martedì 15 aprile 2014

Ciao Convitto

Eccomi qui. Tornata a casa dopo una giornata come questa. Di getto a scrivere.
E' da ottobre che non sono più in convitto. Di tempo, per avere preso coscienza di questa nuova situazione, ne ho avuto. E, diciamolo, le cose, ormai erano molto diverse anche nello stesso studentato. Probabilmente, perchè, essere arrivata a Brescia così tanto tempo fa, ed essendo circondata da corsi comunque più brevi del mio, ha portato un tourn over di amicizie, di consocenze, come mai, credo, ne vedrò in vita mia.
Le cose che ho imparato in questi anni, con nessun'altra esperienza le avrei potute imparare. Sia le cose belle, che quelle brutte. Dal "Ciao, piacere io sono..." al "Spero di vederti presto", ho conosciuto mille sfaccettature di situazioni diverse. E tutt'ora, quando mi faccio un'idea su qualcosa, poi vengo costantemente smentita. Mi sorprende continuamente tutto ciò che ho avuto, tutto ciò che ho.

Forse è per questo che ho evitato fino ad ora di passare da quel posto meraviglioso del convitto. Perchè è pieno di ricordi, dal più bello, a quello meno piacevole. Ed entrare lì, è come vederli rivivere.

Per questo, dopo aver detto quelle poche parole ad alta voce, mi sono resa conto che, anche se i fatti dicevano una cosa, il mio cuore ne diceva un'altra.
Guardare Madre Catherine negli occhi e dirle: "Io non starò più qui", sentirmi rispondere che noi "Non passiamo solo di lì", ma di fatto siamo di più per loro, mi ha fatto commuovere. E, vi assicuro: non pensavo di piangere. Per lo meno: non oggi.
Ma più di tutte mi ha sorpreso lei, che con le lacrime agli occhi, mi ha chiesto se ero davvero felice, perchè era questo che contava: e lei era felice per me.
Forse una mamma, una nonna, può dire quelle parole senza attaccarsi e senza fare raccomandazioni varie. Conta solo l'essere felice. E' un amore speciale, questo.

E mai, mai mai potrò essere fortunata in vita mia di incontrare le persone che ho conosciuto in quel convitto: dalla Madre che ti ricorda la S. Messa con il Vescovo, agli incontri con Don Raffaele o con Don Giovanni, alla Madre più severa che ribadisce lo studio, alla Madre più meravigliosa che ti dice che: "Va bene, ti dò le chiavi anche questa sera".


Cortile convitto Le Canossiane. Foto scattata da Giulia Zen, è sgranata solo perchè la connessione internet mi ha impedito di caricarla in modo appropriato.

Mi mancate, mi mancherete,
Grazie di tutto,
Grazie alle persone che ho conosciuto...
Vi voglio bene,
Chiara


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