lunedì 13 giugno 2016

Il voler far tutto - Rubrica di caratteristiche umane

Il voler far tutto è una caratteristica delle persone con molti interessi, appassionate della vita, dell’amore, dell’amicizia, della felicità. Questa loro continua ricerca di tutto ciò, o comunque il mantenimento di tutto ciò, li porta a manifestare un continuo movimento della vita, della quale trascurano inevitabilmente i dettagli. Trascurarne i dettagli significa non averne una cura completa. Di fatto, per queste persone l’importante è fare, anche se in maniera approssimativa.
Dall’approssimazione però vengono scaturite le loro stesse frustrazioni perché, se la loro priorità è fare, al secondo posto vi è il far tutto in maniera perfetta. Cosa impossibile perché una giornata ha 24 ore anche per loro. Inoltre, alla loro delusione si aggiunge quella di coloro che gli stanno accanto, poiché non si sentono mai del tutto importanti. Infatti nessuno di loro viene prima del coltivare ogni loro interesse.

Quanto può essere bello voler far tutto e provare a far tutto, dal lavoro, allo sport, all’uscire con mille amici, ad andare a mille eventi, a viaggiare… quando non si fa una sola cosa fatta realmente bene e curata nei dettagli?
Forse, in fin dei conti, il loro è solo il desiderio di occupare tempo, senza pensare di occuparlo con qualità.

IO
A tutti capitano momenti davvero pieni, basta un imprevisto di qualsiasi tipo: da un’urgenza sul lavoro, alla richiesta di un amico, alla lite con un fidanzato che va chiarita; allora il tempo che si considerava libero per i propri hobbies, viene occupato. La vera bravura consiste nel lasciare sempre uno spazietto vuoto, così qualsiasi imprevisto lo si può risolvere in quel momento. Certo si può sbagliare, si è tutti umani. Tuttavia, alcune volte ho notato come il: “Scusa ho poco tempo” sia una grande, appunto, scusa.

Degli esempi? Eccoli…
Torno a casa una volta al mese se va male, due se va bene: possibile che alcune mie amiche non abbiano un sabato o venerdì sera da dedicarmi in quasi un anno? Sempre per pranzo o per merenda e, sempre, rigorosamente: di corsa.  Poi però fanno mille cose e mille eventi con altri amici, viaggi e sport. E sono sicura che non trascurino solo me. Glielo fai notare, si scusano. Poi, ovviamente, resta tutto come prima. Sono certe non siano cattive, hanno solo questa brama di far tutto, senza pensare alla qualità di come lo svolgono.
Mi è capitato mi dicessero: “Beata te che riesci a passare una serata sul divano con tua mamma”. Ma…. Basta fare sport due volte a settimana invece di tre, basta rinunciare ad un’uscita con gli amici o con il fidanzato, per passare una serata con la propria madre.
Oppure ancora: “Ma al posto che stare a casa con tua mamma, puoi uscire con i me e i miei amici…”
Il punto è che a me piace, io voglio passare del tempo con mia mamma, con mio papà.  Io voglio mantenere i rapporti che ho e voglio che siano dei rapporti di QUALITA’. Uscire con sconosciuti, perché? Ho già abbastanza amici e creare altri rapporti significherebbe abbonare la qualità con cui ho sempre curato i miei soliti e solidi rapporti. Perché la giornata ha 24 ore anche per me.  Preferisco uscire con la persona che mi ha fatto quella domanda, da sola. Preferisco mantenere confidenza, sintonia, profondità di rapporto con lei, raccontarle cosa mi succede e ascoltare cosa le succede, piuttosto che conoscere duemila persone e non parlare realmente con nessuno.

Tante persone rispondono ai messaggi dopo giorni, dopo settimane. Può capitare, certo. Ma se diventa la regola, come può essere mantenuto un rapporto di qualità? Come fa l’altra persona a sentirne la presenza nei momenti difficili e anche in quelli di gioia?

Altri esempi? Eccoli…
Ogni martedì andavo a degli incontri culturali, mi piacevano tantissimo. Mi donavano qualcosa in più. Una mia amica aveva bisogno di me, purtroppo poteva solo il martedì. E così altre due. Dovevo scegliere: lasciarle sole, trascurare la nostra amicizia, oppure rinunciare agli incontri culturali. Ho scelto la seconda. Non sono ci andata per tre mesi e poi sono finiti. Mi sono demoralizzata, perché mi piacevano, eppure dentro di me sapevo di aver fatto la cosa giusta e mi sono ripromessa di tornarci l’anno prossimo, cercando di gestire meglio le cose.

Una persona mi ha risposto dopo 3 settimane…. 3 settimane e davvero non aveva il tempo di rispondermi a uno sfogo su persona vicino a me con il cancro?? Ma scherziamo? E poi finisce tutto con: “Scusa ma non avevo tempo” e ovviamente deve tornare tutto come prima. Beh spero tu abbia il tempo di andartene a fare in culo, adesso. Mi sono arrangiata. Ma non da sola. Con chi c’è sempre. Con chi magari mi risponde di corsa, ma risponde. Con chi c’è anche a mezzanotte dovendosi alzare alle quattro.

Le persone così le preferisco. Magari non prendono mille impegni, magari non fanno tre sport e hanno pochi amici… Ma quelli che hanno, le persone che hanno loro intorno, le trattano davvero facendole sentire importanti per loro, dedicando loro tempo di qualità
Spero di essere in questa categoria anche io, giacché l’unico vero impegno che mi limita è l’università. Poi cerco di non prendere troppi impegni, per dedicarmi a chi davvero voglio bene. Seppur a volte sbaglio anche io, non crediate. Ci sono cose che voglio fare, ma verrà un tempo per farle, quando l’università o il lavoro richiederanno meno impegni, farò tutto ciò che voglio fare ora, devo avere pazienza perché le altre cose che vorrei fare sono solo rimandate.

Mi rendo conto dello sfogo prolisso, e chiedo scusa.

Fatemi un piacere, stasera prima di andare a dormire chiedetevi davvero se conta più il fare o la qualità con la quale si fanno le cose, con la quale si mantengono i rapporti.

Buona serata a tutti,
Chiara


3 commenti:

  1. Ciao,
    ti rispondo a questo tuo ultimo post non per criticare ma con lo spirito di discussione e di confronto a cui so che siamo abituate, tenendo anche conto del fatto che chi scrive un blog non lo fa perchè si aspetta approvazione incondizionata ma anzi, spera in un confronto per provare ad avere nuovi spunti e nuovi punti di vista.

    Capisco quello che dici, e su alcuni punti concordo soprattutto nella seconda parte, così come non difendo "la categoria" di chi vuole far tutto, ma il mio personale punto di vista sul "voler fare tutto".

    Credo che in questa tua analisi tu sia stata un filo meno empatica del solito, e mi spiego meglio: hai analizzato le persone che vogliono far tutto da un punto di vista tuo, ma non sembra (sempre leggendo qui eh, non voglio presupporre niente) che tu ti sia chiesta PERCHE' queste persone vogliono sempre far tutto.

    Tu dici:
    "Quanto può essere bello voler far tutto e provare a far tutto, dal lavoro, allo sport, all’uscire con mille amici, ad andare a mille eventi, a viaggiare… quando non si fa una sola cosa fatta realmente bene e curata nei dettagli?"
    e io ti rispondo: può essere bello e anzi bellissimo, perchè il fatto che io faccia tante cose non vuol dire che non le faccio realmente bene e curate nei dettagli.
    Tu dici:
    "Di fatto, per queste persone l’importante è fare, anche se in maniera approssimativa."
    e io ti rispondo: non è assolutamente vero, l'importante non è solo fare, c'è sotto molto di più.
    Tu dici:
    "Forse, in fin dei conti, il loro è solo il desiderio di occupare tempo, senza pensare di occuparlo con qualità."
    e io un pò mi offendo, perchè mi sembra un giudizio dato dal punto di vista di chi non condivide il comportamento di un'altra persona e lo giudica, senza chiedersi se è davvero così o quale sia il motivo.

    Come tu porti prove di cose fatte con bassa qualità da queste persone, io potrei portartene molte di cose fatte con ottimi risultati anche se fatte da persone che "vogliono fare tutto", e provo a sfidarti con questa domanda (a cui nemmeno io ho una risposta):
    sei sicura che se queste persone avessero meno da fare metterebbero "più qualità" nelle poche cose che hanno da fare?

    [segue commento]

    RispondiElimina
  2. [seguito commento precedente]

    Ripeto, non voglio litigare ma aprire a nuove riflessioni che spero possano esserti utili, come le tue lo sono state per me.
    E' ovvio che tu hai un punto di vista diverso da queste persone, e non provi le stesse sensazioni che provano loro, non trovi le stesse motivazioni che spingono loro... perchè è ovvio? Beh, perchè se avessi delle ragioni forti saresti anche tu nel gruppo di quelli che vogliono far tutto! :) il fatto che tu non lo sia vuole semplicemente dire che hai un punto di vista diverso e diverse priorità, e per questo credo ti capiti di confondere il "vogliono riempirsi di impegni perchè c'è un motivo che io non percepisco" con il "vogliono fare tutto e non ha senso, probabilmente vogliono solo occupare tempo".

    Poi per carità, credo ci siano persone che davvero occupano il tempo tanto per occuparlo e che avere tanti impegni porti per forza di cose a dover dare più energie per avere gli stessi risultati, ma se posso permettermi un consiglio: occhio a non generalizzare, così come occhio a non sminuire i sentimenti delle altre persone solo perchè magari non ti sono affini.

    Chiudo con una risposta alla tua richiesta:
    "Fatemi un piacere, stasera prima di andare a dormire chiedetevi davvero se conta più il fare o la qualità con la quale si fanno le cose, con la quale si mantengono i rapporti."

    Ieri me lo sono chiesta, e la mia risposta è che conta fare e conta fare con qualità, non c'è un più o un meno; e quando questo va a ledere le libertà o i sentimenti di un'altra persona (perchè magari le si dedica poco tempo o si è approssimativi nel rapporto) secondo me non bisogna chiedersi "devo fare meno cose?", ma dirsi: "se lui/lei è importante per me, devo capire come farlo/a star bene e come mettere più energia nel nostro rapporto"... e non per forza la risposta è "fare meno cose". Non per tutti.

    RispondiElimina
  3. Cara Didi Parolando,

    cercherò di risponderti a tutto, punto per punto.
    Innanzitutto hai colto lo spirito del blog, e mi fa assolutamente piacere ricevere commenti, che siano essi in accordo o pronti ad aprirmi punti di vista che non avevo considerato! Ogni volta che avrai voglia di farlo, sarà per me un grande piacere!!

    Forse hai ragione sull'empatia poco dimostrata su questo blog, e soprattutto sul non aver indagato il perchè alcune persone desiderano fare tutto.
    Ti scriverò qui l'unica ipotesi che mi viene in mente: penso che la ragione sia l'aver paura, il terrore di non riuscire a fare tutto ciò che si desidera nella vita. Cioè, di non riuscire a coltivare (nell'arco della vita, poichè questa prima o poi, finisce) tutto ciò che si vorrebbe fare. Quindi tale paura, porta ad accumulare quanto più possibile appena si ha tale possibilità. Purtroppo altro non mi viene in mente. Sono pronta comunque, ad ascoltare il tuo "perchè?" (anche privatamente).

    Questa analisi è meno empatica del solito perchè purtroppo mi collego alla tua affermazione: "Potrei portarti esempi di cose svolte con ottimi risultati". Può essere vero. Ma di certo non nell'amicizia con me. Da qui, purtroppo, la tristezza che mi porta ad essere poco empatica. Perchè, come avrai dedotto dai miei esempi, non mi sto più sentendo bene con queste persone. Non sento più la loro empatia. E, d'altronde, come faccio a sentire empatia con persone che dopo giorni o addirittura dopo settimane non mi rispondono quando non sto bene? Di certo questo non può essere un "ottimo risultato". E non crederò mai alla mancanza di tempo in certe circostanze. Alla fine uno può rispondere a un messaggio mentre fa la cacca. In tre settimane dubito che uno non faccia mai la cacca :-) ahahah (che esempio felice che ho portato!).
    L'alternativa, allora, se io mi sbaglio, è molto più semplice: "Una persona che si comporta così non è molto interessata a me, a come realmente sto."
    Altre idee non mi vengono :-(

    Non so nemmeno io darti risposta alla domanda "Se avessero meno da fare, metterebbero più qualità nelle poche cose che hanno da fare?"

    Probabilmente hai ancora ragione quando dici che mi capiti di confondere il: "Vogliono riempirsi di impegni perchè c'è un motivo che io non percepisco", con il: "Vogliono fare tutto e non ha senso, probabilmente vogliono solo occupare tempo." Purtroppo però il fine non cambia: il rischio è quello di far sentire poco importanti le persone accanto. O, a questo punto, solo me. Ma comunque: io conto per il mio punto di vista. Quindi se il/la fidanzato/a invece si sente importante, ottimo, io invece no.

    Per il generalizzare hai ragione, però credo che il punto finale del mio discorso sia: "Far troppe cose, implica che alcune di esse non vengano fatte così bene." E purtroppo almeno un punto "Trascurato" lo ritrovo in tutti "I casi" che conosco.

    Invece non sento affatto di aver sminuito sentimenti altrui.

    Hai ragione per la parte finale, alla fine hai concluso come una mia precedente ipotesi: "Se lui/lei è importante per me..." una soluzione la si trova. Devo dedurre che se certe persone non lo trovano, il motivo non è perchè fanno troppo, ma solo che non ci tengono abbastanza.
    Sta a me mettere un punto, e, purtroppo, dopo che l'ho messo, una nello specifico, non si è nemmeno accorta che io lo abbia messo.
    Interessante, vero? Quanto a volte diamo importanza ad una persona, ad un rapporto, e per lei non siamo granchè in fin dei conti.

    Sono sicura tu lo sappia, ma lo scrivo per chi altro leggerà il blog: NON mi stavo riferendo a te. Per ovvi motivi non posso fare il nome di questa persona.

    Un abbraccio,
    Chiara

    RispondiElimina