mercoledì 4 settembre 2019

Vergognarsi di una cicatrice? MAI

Tanti anni fa, quando stavo iniziando la seconda superiore, sono stata operata alla colonna vertebrale per scoliosi dopo tre anni e mezzo di busto ortopedico. No, non è stata colpa mia. Il busto lo avevo portato, ma la mia muscolatura, nonostante avessi seguito alla lettera tutte le indicazioni che ortopedico e fisioterapista mi avessero dato, era troppo morbida e la colonna tornava in poco tempo a stortarsi. Perché? Perché ho articolazioni e muscoli così, flessibili... E quindi eccoci lì. 

O eccoci qui adesso a scrivere questo post. Un po' amareggiata perché vedo la sofferenza ovunque: in ospedale, tra parenti e amici. A tutti nella propria vita capitano sofferenze fisiche o emotive, eppure, ancora, esistono persone che se ne vergognano. 
E io per cosa dovrei vergognarmi? Perché dovrei togliermi la mia bellissima cicatrice? Per cancellare qualcosa che mi ha reso ciò che sono? 
Se potessi: istituirei la giornata mondiale delle cicatrici: fisiche ed emotive! Nessuno si merita una sofferenza fisica, e nessuno si merita una sofferenza emotiva. Tutti dovremmo essere semplicemente felici, sereni, rispettarci, invece il mondo non va così.

Allora:
A me che ho una colonna vertebrale sorretta da due sbarre in titanio,
a te che le hai lombari, 
a te che fai fatica a camminare,
a te che hai un seno per metà asportato,
a te che hai i tatuaggi della radioterapia,
a te che hai perso i capelli,
a te che non hai più l'utero, il seno e le ovaie,
a te che soffri ogni mese di endometriosi, 
a te che che soffri di fibromialgia,
a te che forse non vedrai più, 
a te che stai patendo l'inferno per un cazzo di battere o di virus,
a te che che hai soli quindici anni e a te che ne hai sessanta e avete una malattia cronica, 
a te che non riesci a stare in forma perché i farmaci psichiatrici o per il cancro ti fanno ingrassare,
a te che non mangi perché ti vedi sempre grassa, a te che mangi perché stai male dentro,
a te che hai partorito e ti sei sentita sopraffatta,
a te, ad ognuno e ognuna di voi: non siete malate. Non siate state malate. Siete guerriere. Siamo guerriere. Mai vergognarsi di esserlo, prima o poi tutti lo devono diventare, è la vita.

A te, non vergognarti di dirlo. A te non nasconderti. A te non nascondere le tue cicatrici. 

Dicono (grazie al cielo io non ho avuto la sfiga di questi incontri) che ci siano persone che godono della sofferenza e della difficoltà altrui, sai cosa ti dico? Sono loro che si devono vergognare, un po' possiamo fare sentire loro quelli strani (che è la verità), un po' sarà la vita a insegnarglielo!

Ma ti prego, fai come me:
NON VERGOGNARTI DI TE. 

Chiara

Nessun commento:

Posta un commento