martedì 25 febbraio 2020

La realtà dei sentimenti

Ogni sentimento è reale, è frutto di un'esperienza che va accettata e affrontata. Quante volte si sente dire che un'emozione è di per sé inutile? Quante volte viene chiesto di mettere da parte ciò che si sente? Troppe, credo. Perché si tende sempre a screditare un sentimento, a incolparlo... Anzi a far sentire il soggetto responsabile per quel che prova. E' giusto?

"Mio fratello da piccolo credeva ci fosse un mostro nell'armadio, così mi sedevo, raccontavo storie al mostro, finché mio fratello pensava si fosse addormentato, allora si tranquillizzava e dormiva anche lui. Ovviamente il mostro non era reale. Ma la paura di mio fratello, quella era vera. Il sudore sulla sua fronte era vero. L'esperienza di mio fratello è stata vera." cit. This is us (stagione 4, episodio 2).


La paura è vera. Le lacrime sono vere. Il mal d'anima è vero. Per quanto i mostri possano sembrare finti da un altro punto di vista, non bisogna sminuirli. E chi ama si comporta di conseguenza. Raccontando le favole al mostro nell'armadio.

Chiara

giovedì 20 febbraio 2020

SERIE TV - YOU (prima e seconda stagione)

Basata sull’omonimo romanzo e sul suo seguito “Hidden Bodies” di Caroline Kepnes.
Data uscita: 2018-2019.
Genere: thriller psicologico, drammatico, noir.
Durata: 2 stagioni da 10 episodi ciascuna, da 50 minuti ognuno. Ci sarà la terza stagione.
Paese di produzione: Stati Uniti d’America.
Ideata da: Greg Berlanti, Sera Gamble.
Attori principali: Penn Badgley è il protagonista. Nella prima stagione vi sono pricinpalmente: Elizabeth Lail, Luca Padovan, ZAch Cherry, Shay Mitchell. Nella seconda stagione principalmente: Victoria Pedretti, Jenna Ortega, James Scully, Carmela Zumbado.
AmbientazionePrima stagione: New York . Seconda stagione: Los Angeles. 
Disponibile su: Netflix.
Screenshot dal mio profilo Netflix
Prima stagione:
New York: Joe, direttore di una libreria si innamora, con un rapidissimo colpo di fulmine di Beck, una sua cliente, nonché aspirante poetessa.
Questo colpo di fulmine lo porta a conoscere Beck indagando su di lei prima di "Entrare davvero nella sua vita". In fondo, deve tutelarsi, ci sono un sacco di donne stronze. I social network impostati su "Pubblico", le foto, le stories e gli hashtag che scandiscono tutto quello che lei fa lo portano alla conclusione che sì: lei vuole essere vista, notata, conosciuta. Inoltre Beck è la classica donna che si innamora più dei cattivi ragazzi, invece che dei bravi. Joe, invece appare proprio come un bravo ragazzo, come un principe azzurro che farà letteralmente sparire ogni ostacolo dalla felicità della sua amata.

Joe è un protagonista un po' pazzo, con un intuito davvero infallibile, confermato dalla sua violazione di ogni tipo di legge sulla privacy.
Diciamo che, in certi momenti, porta a vedere le cose dal suo punto di vista, così bene, che quasi lo spettatore fa il tifo per lui.

Seconda stagione:
Questo tifo, probabilmente insensato, continua nella seconda stagione, quando Joe si trasferirà a Los Angeles. Da solo? Non ve lo dirò per non rivelarvi nulla sulla fine della prima stagione.
Tuttavia Joe prosegue nella sua “Logica d’amore”: troverà qui la persona giusta oppure questa lo avrà seguito? Avrà un lieto fine la storia del nostro simpatico pazzoide?
Il suo istinto di proteggere i più deboli, non racconta forse che in fondo è una brava persona?
Le prime due puntate sono un po’ noiose, dalla terza diventa molto dinamica. In questa stagione molto presenti i flashback nell’infanzia di Joe.

Io ho colto in questa seconda stagione qualche metafora sulla vita quotidiana: il rapporto di ogni storia d’amore ha alti e bassi, spesso vedere il lato oscuro di una persona spaventa, ma ognuno ha un lato oscuro, e se entrambi hanno la forza di aprirsi con l’altro, può funzionare. Certo, se si è persone normali.

Forse questa serie dovrebbe essere decisamente sconsigliata alle persone paranoiche 😅.
Chiara

giovedì 13 febbraio 2020

Recensione Disneyana

Ancora un giovedì senza recensione, in occasione di San Valentino... Anche se può essere considerata una recensione generica dei cartonati animati "Classici Disney". La trovate di seguito.

Chiara

Buon San Valentino Disneyano!

La mia generazione è quella di "La Disney ci ha rovinato perché ci ha fatto credere nel principe azzurro e invece non esiste. Non bisogna credere alle fiabe."

Ma è vero? Io vorrei, in occasione di San Valentino, proporre una chiave di lettura diversa.
In ogni fiaba contenente una storia d'amore, ma anche in ogni film, i protagonisti, non hanno mai vita facile. Devono sfidare sempre mostri, streghe, semplici cattivi, sortilegi, maledizioni, differenze sociali, differenze fisiche, insomma: ogni possibile difficoltà. Queste difficoltà non sono altro che metafore che ritroviamo nella vita di tutti i giorni.

Cosa però fa sì che ci sia il tanto desiderato lieto fine? La voglia di superarle dei protagonisti. Voglia che c'è solo con un Amore, che si desidera avere, coltivare, costruire. Per il quale si desidera lottare davanti ad ogni avversità.
Questo è il vero lieto fine, questo è quello che insegnano le fiabe Disney.

Foto scattata da Flaminia Bottichio del Castello di Neuschwanstein, Germania. La foto è soggetta a copyright. 
Buon San Valentino a tutti,
Chiara

lunedì 10 febbraio 2020

Foiba - Marco Martinolli


Un filo d’acciaio 
taglia l’anima 
che grida pietà, 
sul ciglio 
della morte. 
Foiba 
parola 
che sgretola la vita. 
Foiba 
parola che inchioda 
alla croce, 
senza respiro, 
senza assoluzione. 
Mani e piedi 
legati dall’odio 
e poi 
giù, 
nel buio 
mentre la tua vita 
sfracella 
tra le pareti 
nere di pietà. 
Uomini, 
donne, 
padri, 
madri, 
violentati 
dalla follia della morte, 
dalla pazzia dell’ideologia. 
Nella nebbia del tempo 
quando 
tra le dune 
di pietra del Carso 
domina la notte, 
mi pare di sentire 
le voci, i canti e i silenzi 
di quegli uomini 
che caddero 
nel ventre buio della terra 
rinascendo 
per sempre 
nella Luce. 



Marco Martinolli

giovedì 6 febbraio 2020

Crisalide, farfalla... stelle, angeli : 4 febbraio, la giornata mondiale contro il cancro.

Il fatto di esserci stata nel momento peggiore della vostra vita, probabilmente mi ha reso più partecipe al vostro dolore, anche se voi non credo vi ricordiate di me.
Due volte mi è capitato di stare in una stanza ferma, a guardare come si danno dolori così grandi a dei genitori.
Esci e non riesci più a confrontarti con i problemi normali: ti sembrano tutti superficiali, ma ovviamente, si sa, nessun problema lo è.

La prima volta lo avevo capito e tu, piccola crisalide, eri così piccola che quando io me ne sono andata non ho più potuto sapere nulla di te, anche se è come se lo sapessi.
Ma quando qualche maggio fa, tu, giovane farfalla, sei entrata nella mia vita e ci sei restata per molto, mi è stato impossibile non legarmi a te, con il cuore. Ero l'ultima delle persone che entravano nella tua stanza, e, giustamente non ti ricorderai di me. Ma che io mi ricordassi di te, era doveroso. Troppe cose in comune. Era il primo giorno per entrambe, tanto per cominciare. Ma ancora, poi, il mio tempo lì era finito. Troppe cose in comune... E così so che sei volata via.

Foto presa dal sito: https://www.tempostretto.it/news/ecco-come-le-stelle-riflettono-la-luce.html 
Oggi sarebbe stata la giornata "Recensioni", ma, dato che il 4 febbraio è stata la giornata mondiale contro il cancro, ed ho scoperto quel giorno che tu non ci sei più, voglio dedicarti un pensiero. Voglio dedicare il mio amore, le mie preghiere a te farfalla, ma anche a te crisalide, perché lo so... Ora siete stelle, angeli, lassù.
A voi, che so che non ce l'avete fatta, a tutti quelli che ce la fanno, a tutti quelli che stanno lottando, ma anche a tutti gli operatori sanitari che si affezionano e che ogni volta muoiono un po' dentro.

Chiara

lunedì 3 febbraio 2020

Il lato oscuro dell'introspettività

L'introspettività è un pregio o è un difetto? Ho sempre pensato fosse un pregio, una qualità, forse una delle poche, che mi appartengono.
Tuttavia nell'ultimo periodo ho visto il lato oscuro dell'introspettività. 
Infatti se l'introspezione è "Un atto della coscienza che consiste nell'osservazione diretta ed analisi della propria interiorità rappresentata da pensieri, sentimenti, desideri, pulsioni, stimoli prodotti del pensiero, come pure il senso d'identità di una persona.", cosa succede quando si esterna e si ha realmente questa caratteristica interiore?


Che si ascolta chiunque abbia da dire su essa. E, a volte, lo si ascolta troppo. Si ascolta così tanto gli altri, persone magari non introspettive, ma che in qualche modo pensano di poter dare suggerimenti agli altri, mettendole in crisi, ferendole, senza ovviamente essere dei professionisti, anzi, a volte attuando il conosciuto meccanismo della "Proiezione".

Purtroppo una persona introspettiva si mette fin troppo in discussione: è questo che rende questa qualità un difetto, perché così si permette all'altro di ferire e per di più di fare osservazioni che riguardano se stesso invece che la persona realmente introspettiva.

Bisogna fare attenzione ad essere introspettivi e bisogna fare attenzione con chi ci si apre.
Chiara