé, lodandosi, lo è e lo fa ancora...
Chi aveva una sovrastima di sé, pensandosi indispensabile, ancora non ha capito che il mondo va avanti comunque...
Chi pensava di essere sensibile ed empatico, pensa di esserlo ancora, senza ascoltare e senza ascoltarsi...
Chi pensava che i principi fossero antiquati, lo pensa ancora...
Chi lascia soli i genitori, lo fa ancora...
Chi non pensava ai figli, lo fa ancora...
Chi sputa nel piatto dove mangia, lo fa ancora...
Chi non è abituato a lottare, non lotta ancora... 
Chi è opportunista, lo è ancora...
Chi è ipocrita, lo è ancora...

L’uomo non cambierà mai finché continuerà a credersi così superiore... 
Non c’è speranza, purtroppo...

L'uomo non impara mai e non imparerà nemmeno questa volta...

Chiara

mercoledì 18 marzo 2020

Riflessioni sui "Grazie"....

In questo momento storico, in cui il mondo è in emergenza da Coronavirus, di cui è stata dichiarata la pandemia globale, le riflessioni sono molte.
Non voglio tuttavia concentrarmi su affermazioni che reputo di un'ignoranza folle, poiché non credo ne valga la pena, ma concentrarmi su altro.


La gara dei grazie: sono nati i primi striscioni per coloro che l'emergenza la vivono in prima linea, cioè medici e infermieri. Non si sa perché ma questo ha suscitato il risentimento di alcune categorie che non ricevono questi "Grazie" e che quindi lo devono urlare ai quattro venti.
Certo, medici e infermieri, non sono i soli che stanno lavorando per l'emergenza, tutto il personale sanitario che sta lavorando con pazienti a rischio o con strumenti a rischio, deve semplicemente sentirsi incluso in quel "GRAZIE": dalla donna delle pulizie, a chi sterilizza i vari dispositivi, al Direttore Sanitario. Capite che non si può fare uno striscione per categoria? La maggior parte delle persone inserisce le lauree dell'area sanitaria in due: medicina e infermieristica. Semplicemente perché non conosce quel mondo, quindi sentitevi tutti ringraziati, e fate il vostro lavoro, accettando che ci sono specializzazioni e specializzazioni, e non è il caso di fare la gara dell'importanza di ognuno, no?

E' davvero così importante emergere piuttosto che fare il proprio lavoro?

I grazie rivolti al personale sanitario: benissimo, utili. Certo, è di sollievo che la popolazione capisca l'importanza di tutto il personale sanitario.... MA vorrei sottolineare quanto fino a "Ieri", persone che non hanno idea di come funzioni la sanità ci abbiano ampiamente sputato dentro, dando la colpa al personale sanitario, senza sapere cosa dicono le leggi. Persone che sostenevano che è colpa dei medici che fanno visite private la ragione delle liste di attesa.... Perché informarsi prima di criticare, non si usa più, vero? Persone alle quali tutto è dovuto. Persone che aggrediscono verbalmente e fisicamente il personale sanitario, persone che pretendono e basta. E non commento le denunce ingiustificate (la maggior parte e non me lo sto inventando) fatte solo per spillare soldi, vero?
Turni faticosi e sottopagati, senza contratti indeterminati, specializzandi usati come esperti, concorsi che lasciano a desiderare.... Insomma potrei andare avanti per molte righe, ma mi fermerò: tutto questo e molto altro era quello che dei professionisti subivano fino a pochi mesi fa e lo fanno tutt'ora, e con tutta probabilità continueranno a farlo.

Spero venga presa più coscienza, ma soprattutto, se posso chiederlo: RISPETTO. Basterebbe questo. 

Chiara

lunedì 9 marzo 2020

Le leggi e l'Amore.

Legge e amore vanno di pari passo. Perchè?
Perchè le regole etiche e morali, se si ama, se si vuol bene, non è un problema applicarle. Ma l'amore quello vero. Il bene, quello vero. Non quello che si dice senza fare.


Quando si ama qualcuno, quando si vuol bene a qualcuno, a prescindere da chi esso sia (marito, moglie, figli, sorelle, fratelli, amici, ecc), si fa qualsiasi cosa pur di non ferirlo e non vedere la tristezza sul suo volto. Questo significa amare, amare inteso come voler bene, che si ribella all'egoismo, che gli va contro. Non l'egoismo quello che si usa per autotutelarsi, ma l'egoismo che fa venire prima "IO e i miei desideri" a discapito di "TE e i dispiaceri che potrei causarti".

Dunque se si dà una regola senza che ci sia amore, allora l'animo umano è destinato a ribellarsi. Invece quando l'animo umano ama, le regole vengono seguite in automatico, senza doverle nemmeno precisare. Ecco perchè leggi e amore vanno di pari passo, perché quando c'è Amore, è normale comportarsi in un certo modo, in ogni rapporto ovviamente, non si sta parlando solo del rapporto tra uomo e donna.

Questo post è stato scritto liberamente ispirato dall'omelia di Don Alberto, del Vangelo secondo Matteo (5,17-37) di domenica 16 febbraio 2020.

Chiara

sabato 7 marzo 2020

E se il mondo avesse a suo favore la solidarietà femminile?

Ho fatto un sogno, un bellissimo sogno, da cui è stata molto dura risvegliarsi.
Vivevo in un mondo tutto rosa, in un mondo in cui le qualità femminili spiccavano più di quanto facciano nel nostro quotidiano.
Foto di Silvano Erba, Maestro d'arte floreale. Via Piave 13, Cavenago Brianza (Mb). www.silvanoerba.it  
La qualità che spiccava di più era quella della solidarietà. Le donne quando ci si mettono, sono una vera squadra, riescono a fare fronte comune in un modo unico.
Eppure, non tutte lo fanno.
Critichiamo tanto il sesso opposto per i loro modi bruschi, per come tradiscono quasi senza remore, per come riescono a far prevalere il loro egoismo... Ma esiste davvero questa distinzione tra sessi o alla fine, dipende dalle persone?
Cosa accadrebbe se le donne, se tutte le donne, fossero davvero amiche tra di loro, a prescindere dalle idee politiche, dalle idee di gestione di una casa, di una carriera, di un figlio, di una relazione? A prescindere dalla sintonia che si crea tra individui?
Cosa accadrebbe se le donne la smettessero di voler fare le "Prime donne" solo perché ci sono uomini? Cosa accadrebbe se le donne non dovessero per forza voler star al centro dell'attenzione maschile come oche, ma portando le idee, la solidarietà, l'empatia?
Cosa accadrebbe se si rispettassero tutte, senza mai ferirsi a vicenda? Cosa accadrebbe se davanti ad uno stronzo, lo rimettessero al loro posto?
Cosa accadrebbe se smettessero di farsi sgambetti, criticarsi e sminuirsi tra di loro?
Cosa accadrebbe se tutte le donne si comportassero da vere Donne, e non semplicemente da femmine?
Allora, quel mondo rosa, quel colore rosa, sarebbe senz'altro di più. Sarebbe davvero un mondo migliore se nel proprio piccolo ognuna si comportasse con solidarietà ed empatia.

Chissà se mai quel sogno diventerà realtà...
Chiara

giovedì 5 marzo 2020

FILM - STORIA DI UN MATRIMONIO

Data uscita: 2019.
Genere: Drammatico, sentimentale.
Durata: 2 ore e 16 minuti.
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito.
Regia e sceneggiatura di: Noah Baumbach
Attori principali: Scarlett Johansson, Adam Driver, Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta.
Premio Oscar 2020: Laura Dern come miglior attrice non protagonista.
Ambientazione: New York, Los Angelese, 2018.
Disponibile su: Netflix.
Trailerhttps://www.youtube.com/watch?v=t6YNekYevQ0 .

Screenshot dal mio account Netflix.
Il titolo racconta proprio la dinamica del film: "Storia di un matrimonio", nulla di più, nulla di meno.
Charlie e Nicole sono marito e moglie, lui regista teatrale, lei attrice, in piena crisi. Vivono a New York, ma lei è originaria di Los Angeles.
Decidono di fare terapia di coppia per uscirne, e uno dei compiti è scrivere ciò che all'uno piace dell'altro. Nicole però si blocca. Decidono di prendersi una pausa e lei torna a Los Angeles per girare il pilot di una serie tv, portando con sé il figlio, in accordo con Charlie ovviamente.
E' in questo momento che Nicole decide di chiedere il divorzio da Charlie.

Questo film racconta di come un grande amore possa diventare deleterio quando non si ascolta l'altro, quando si immagazzinano rancori senza parlare, quando si pensa di aver nascosto un segreto, e invece non è tanto nascosto, quando si permette a persone esterne di intrufolarsi in quella che è la realtà di una coppia.

Un film triste e riflessivo, ma soprattutto lento, come se mancasse quel "Quid" unico che si aspetta per tutta la durata della pellicola.

Chiara

lunedì 2 marzo 2020

Il gioco del telefono senza fili insegna qualcosa ai bambini?

Rinfreschiamoci le idee: ci si siede, generalmente in cerchio, il bambino A dice nell'orecchio una frase al bambino B, che fa lo stesso con il bambino C, ecc, per quanti pargoletti giocano. L'ultimo bimbo dice ad alta voce la frase che gli è stata suggerita, in modo che il bambino A la senta e possa confermare o meno quello che lui stesso aveva detto.
A prescindere dal numero dei giocatori quando si arriva alla fine, quasi mai la frase finale combacia con quella iniziale.

Questo cosa dovrebbe insegnare?
In una visione superficiale ad imparare ad ascoltare e a riportare correttamente quanto sentito, in una visone più profonda, invece, ad imparare che quando si riceve una notizia su qualcuno, tendenzialmente, quella è stata maneggiata e modificata da chi la riporta, salvo ovviamente fatti concreti sempre verificabili, in stile "Cronaca".

Ma le frasi (e non i fatti) dette in circostanze uniche, non possono essere riportate in maniera oggettiva senza il contesto. C'è un contesto che non viene mai considerato, pertanto credo sia questa la ragione per cui la gente capisce spesso e volentieri "Cozze" per "Cazzi". 


Bisogna fare molta attenzione quando si rischia di ferire qualcuno riportando "Frasi a metà", cioè senza contesto. Perché quasi certamente a quel qualcuno arriverà notizia di quel che si dice e a volte anche di chi lo ha detto.
A quanto pare, sono sempre tutti così bravi a giudicare la vita altrui conoscendone 1/100, eppure non ci sono persone perfette, con vite perfette... Strano, no?

Come sempre l'ideale è comportarsi come si vorrebbe che gli altri si comportassero.
E forse, ricordarsi che nel "Telefono senza fili", alla fine A urlava "Ma non avete proprio capito nulla".

Chiara

martedì 25 febbraio 2020

La realtà dei sentimenti

Ogni sentimento è reale, è frutto di un'esperienza che va accettata e affrontata. Quante volte si sente dire che un'emozione è di per sé inutile? Quante volte viene chiesto di mettere da parte ciò che si sente? Troppe, credo. Perché si tende sempre a screditare un sentimento, a incolparlo... Anzi a far sentire il soggetto responsabile per quel che prova. E' giusto?

"Mio fratello da piccolo credeva ci fosse un mostro nell'armadio, così mi sedevo, raccontavo storie al mostro, finché mio fratello pensava si fosse addormentato, allora si tranquillizzava e dormiva anche lui. Ovviamente il mostro non era reale. Ma la paura di mio fratello, quella era vera. Il sudore sulla sua fronte era vero. L'esperienza di mio fratello è stata vera." cit. This is us (stagione 4, episodio 2).


La paura è vera. Le lacrime sono vere. Il mal d'anima è vero. Per quanto i mostri possano sembrare finti da un altro punto di vista, non bisogna sminuirli. E chi ama si comporta di conseguenza. Raccontando le favole al mostro nell'armadio.

Chiara

giovedì 20 febbraio 2020

SERIE TV - YOU (prima e seconda stagione)

Basata sull’omonimo romanzo e sul suo seguito “Hidden Bodies” di Caroline Kepnes.
Data uscita: 2018-2019.
Genere: thriller psicologico, drammatico, noir.
Durata: 2 stagioni da 10 episodi ciascuna, da 50 minuti ognuno. Ci sarà la terza stagione.
Paese di produzione: Stati Uniti d’America.
Ideata da: Greg Berlanti, Sera Gamble.
Attori principali: Penn Badgley è il protagonista. Nella prima stagione vi sono pricinpalmente: Elizabeth Lail, Luca Padovan, ZAch Cherry, Shay Mitchell. Nella seconda stagione principalmente: Victoria Pedretti, Jenna Ortega, James Scully, Carmela Zumbado.
AmbientazionePrima stagione: New York . Seconda stagione: Los Angeles. 
Disponibile su: Netflix.
Screenshot dal mio profilo Netflix
Prima stagione:
New York: Joe, direttore di una libreria si innamora, con un rapidissimo colpo di fulmine di Beck, una sua cliente, nonché aspirante poetessa.
Questo colpo di fulmine lo porta a conoscere Beck indagando su di lei prima di "Entrare davvero nella sua vita". In fondo, deve tutelarsi, ci sono un sacco di donne stronze. I social network impostati su "Pubblico", le foto, le stories e gli hashtag che scandiscono tutto quello che lei fa lo portano alla conclusione che sì: lei vuole essere vista, notata, conosciuta. Inoltre Beck è la classica donna che si innamora più dei cattivi ragazzi, invece che dei bravi. Joe, invece appare proprio come un bravo ragazzo, come un principe azzurro che farà letteralmente sparire ogni ostacolo dalla felicità della sua amata.

Joe è un protagonista un po' pazzo, con un intuito davvero infallibile, confermato dalla sua violazione di ogni tipo di legge sulla privacy.
Diciamo che, in certi momenti, porta a vedere le cose dal suo punto di vista, così bene, che quasi lo spettatore fa il tifo per lui.

Seconda stagione:
Questo tifo, probabilmente insensato, continua nella seconda stagione, quando Joe si trasferirà a Los Angeles. Da solo? Non ve lo dirò per non rivelarvi nulla sulla fine della prima stagione.
Tuttavia Joe prosegue nella sua “Logica d’amore”: troverà qui la persona giusta oppure questa lo avrà seguito? Avrà un lieto fine la storia del nostro simpatico pazzoide?
Il suo istinto di proteggere i più deboli, non racconta forse che in fondo è una brava persona?
Le prime due puntate sono un po’ noiose, dalla terza diventa molto dinamica. In questa stagione molto presenti i flashback nell’infanzia di Joe.

Io ho colto in questa seconda stagione qualche metafora sulla vita quotidiana: il rapporto di ogni storia d’amore ha alti e bassi, spesso vedere il lato oscuro di una persona spaventa, ma ognuno ha un lato oscuro, e se entrambi hanno la forza di aprirsi con l’altro, può funzionare. Certo, se si è persone normali.

Forse questa serie dovrebbe essere decisamente sconsigliata alle persone paranoiche 😅.
Chiara

giovedì 13 febbraio 2020

Recensione Disneyana

Ancora un giovedì senza recensione, in occasione di San Valentino... Anche se può essere considerata una recensione generica dei cartonati animati "Classici Disney". La trovate di seguito.

Chiara

Buon San Valentino Disneyano!

La mia generazione è quella di "La Disney ci ha rovinato perché ci ha fatto credere nel principe azzurro e invece non esiste. Non bisogna credere alle fiabe."

Ma è vero? Io vorrei, in occasione di San Valentino, proporre una chiave di lettura diversa.
In ogni fiaba contenente una storia d'amore, ma anche in ogni film, i protagonisti, non hanno mai vita facile. Devono sfidare sempre mostri, streghe, semplici cattivi, sortilegi, maledizioni, differenze sociali, differenze fisiche, insomma: ogni possibile difficoltà. Queste difficoltà non sono altro che metafore che ritroviamo nella vita di tutti i giorni.

Cosa però fa sì che ci sia il tanto desiderato lieto fine? La voglia di superarle dei protagonisti. Voglia che c'è solo con un Amore, che si desidera avere, coltivare, costruire. Per il quale si desidera lottare davanti ad ogni avversità.
Questo è il vero lieto fine, questo è quello che insegnano le fiabe Disney.

Foto scattata da Flaminia Bottichio del Castello di Neuschwanstein, Germania. La foto è soggetta a copyright. 
Buon San Valentino a tutti,
Chiara

lunedì 10 febbraio 2020

Foiba - Marco Martinolli


Un filo d’acciaio 
taglia l’anima 
che grida pietà, 
sul ciglio 
della morte. 
Foiba 
parola 
che sgretola la vita. 
Foiba 
parola che inchioda 
alla croce, 
senza respiro, 
senza assoluzione. 
Mani e piedi 
legati dall’odio 
e poi 
giù, 
nel buio 
mentre la tua vita 
sfracella 
tra le pareti 
nere di pietà. 
Uomini, 
donne, 
padri, 
madri, 
violentati 
dalla follia della morte, 
dalla pazzia dell’ideologia. 
Nella nebbia del tempo 
quando 
tra le dune 
di pietra del Carso 
domina la notte, 
mi pare di sentire 
le voci, i canti e i silenzi 
di quegli uomini 
che caddero 
nel ventre buio della terra 
rinascendo 
per sempre 
nella Luce. 



Marco Martinolli

giovedì 6 febbraio 2020

Crisalide, farfalla... stelle, angeli : 4 febbraio, la giornata mondiale contro il cancro.

Il fatto di esserci stata nel momento peggiore della vostra vita, probabilmente mi ha reso più partecipe al vostro dolore, anche se voi non credo vi ricordiate di me.
Due volte mi è capitato di stare in una stanza ferma, a guardare come si danno dolori così grandi a dei genitori.
Esci e non riesci più a confrontarti con i problemi normali: ti sembrano tutti superficiali, ma ovviamente, si sa, nessun problema lo è.

La prima volta lo avevo capito e tu, piccola crisalide, eri così piccola che quando io me ne sono andata non ho più potuto sapere nulla di te, anche se è come se lo sapessi.
Ma quando qualche maggio fa, tu, giovane farfalla, sei entrata nella mia vita e ci sei restata per molto, mi è stato impossibile non legarmi a te, con il cuore. Ero l'ultima delle persone che entravano nella tua stanza, e, giustamente non ti ricorderai di me. Ma che io mi ricordassi di te, era doveroso. Troppe cose in comune. Era il primo giorno per entrambe, tanto per cominciare. Ma ancora, poi, il mio tempo lì era finito. Troppe cose in comune... E così so che sei volata via.

Foto presa dal sito: https://www.tempostretto.it/news/ecco-come-le-stelle-riflettono-la-luce.html 
Oggi sarebbe stata la giornata "Recensioni", ma, dato che il 4 febbraio è stata la giornata mondiale contro il cancro, ed ho scoperto quel giorno che tu non ci sei più, voglio dedicarti un pensiero. Voglio dedicare il mio amore, le mie preghiere a te farfalla, ma anche a te crisalide, perché lo so... Ora siete stelle, angeli, lassù.
A voi, che so che non ce l'avete fatta, a tutti quelli che ce la fanno, a tutti quelli che stanno lottando, ma anche a tutti gli operatori sanitari che si affezionano e che ogni volta muoiono un po' dentro.

Chiara

lunedì 3 febbraio 2020

Il lato oscuro dell'introspettività

L'introspettività è un pregio o è un difetto? Ho sempre pensato fosse un pregio, una qualità, forse una delle poche, che mi appartengono.
Tuttavia nell'ultimo periodo ho visto il lato oscuro dell'introspettività. 
Infatti se l'introspezione è "Un atto della coscienza che consiste nell'osservazione diretta ed analisi della propria interiorità rappresentata da pensieri, sentimenti, desideri, pulsioni, stimoli prodotti del pensiero, come pure il senso d'identità di una persona.", cosa succede quando si esterna e si ha realmente questa caratteristica interiore?


Che si ascolta chiunque abbia da dire su essa. E, a volte, lo si ascolta troppo. Si ascolta così tanto gli altri, persone magari non introspettive, ma che in qualche modo pensano di poter dare suggerimenti agli altri, mettendole in crisi, ferendole, senza ovviamente essere dei professionisti, anzi, a volte attuando il conosciuto meccanismo della "Proiezione".

Purtroppo una persona introspettiva si mette fin troppo in discussione: è questo che rende questa qualità un difetto, perché così si permette all'altro di ferire e per di più di fare osservazioni che riguardano se stesso invece che la persona realmente introspettiva.

Bisogna fare attenzione ad essere introspettivi e bisogna fare attenzione con chi ci si apre.
Chiara

giovedì 30 gennaio 2020

LETTURE: LA LETTERA D'AMORE- Lucinda Riley

Editore: Giunti.
Anno di pubblicazione: 2018.
Genere: romanzo rosa, thriller.
Lunghezza: 554 pagine.


Londra, 1995-1996. Sir James Harrison, una leggenda del cinema, viene a mancare e durante la cerimonia funebre, Rose, un’anziana signora, è seduta accanto a Joanna, una giovane reporter. Rose all’improvviso si sente poco bene e Joanna l’accompagna a casa, a malincuore. 
Qualche giorno dopo Joanna riceve un plico contentente una vecchia lettera d’amore e un biglietto dell’anziana donna. Decide così di andarla a trovare, ma Rose è morta e il suo appartamento svuotato. 
Quando anche l’appartamento di Joanna viene messo sottosopra, la giornalista capisce che è davanti ad una storia scottante, decide così di cercare la verità ad ogni costo.

La mano di una fuoriclasse letteraria e intrighi misteriosi che fanno accapponare la pelle, provocano a chi legge questo romanzo una vera dipendenza. La disseminazione di indizi durante tutto la storia è opera di una vera maestra: non ci sono momenti morti. La storia d'amore non è scontata e nemmeno il finale, che lascia il lettore con vero sorriso e forse qualche dubbio…

Se non lo aveste capito: DA LEGGERE!!

Chiara 

p.s. Avevo già pubblicato una sua recensione ma non ne ero soddisfatta.

lunedì 27 gennaio 2020

La farfalla - Pavel Friedmann

Terezin è una cittadina a circa settanta chilometri da Praga. Quando nel 1944 la Polonia fu invasa dai tedeschi, essa divenne un ghetto per gli Ebrei: tra le sue antiche mura,  a forma di stella, fatte costruire dall'imperatore Giuseppe II d'Austria nel Settecento, vennero ammassati quindicimila bambini e adolescenti, strappati alle loro famiglie e destinati al campo di sterminio di Auschwitz. Di loro non sapremmo nulla se, alla fine della guerra, non si fossero ritrovati in quel luogo pochi fogli di poesia e circa quattromila disegni, ora raccolti nel Museo Ebraico di Praga: i bimbi, sotto la guida di un maestro che faceva loro scuola di nascosto, scrivevano, dipingevano,  cantavano. Tra quegli scritti c'erano i seguenti versi di Pavel Friedmann, che il 29 settembre 1944 fu deportato ad Auschwitz e lì morì.

L'ultima, proprio l'ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade 
sopra una roccia bianca
-così gialla, così gialla!-
l'ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui,
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell'altra volta fu l'ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto. 


Avrei potuto scegliere tra molte cose da scrivere oggi, ma ho deciso di riportare solo una storia, uno dei tanti orrori che durante la Giornata della Memoria è necessario ricordare. 

Chiara

mercoledì 15 gennaio 2020

Un po' di vacanza seguendo "Librini Ritrattini"

Buonasera a tutti, cari lettori!
Il blog va in vacanza per un po': potrebbe trattarsi di una settimana o due.
Probabilmente i post del lunedì torneranno prima delle recensioni del giovedì, tuttavia vi invito a seguire l'iniziativa di Francesca Crescentini (conosciuta come "Tegamini") su Instagram: https://www.instagram.com/tegamini/  a cui sto partecipando.

Di cosa si tratta? Si chiama "Librini Ritrattini" e consiste nel seguire un calendario di 24 giorni, secondo il quale ogni giorno si pubblica, tramite una foto e una didascalia, "Chi siamo in 24 letture, post, abitudini, pagine". 
Screenshot dall'account Instagram di Francesca Crescentini citato sopra.
Come potete vedere la mia partecipazione?
- Sul mio account Instagram: https://www.instagram.com/chiarabettini904/ sia nei post, sia nelle storie in evidenza.
- Sulla pagina Facebook del blog: https://www.facebook.com/SulleAliDellaLibellula/ .
- Sui miei stati di whatsapp per coloro che hanno il mio numero.
- Su Pinterest invece pubblico solo il blog, NON questa iniziativa. Inoltre non lo so usare molto bene 🤣.
Per seguire l'iniziativa completa, oltre a seguire Francesca Crescentini su Instagram, potete seguire gli hashtag: #libriniritrattini e "#libriniritrattini seguito dal numero della giornata".

Inoltre: potreste partecipare anche voi, anche se l'iniziativa è già partita!!
Oggi, mercoledì 15 gennaio 2020 siamo al giorno 8!

A presto, 
Chiara

giovedì 9 gennaio 2020

SERIE TV: SEX EDUCATION

1 stagione da 8 episodi da 50 minuti ciascuno. Il 17 gennaio 2020 uscirà la seconda stagione. Serie tv disponibile su Netflix.
Immagine presa dal sito: https://www.imdb.com/title/tt7767422/
Ambientata in Inghilterra, questa serie tv parla del sesso tra adolescenti anche con qualche riferimento agli adulti. Il sesso influisce davvero molto sulla vita di ognuno, sui rapporti... O forse sono i rapporti ad influenzare il sesso? Siamo sicuri quindi che sia davvero tutto basato sul sesso o invece il sesso subisce le conseguenze, belle e brutte, di un rapporto che prova ad essere intimo (non fisicamente)?

Otis ha sedici anni, frequenta le superiori, i suoi genitori sono divorziati e sua mamma è una scrittrice e una terapista sessuale. Viene preso in giro per questo... Finché, a Maeve, un'altra sedicenne, non viene in mente che il dono della mamma di Otis, può essere genetico o comunque passato con l'esempio: intraprendono così il business della terapia sessuale per gli altri compagni di scuola.

Vengono affrontati così temi piuttosto importanti: dal bullismo, all'aborto, all'omosessualità, al desiderio di travestirsi, alle piattole, ai farmaci per la disfunzione erettile, al vaginismo, alla masturbazione, all'amicizia, alle prime cotte, a come a volte gli adulti usino il sesso come difesa invece di creare rapporti.
Tuttavia una critica la devo fare: nonostante tratti tutti questi temi, non vengono realmente approfonditi. A volte vengono giusto trattati a margine di una puntata e risolti troppo facilmente.
Magari nella seconda stagione li approfondiranno meglio?

Chiara

lunedì 6 gennaio 2020

Vite che scorrono troppo...

Vedo vite scorrere via, come un filo di nylon tra le dita intinte di olio. Le vedo scorrere come barche in un fiume che devono per forza correre e arrivare il prima possibile al mare, senza rendersi conto che arrivare al mare è la loro fine.

Trezzo sull'Adda-Centrale idroelettrica Taccani-Lungo Adda- Foto Chiara Bettini, soggetta a copyright
Una volta arrivati, niente potrà ripagare la bellezza di aver letto un libro coccolati dal dondolio dell'acqua, immersi nelle verdi montagne. Niente potrà ripagare una chiacchierata, un tuffo con i compagni di viaggio, che attenzione, attenzione: sono pochi, è inutile cercare in continuazione altre barche solo per scambiarsi un lontano "Ciao" e avere mille conoscenti. Solo i compagni di viaggio, quelli che hanno legato la loro barca alla nostra, sono le persone affini e sono così poche! Qualcuna magari si perde prima che si arrivi al mare, perché il mare di ognuno arriva in modi diversi. Proprio per questo, il tempo che si dedica loro, deve essere abbondante e di qualità.
Il tempo è tutto ciò che si ha per fare il viaggio, ed è uno spreco remare il più veloce possibile, urlare con barche lontane, non fermandosi a godere del viaggio perché, in fondo, si ha paura di quel viaggio. Si ha paura di se stessi, dei propri pensieri e quindi si riempie ogni minuto con futilità, con persone non affini, cioè non con quelle su cui si può contare davvero.
E quando si arriva alla fine, si può trovare solo il vuoto e il rimpianto di non-aver-vissuto perché per vivere davvero bisogna respirarle in pace le cose, le persone. 

Chiara 

giovedì 2 gennaio 2020

SERIE TV: LUCIFER

Screenshot dal mio account Netflix
Quattro stagioni da rispettivamente 13, 18, 26, 10 episodi da 50 minuti ciascuno. Prevista l'uscita di una quinta stagione a giugno 2020. Disponibili su Netflix.

Cosa succederebbe se il diavolo decidesse di prendersi una vacanza dal suo lavoro di "Guardiano-torturatore" dell'inferno? Probabilmente deciderebbe di andare a Los Angeles, quale posto migliore, dopotutto? Dunque, qui, con uno dei suoi demoni più fidati, Mazikeen, gestisce una sorta di discoclub, concendendo favori, se lo ritiene opportuno, che riscuoterà in un secondo tempo.
Questo finché "Una detective quasi angelica finisce sulla sua strada", o forse "Lui finisce sulla strada della detective"? Inizia così a risolvere omicidi con lei: ogni puntata gira intorno a degli omicidi che si risolvono all'interno della stessa. Il filo conduttore tra le varie puntate si rifà alla storia dei singoli personaggi, dei problemi biblici, angelici e umani che ciascuno ha. Capita che quello che sta succedendo nei vari casi, possa aiutare indirettamente la vita dei protagonisti.

Le riflessioni? Ci sono, molto profonde. Non la trovo per nulla una serie stupida.
Innanzitutto il protagonista, Lucifer, ha tra le sue qualità la verità: non mente mai.
Ha un rapporto conflittuale con suo Padre, che l'ha punito mandandolo a governare l'inferno, ed è parecchio turbato da questo, poiché si chiede, come mai non è stato perdonato. E' arrabbiato con Lui.
E' arrabbiato con gli umani che si nascondono dietro la figura del "Diavolo tentatore" quando in realtà hanno scelto il libero arbitrio: dunque ciascuno è responsabile delle proprie azioni.
Il contraddittorio umano: voler la libertà ma poi pregano Dio di intervenire.
Ad esempio: l'uomo prega Dio perché venga messo sulla propria strada il Grande Amore, ma poi alcuni, come Lucifer si arrabbiano, poiché si sentono manipolati dal solo pensiero di un intervento divino.
Questa rabbia, che sente nei confronti di suo Padre è una metafora per tante cose: davvero è arrabbiato con suo padre o con se stesso? Forse è lui a doversi perdonare, non Dio. Incolparsi di tutto a cosa può portare? L'odio per se stessi dove può far finire la propria vita? Forse il segreto sta nel perdonarsi. Questa convinzione di essere il male puro, come può esserlo, quando è stato un angelo?
L'Amore non dovrebbe far in modo che ciascuno sia la versione migliore di se stesso?
Con Mazikeen viene affrontato un tema molto comune: l'incapacità di affrontare i propri sentimenti e la conseguente voglia di scappare da essi.

Un cast perfetto a mio parere: Tom Ellis nei panni di Lucifer, è nato per questo ruolo, con una mimica facciale incredibile. Mazikeen e tutti gli altri attori davvero eccezionali.

Da guardare assolutamente: "Riflessiva con punte di risate"
Chiara