lunedì 30 settembre 2019

Com'è una storia d'amore?

Quanti film abbiamo letto, quanti romanzi abbiamo visto, eppure, ognuna è diversa.
Ci sono quelli che stanno anni con una persona e non pensano minimamente a sposarsi o altro, si lasciano e poi, appena conoscono l'Amore lo capiscono, e vogliono tutto e subito, perché sanno di avere trovato la persona giusta accanto.
Ci sono quelli che vanno avanti, crescono lentamente e costruiscono tutto piano piano, perché pensano che sia così che nella realtà succede.
Ci sono persone che si perdono per poi ritrovarsi più maturi e capire che ora si è davvero giusti insieme.
Ci sono quelli che l'Amore lo trovano quando pensano che lo stanno vivendo con un'altra persona.

Quando le ascolto, le mie preferite sono quelle che più di tutte sono magiche, quelle infantili, se così si può dire, quelle dove prevale la pazzia, quelle dove prevale l'irrazionalità, quelle che più somigliano alle favole.
Tanti diranno che non esistono, che quelle "Giuste" sono quelle razionali, ma io voglio credere alle favole ancora per un po'... Prima o poi, dicono "Si cresce" senza chiederlo... giusto?


E le vostre preferite quali sono?

Chiara

mercoledì 25 settembre 2019

MINI SERIE TV: CHERNOBYL

Sarà l'età, sarà il momento, ma le serie tv, o meglio ancora le mini serie tv su fatti storici, mi stanno piacendo molto.
Chernobyl non si studia a scuola e quando la centrale è esplosa io, come tanti adulti ormai, non c'ero. Questo rende molte generazioni ignoranti su fatti realmente accaduti. Che siano vicino a noi oppure no, ci sono eventi che cambiano molte vite ed è doveroso conoscerli.

Questa mini-serie tv non si distanzia dalla realtà, è forte nel riprendere quello che ora, finalmente si sa  su questa tragedia.
L'atteggiamento di chiusura che si riscontra da parte di quella che allora era la Russia, traspare scioccante. Tuttavia la negazione che viene evidenziata, solo da parte di alcuni era politica, da parte di altri credo fosse lo shock per qualcosa che non riuscivano realmente a credere che sarebbe potuto accadere.

Meravigliosa la spiegazione di quello che è scientificamente accaduto per chi non è del settore.
I titoli di coda alla fine che raccontano come è andata la vita di ogni personaggio della serie, commuoventi.
Immagine presa dal sito: https://www.ilmessaggero.it/televisione/chernobyl_serie_non_rispecchia_la_realta_perche_cosa_e_successo-4691533.html
Da vedere, anche due volte per comprendere a pieno una realtà passata.
Chiara

lunedì 23 settembre 2019

Il porto sicuro

Tornare a casa la sera e trovare il proprio migliore amico o la propria migliore amica,
percepire che se si ha avuto una brutta giornata, la si sarà avuta insieme,
se si ha avuto una bella giornata, anche.
Tornare a casa per sentirsi davvero a casa, ma non per i muri, ma per la persona dentro casa.
Uscire e pensare di voler condividere quel momento con lei, leggere un libro e volergliene parlare, guardare un film e volerlo rivedere insieme.
Tornare a casa è come per una nave tornare in un porto sicuro. Stringersi tra le braccia dell'amore della propria vita, e, finalmente,
sentisi sicuri.

Ma chi desidera davvero questo porto sicuro? A parole sembra quasi tutti. Ma tutti, non credo lo desiderino davvero,  poiché i fatti non combaciano con le parole. Avere un porto sicuro, significa volerle UNO, investire tutto se stessi su una persona. Ma, parliamoci chiaro: è troppo rischioso. E' meglio non dedicarsi mai ad una persona, è meglio non disinstallare totalmente Tinder, mettere i famosi "Like tattici", flirtare un po' con i colleghi, inventarsi duecento aperitivi, avere il numero di amichetti e amichette con cui chattare per "Tenerle lì" e non chiudere totalmente con il passato. Perché se è vero che il passato è passato, tuttavia avere una persona che per noi ha avuto un debole lì, fa comodo, eccome se fa comodo.

Ci vuole un gran coraggio, oggi, con tutte le tentazioni che ci sono, davvero ad investire tutto se stessi su una persona, perché fa paura, tanta. Alla fine, però, bisogna solo scegliere cosa si vuole, e qualsiasi cosa sia, farla fino in fondo.

Chiara

mercoledì 18 settembre 2019

LETTURE: LA STANZA DELLE FARFALLE - Lucinda Riley

L'autrice ci ha abituati a grandi romanzi, con finestre storiche che approfondiscono eventi del passato poco conosciuti, invece questo romanzo è più semplice: vite di una famiglia che si intrecciano con imprevisti più o meno probabili e un varco temporale senza storia, ma solo vita vissuta.
Un libro estivo da leggere, senza dover prendere appunti e bello nella sua semplicità. Semplicità di cui a volte si ha bisogno nella vita, errori dei personaggi in cui ci si può rispecchiare ed imparare da essi.

Chiara

lunedì 16 settembre 2019

BENTORNATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Buona sera a tutti!!!
Presumo che, rientrati tutti dalle vacanze sia ora di ricominciare a pubblicare!

Vorrei continuare come lo scorso anno: il lunedì un post di argomenti vari e il mercoledì una recensione di un romanzo, di un film oppure di una serie tv.

Vorrei dedicare spazio, nel post del lunedì, magari a qualche post un po' sentimentale, "poetico" e riflessivo. Per questa ragione devo ammettere che alcuni post che pubblicherò sono stati scritti in diversi tempi della mia vita, addirittura alcuni in situazioni semplicemente immaginate (dato che so immedesimarmi bene).
Pertanto vorrei anticipare a tutti che non esiste una corrispondenza diretta tra il blog e la mia vita.


Chiara

domenica 15 settembre 2019

Ciao amici

E' vero: gli animali sono animali, non sono bambini e non sono persone. Hanno bisogno semplicemente di essere accuditi, di avere amore, acqua e cibo. Costruire un rapporto con una persona è più complicato.

Con un animale, no: gli basta poco. Chiunque tu sia: una regina o un barbone, di destra o di sinistra, che tu abbia avuto una giornata di merda oppure bellissima, che tu sia arrabbiato o felice, che tu abbia sbagliato o che tu sia nel giusto: un animale c'è sempre.
E, in fin dei conti, è quello che sognano tutti: qualcuno che ci sia sempre, qualcuno a cui basti l'amore, senza badare ad errori o idee.
Che poi, si offendono anche loro, a volte: ma solo se sei tu (umano) a rimproverarli, se sei tu (umano) a lasciarli soli, se sei tu (umano) a comprare una pappa poco buona. Ma a loro basta l'amore per tornare da te e perdonarti, perché, loro, ci sono sempre. E' questo che fa male quando se ne vanno: il fatto che quella cosina che ti amava tanto per poco, non ci sia più e questo lascia un vuoto enorme.

Tuttavia, io sono convinta che li ritroveremo un giorno, perché "Animale" deriva da "Anima", in fondo....

Ad Alfie, Betty, Holly, Shadò, Ginger e Syria...
Grazie di tutto, grazie di averci dato l'amore...

Chiara

mercoledì 4 settembre 2019

Vergognarsi di una cicatrice? MAI

Tanti anni fa, quando stavo iniziando la seconda superiore, sono stata operata alla colonna vertebrale per scoliosi dopo tre anni e mezzo di busto ortopedico. No, non è stata colpa mia. Il busto lo avevo portato, ma la mia muscolatura, nonostante avessi seguito alla lettera tutte le indicazioni che ortopedico e fisioterapista mi avessero dato, era troppo morbida e la colonna tornava in poco tempo a stortarsi. Perché? Perché ho articolazioni e muscoli così, flessibili... E quindi eccoci lì. 

O eccoci qui adesso a scrivere questo post. Un po' amareggiata perché vedo la sofferenza ovunque: in ospedale, tra parenti e amici. A tutti nella propria vita capitano sofferenze fisiche o emotive, eppure, ancora, esistono persone che se ne vergognano. 
E io per cosa dovrei vergognarmi? Perché dovrei togliermi la mia bellissima cicatrice? Per cancellare qualcosa che mi ha reso ciò che sono? 
Se potessi: istituirei la giornata mondiale delle cicatrici: fisiche ed emotive! Nessuno si merita una sofferenza fisica, e nessuno si merita una sofferenza emotiva. Tutti dovremmo essere semplicemente felici, sereni, rispettarci, invece il mondo non va così.

Allora:
A me che ho una colonna vertebrale sorretta da due sbarre in titanio,
a te che le hai lombari, 
a te che fai fatica a camminare,
a te che hai un seno per metà asportato,
a te che hai i tatuaggi della radioterapia,
a te che hai perso i capelli,
a te che non hai più l'utero, il seno e le ovaie,
a te che soffri ogni mese di endometriosi, 
a te che che soffri di fibromialgia,
a te che forse non vedrai più, 
a te che stai patendo l'inferno per un cazzo di battere o di virus,
a te che che hai soli quindici anni e a te che ne hai sessanta e avete una malattia cronica, 
a te che non riesci a stare in forma perché i farmaci psichiatrici o per il cancro ti fanno ingrassare,
a te che non mangi perché ti vedi sempre grassa, a te che mangi perché stai male dentro,
a te che hai partorito e ti sei sentita sopraffatta,
a te, ad ognuno e ognuna di voi: non siete malate. Non siate state malate. Siete guerriere. Siamo guerriere. Mai vergognarsi di esserlo, prima o poi tutti lo devono diventare, è la vita.

A te, non vergognarti di dirlo. A te non nasconderti. A te non nascondere le tue cicatrici. 

Dicono (grazie al cielo io non ho avuto la sfiga di questi incontri) che ci siano persone che godono della sofferenza e della difficoltà altrui, sai cosa ti dico? Sono loro che si devono vergognare, un po' possiamo fare sentire loro quelli strani (che è la verità), un po' sarà la vita a insegnarglielo!

Ma ti prego, fai come me:
NON VERGOGNARTI DI TE. 

Chiara