martedì 11 marzo 2014

Il fascino di una lettera

Il fascino di scrivere una lettera, il fascino di aspettare il postino e di scartare una busta, il fascino di rovinare quella chiusura scartandola oppure, al contrario, il fascino di stare attenti a non rompere l'equilibrio di quella carta così sistemata con l'impazienza di chi non sa quando verrà ricevuta.
Quel fascino, conosciuto dalla mia generazione, probabilmente per ultima.

Quando si andava in vacanza, non esistevano i cellulari, o almeno non ne eravamo in possesso a dieci anni, e, se anche li avevamo, costavano, e sentisi tramite sms era improponibile. Ovviamente: Msn, o Facebook non esistevamo e, per restare in contatto era necessario scambiarsi l'indirizzo.
Così si scrivevano lunghe lettere per raccontarsi come proseguiva la vita post-vacanza. Nascevano grandi amicizie e, sono certa che per qualcuno siano nati anche grandi amori, o magari uno: unico, che è anche durato.
Per me no: la mia epoca dei grandi amori, cioè quando sono cresciuta ed entravo in quel periodo adolescenziale, era invasa, ormai e purtroppo, da promozioni per gli sms, per le chiamate, per internet, e, garzie a quest'ultimo si è dato il via a E-mail, Msn e Facebook.
Ma, senza nulla togliere alla modernità, al risparmio di carta e dei soldi del francobollo, le lettere non potranno mai essere sostituite.
Certo, la modernità ha accelerato i tempi, inoltre si può anche tenere poco ad una persona, ma restare comunque in contatto con lei, cosa che le lettere non permettevano. Infatti ci vuole pazienza nell'iniziare e proseguire un rapporto di questo tipo.

Qualche settimana fa: ho sistemato la camera, e per quanto abbia trovato lettere e bigliettini in egual misura, l'epoca priva di sms era senz'altro più romantica: un foglio brutto, anche via lettere acquistava tutto un suo fascino: uan cura del dettaglio, della punteggiatura, dell'ordine, che un bigliettino non potrà mai avere.
Per mia sfortuna, il mio romanticismo viene spezzato dalla non-cultura-delle-lettere. E così sono approdata nella fase amorosa dei bigliettini scritti un po' a caso. Su fogli volanti, o su bigliettini anche comprati, ma scritti un po' così, senza attribuire un senso profondo a quello che si sta dicendo.
Mentre il vantaggio di una lettera è proprio questo: ogni parola è scritta per stare lì. E' pensata, ragionata, meditata. E' unica, ha un significato tutto suo, specifico, quasi fosse stata contrallata su un dizionario. Ecco qual'è il fascino più grande: nulla è attrbuito al caso.

Questo è il motivo per cui i classici letterari, soprattutto quelli scritti dalle famose fanciulle inglesi diventate, così, eroine letterarie, hanno tutto un senso romantico alla vita, alle loro opere: poichè in loro questa cultura (delle lettere e del significato delle parole) era fondamentale, ed è questa la ragione per cui amo tanto i loro capolavori.

Chiara

p.s. Sarebbe davvero bello avere un'amicizia per corrispondenza, volontari? :-)

Nessun commento:

Posta un commento