mercoledì 30 gennaio 2019

LETTURE: LA RAGAZZA DELLA LUNA - SAGA DE "Le sette sorelle" - Lucinda Riley

Ecco il quinto libro della saga de "Le sette sorelle".

Sette sorelle, ciascuna che porta il nome di una stella della costellazione delle Pleiadi, adottate da un uomo svizzero (che loro chiamano "Pa' Salt"), che, alla sua morte, lascia loro una lettera e, a volte, un oggetto "Nel caso in cui volessero indagare sulle loro origini". Origini che le porteranno in giro per il mondo, ognuna infatti proviene da un paese diverso.

La vita di ogni sorella, l'anno dopo la morte di Pa' Salt subirà dei cambiamenti che le spingeranno a ricercare il loro passato e quello della famiglia di origine, ma per Tiggy, o meglio Taygete, la quinta sorella, è quasi un obbligo. Infatti, mentre per le prime quattro, Pa' Salt ha lasciato degli indizi su cui indagare, lasciando a ciascuna la libertà di approfondire la propria genealogia, per Tiggy è diverso. Nella lettera che Pa' Salt le lascia, le scrive che i suoi familiari gliel'hanno affidata con la promessa che "L'avrebbe rimandata da loro al momento giusto". La invita così, prima o poi, a recarsi a Granada, nel quartiere di Sacromonte e di chiedere di Angelina.

TIGGY (TAYGETE): "Tieni i piedi sul fresco tappeto della terra, ma innalza la mente fino alle finestre dell'universo."


Come scrive l'autrice in una lettera ai lettori prima dell'inizio del romanzo, Tiggy è la più spirituale delle sorelle, dolce, gentile e amante della natura. La sorella che più le somiglia. Con questo romanzo si va ad esplorare la cultura dei Gitani e la figura del/della Brujo/a, che significa "Sensitivo".
Scienza e spiritualità si incontrano in un giusto mix, senza escludersi a vicenda.
Si viaggia dalle lande Scozia a Granada e nel passato ci si immerge dal 1912, fermandosi a respirare l'aria della dittatura militare di Franco.

Come sempre, ci sono spunti mitologici.

Romanzo di 704 pagine che scorrono veloci come gocce su una finestra: non ci si rende davvero conto. Nonostante la lunghezza di questo romanzo l'albero genealogico è più semplice rispetto alle discendenze delle precedenti sorelle.
Una delle cose che mi è piaciuta è che si vede, una comunicazione con Maia e, soprattutto, con Ally. E' stato bello ritrovare Ally e vedere in che modo si accompagnano Ally e Tiggy in un bellissimo momento.

Citazione preferita: "Come mai le persone cattive non si sentono mai in colpa e non si assumono la responsabilità del dolore che hanno provocato? Quando invece le brave persone che non hanno fatto nulla di male continuano a punirsi?"

Libro bellissimo e mistico.

Allego il sito dell'autrice su questo romanzo dove sono presenti le varie curiosità: http://it.lucindariley.co.uk/seven-sisters-series/la-ragazza-della-luna/

Chiara


lunedì 28 gennaio 2019

Abituarsi o lottare?

Apatia, stanchezza, menefreghismo, negazione della realtà. Il mondo si trova in un momento storico davvero particolare e sembra che dietro ad ogni angolo ci sia una battaglia da combattere, in ogni campo, compresa la vita personale.
Eppure tutto quello che sembra spiccare sono apatia, stanchezza, menefreghismo, negazione della realtà. Persone che guardano il loro piccolo orto a prescindere della sofferenza che causano, persino a chi dicono di amare. Persone che si chiudono nel loro mondo, di gente che la pensa esattamente come loro e da cui non può nascere nessun tipo di confronto.

Persino il 27 gennaio, Giornata della Memoria, diviene uno slogan politico, secondo cui "Non ha provocato morti solo la destra". Mi inorridisce tutto questo. Io credo che ogni estremismo abbia portato morti ingiuste e che queste vadano ricordate sempre, che li abbia causati un partito, piuttosto che un altro. Ricordare, imparare e studiare va fatto sempre, in ogni ambito storico. Bisogna capirla la storia, bisogna approfondirla e bisogna anche avere la grandi capacità di saper scindere le cose negative da quelle positive.

Come nella propria vita. Bisogna imparare a non accontentarsi di ciò che si ha se non piace e lottare per la propria felicità, senza nuocere ad altri, magari. Bisogna informarsi sul momento storico che stiamo vivendo, lottare per quelli che riteniamo essere i nostri ideali ed ascoltare chi la pensa diversamente.
Il lavoro, la vita, a volte portano via tante energie, e continuare a spenderle lottando per il contesto, piuttosto che per la vita personale, è prosciugante. Ma fatelo, perché è giusto battersi per le cause in cui si crede e per la propria.


Un ringraziamento al mio Parroco, che mi ha fatto capire che non ci si deve assuefare, ma trovare sempre la forza di lottare. Come ha ricordato lui: "Se non posso fare grandi cose, posso fare piccole cose in modo grande." (Citazione che sembra essere di M.L. King, anche se alcuni siti la attribuiscono, un po' modificata, a Madre Teresa di Calcutta).

Chiara

mercoledì 23 gennaio 2019

SERIE TV : 9-1-1 , Qual è l'emergenza?


Questa serie televisiva ambientata a Los Angeles, si occupa di seguire la vita di un gruppo di vigili del fuoco, poliziotti, paramedici, operatori del 9-1-1 nel loro lavoro e nella loro vita privata. Le loro vite a volte si intrecciano sia sul campo, sia privatamente con un nobile senso di squadra.
Una serie tv che non si concentra solo sui classici eroi ma che mostra quanto importante sia lo stesso lavoro degli operatori telefonici che rispondono alle chiamate, e quanto anche per loro possa essere difficile.

Ogni episodio si concentra sulle loro professioni e sui casi che trovano, tendendo a concludersi all'interno della stessa puntata. Le puntate durano 40-45 minuti. La vita privata non è confusionaria come quelle di tante altre serie tv, è ben definita, chiara, ed è dinamica: non si sta venti minuti su una frase, e non si rimugina ore su un vento banale. 

È davvero una bella serie tv, riflessiva sotto molti punti di vista. L'aggettivo che userei per descriverla è: dinamica

La serie è iniziata l'8 gennaio 2019 su Rai 2, in onda tutti i martedì (ad oggi). Potete trovare le vecchie puntate sul sito: https://www.raiplay.it/ricerca.html?q=9-1-1

Da guardare!
Chiara


lunedì 21 gennaio 2019

Chi ha detto che l'amicizia è per sempre, mentre l'amore no?

Non lo so, ma a quanto pare sembra una cosa che si dice: "L'amicizia è per sempre, l'amore no." Sento davvero moltissime persone che la pensano così. Eppure è un'informazione non sempre vera, sarebbe il caso di affrontare la realtà. L'amicizia non è indenne da prove e da difficoltà, come non ne è indenne nessun tipo di rapporto. L'amicizia è esattamente come l'amore: un rapporto biunivoco. Se uno dei due decide di chiudere, è finita. Se si prendono strade diverse, finisce.

Lo scorso anno ho visto due amiche farla finita, con la stessa sofferenza con cui ho visto coppie lasciarsi. Ho ascoltato di amiche che sentono distanti altre amiche, e accettano la cosa perché persino inseguire un'amica porta via dignità, come in amore. Ho visto amiche ferite con i loro punti deboli: sapete quando in amore una persona usa una confidenza che gli è stata fatta, per ferire l'altra durante un litigio? Ecco, l'ho visto fare ad un'amica, senza che ci fosse il litigio. Ho sentito di amiche che si confidano con tutto il cuore e poi spariscono per tornare dopo un mese, senza rispondere ai messaggi, perché "E' stato un mese impegnativo".

Quello che ne ho dedotto è che forse nemmeno l'amicizia dura per sempre. Come può ferirti un'amica, lo può fare un fidanzato, una fidanzata, un marito, una moglie, ma allargherò il campo ancora di più: lo può fare un genitore, una sorella, un fratello, un cugino, una cugina, uno zio, una zia, insomma: chiunque con cui sia abbia un rapporto.
 
La verità è che tutti vorremmo un rapporto, almeno uno nella vita, con la certezza della presenza dell'altra persona, assicurando la nostra. È una cosa che non fa sentire soli in balìa degli eventi di una vita che è sa essere meravigliosa un giorno e devastante il giorno dopo, ma se lo si vuole davvero, oltre a trovare le persone giuste accanto, bisogna saper lavorare anche su se stessi. 
Tuttavia: non so proprio dirvi se questo per sempre esista, che sia in amicizia, o in amore. Resta solo la speranza che con tutto il nostro impegno, anche chi incontriamo lungo la nostra strada si impegni almeno quanto noi.

Chiara

mercoledì 16 gennaio 2019

LETTURE: SUPER GAIA E IL MISTERO DEL NOME SCOMPARSO - Sara Pedersoli


Questa favola narra di un bimbo a cui viene rubato il nome, e della sua cagnolina, nonchè eroina, Super Gaia, che fa di tutto per ritrovarlo, ingaggiando anche una squadra di animali detective che hanno studiato in una scuola internazionale per ottenere questa qualifica.

Un libro semplice, che si legge in mezz'oretta, un'oretta se lo si fa leggere ad un bimbo o se lo si legge con lui.
Una favola per una buona notte alternativa, che racconta ai più piccoli della fedeltà degli amici a quattro zampe e di come, a volte, i cattivi diventano tali se sottoposti ad ingiustizie ma anche come possono tornare buoni con un po' di aiuto.

Come specificato nelle foto: l'autrice è la mamma di un bimbo autistico, scomparsa a marzo 2018.
Acquistando questo libro si contribuisce al progetto di rifacimento della sede di Spazio Autismo della Valle Camonica.
Grazie alla Maestra Flaminia Bottichio per questo regalo.
Chiara

lunedì 14 gennaio 2019

“Io mi alzo sempre alle 6.30, e tu?”: la triste vita dei “Confronti”

Il confronto è una cosa che non ho mai compreso. Eppure è una delle cose più diffuse in questa società. Vi siete mai imbattuti in quelle persone che devono essere “Di più” sotto ogni aspetto?
Come sempre generalizzare è sbagliato, pertanto faccio degli esempi:
Es. 1
“Stasera non facciamo tardi che domani mi alzo alle 6.30.”
“Tranquilla, anche io mi alzo presto domani!” La frase nascosta è: “Tranquilla perché ho il tuo stesso interesse nel non fare tardi, torneremo a casa senz’altro presto.”
Es. 2
“Sono stanca, non ce la faccio più ad alzarmi alle 6.20. Non vedo l’ora di potermi svegliare alle 7.20”
“Io mi alzo sempre alle 6.15.” La frase nascosta è: “Di cosa ti lamenti? Io faccio di più rispetto a te”

È evidente come il secondo esempio sia quello considerato in questo post.
Ma la cosa più sbagliata è sempre questo fare di più, come se fosse sempre tutto una gara.

Rispondendo proprio all’esempio 2: magari uno che si alza alle 6.15 lo fa per andare a correre, va dormire alle 21, ha la donna delle pulizie e il pranzo glielo fa la mamma o mangia in mensa.
Magari chi si alza alle 7.20 è andato a dormire alle 3 perché deve fare tutto da solo o deve studiare o finire un lavoro perché é a partita iva e ha scadenze diverse rispetto all’altro.

Capite che le variabili nella vita dei due soggetti sono infinite? Perché poi si potrebbe rispondere all’altro: “Ma hai voluto tu fare un mestiere con la partita iva.”
Si aprirebbero così scenari terribili di confronti senza alcun senso logico e il dibattito potrebbe davvero non finire mai  😅. Lo si vede ovunque che la logica e il buon senso non sono così diffusi nella nostra società, però la speranza è che chi legge questo blog abbia entrambe le cose o, qualora gli manchino, magari, con gli esempi pratici fatti, le comprenda.

A volte il desiderio di sentirsi unici sfocia in una competizione eterna, passando da ogni emozione, da ogni sentimento e da ogni azione: dal voler essere più felici, più ricchi, più impegnati, e, per assurdo, arrivando persino agli esatti opposti, dal voler essere più tristi, più poveri, più sofferenti e via dicendo. La verità è che siamo tutti irripetibili, e gli unici con cui è giusto rapportarsi siamo noi stessi, per sfidarci e fare sempre di meglio, soprattutto se c'è qualcosa che non ci piace. 

Chiara





mercoledì 9 gennaio 2019

LETTURE: TRE VOLTE NOI - Laura Barnett

Un ragazzo e una ragazza qualunque, Eva e Jim, come potreste essere "Tu e lei" oppure "Tu e lui".
Tre storie parallele, o quasi, su come sarebbe potuta andare a partire da quel giorno a Cambridge.

"L'uomo di per sé non è nulla. E' solo una possibilità infinita. Ma è il responsabile infinito di questa possibilità." Albert Camus

RIFLESSIONI:
E' un romanzo davvero particolare, mi ha fatto riflettere su moltissimi temi, mi ha fatto arrabbiare tante volte sulle scelte di Jim ed Eva, trovandomi ad urlare: "No!! Ma cosa fai?", trovandomi, come capita spesso, davanti alla verità che a volte le scelte che si fanno, non sono indice del fatto che una persona sia buona o cattiva, ma sono semplicemente SCELTE. In quel momento possono anche sembrare la felicità, ma con il passare del tempo, possono mostrarsi per quello che sono: un errore. Ma così è la vita.

Apre tantissime riflessioni sul tema del DESTINO: insomma se è vero che siamo destinati a incontrare certe persone nella nostra vita, il ruolo che esse hanno, è sempre lo stesso o dipende dalle nostre scelte?

L'AMORE... O l'Amore!! Ma chi l'ha detto che un grande Amore sia per l'eternità? Che se si tradisce non si ama? No, non sto giustificando il tradimento, ma dico che può capitare che si sbagli. Questo romanzo, mi ha fatto vedere varie sfaccettature sul tradimento, anche se resto dell'idea che sia un errore.

TECNICISMI:
Il romanzo è impostato così: è diviso in tre parti che sono tre fasi della vita (da quando Eva e Jim sono all'università, fino alla vecchiaia), e ciascuna parte è divisa in capitoli, intitolati così:
- VERSIONE UNO + titolo che comprende luogo, data e parola chiave del capitolo.
- VERSIONE DUE + titolo che comprende luogo, data e parola chiave del capitolo.
- VERSIONE TRE + titolo che comprende luogo, data e parola chiave del capitolo.
 Solo nella prima parte non ci sono sempre tutte e tre le versioni, ma a volte una salta, altrimenti ci sono sempre tutte e tre, in ordine numerico.
E' molto chiaro, non si rischia di sbagliare e le storie sono diverse, non si rischia di fare confusione, anche se ho preso appunti su una ogni storia, ma io lo faccio per tutti i libri che leggo che hanno più protagonisti,  quindi per me è normale.

ERRORI: nella mia edizione è presente un errore in un capitolo; per la precisione è segnato "Versione due" quando è la "Versione uno", ma le storie rispettive sono molto diverse e quindi lo si capisce facilmente.
Ho trovato due errori grammaticali, chiaramente dovuti alla traduzione.
Inoltre, non so se è dovuto alla traduzione o al modo di scrivere dell'autrice, ma a volte è molto scorrevole, piacevole, mentre ci sono alcuni passaggi in cui è necessaria un po' più di concentrazione.

RINGRAZIAMENTI: 
"Non ci sono amicizie più rapide di quelle tra persone che amano gli stessi libri." Irving Stone
Grazie a Laura Ebli per avermi regalato questo romanzo: hai colto nel segno, mi hai fatto riflettere su una cosa molto importante, su una scelta di vita molto importante in cui mi sono identificata con Eva. Non penso sia stato un caso, anzi. Grazie di cuore Amica.

Chiara


lunedì 7 gennaio 2019

Il sesso occasionale fa davvero bene alle donne?

Il sesso occasionale è stata una prerogativa maschile nel corso del tempo. Non per niente, esiste il detto: "LA prostituta è il mestiere più vecchio del mondo". Tuttavia, negli ultimi anni, il sesso occasionale non solo, non è più una prerogativa maschile, ma è diventata quasi la normalità di moltissime donne.
Io non solo non sono d'accordo con questa "Libertà sociale", ma credo con tutta me stessa che sia dannosa. Non voglio che pensiate che io sia "Bigotta" (poi se anche fosse: che male c'è?) e smettiate di leggere, ma vorrei che proviate a capire, al di là dei pregiudizi che possono sorgere nei miei confronti*, l'errore che, secondo me, state commettendo, facendovi solo male.
* Io non ho pregiudizi nei confronti di donne che lo praticano, ma sono dispiaciuta per come loro si svalutino.



Vi starete chiedendo il perché. Il motivo principale, secondo me, è che le donne, non sono proprio il tipo da "Una botta e via": sono eterne sognatrici che sperano che dietro a quella botta ci sia il principe azzurro. Rimuginano sui fatti, sulle frasi dette, da scrivere e scritte. Hanno insito in loro la ricerca di qualcosa di duraturo e si ostinano a pensare affermazioni del tipo: "Se non gli interessavo perché mi ha cercata? Perché è venuto a letto con me? Perché adesso non mi vuole vedere?". La verità? Perché non volevano voi ma un buco tranquillo e non a pagamento. E infatti quello che fanno è "Sesso occasionale", cioè senza avere un rapporto.
Senza contare tutte queste applicazioni di incontri che fanno solo male: si viene giudicati solo dall'aspetto e sembra che sia quasi obbligatorio darla via velocemente. Quasi tutte le donne che lo fanno, lo fanno per la paura che lui, altrimenti scappi, nascondendosi dietro affermazioni maschili del tipo "Avevo voglia di un orgasmo". La verità non è questa, perché se è solo quello che cercano, potrebbero benissimo procurarselo da sole.

La verità è che le donne hanno un animo romantico, per quanto lo nascondano, e vogliono stare tra le braccia di qualcuno, nude dalla superficialità, sentendosi amate e protette per quello che sono. Ma così facendo, trovano solo quello da cui dovrebbero stare lontane. Pertanto, trovano l'opposto di ciò che desiderano!

Non conosco una donna che sia stata felice e che viva con reale serenità i rapporti occasionali. Non è forse il  caso di amarsi di più?

"L'errore più grande della parità dei sessi, è quello di voler fare l'uomo, invece che fare la donna in libertà." Davvero è possibile che tante donne abbiano preso le caratteristiche più brutte di uomini piccoli per farle loro, invece che semplicemente esternare tutte le bellissime qualità femminili?

Non ho parlato degli uomini in questo post perché non ho amici al momento che lo pratichino, o almeno che me lo dicano, ma solo amiche (giusto per la cronaca: non io). Quindi se siete maschi e volete condividere la vostra opinione, fatelo pure.

Chiara