domenica 17 marzo 2013

Il suono della vita

La poesia dei suoni è difficile da battere, persino da quella della parole. Le emozioni che essi suscitano sono ravvivanti dell'anima. Certo, lo spirito si deve un po' accostare, deve essere in modalità "sensibilità", e, allora, allora non si sente ma si ascolta



Così stasera, ascolto il vento che sta piegano alberi lontani e vicini, facendo tremare le tapparelle, il cui suono mi fa sussultare periodicamente. Intanto la pioggia scende delicatamente ma ripetutamente, quasi come stesse suonando in accordo con le note di Eolo e non volesse rischiare di perdersi nel tragitto. Già, perché capita di perdersi lungo il tragitto. Eppure, spesso, le note che arrivano dopo, quelle dovute ad un'improvvisa deviazione sono le migliori. 
Mi piace ascoltare ardere la legna, il suono delle mie dita che battono sulla tastiera, anche se il suono della macchina da scrivere era molto più affascinante.
Mi piace ascoltare l'onda irrompersi sulle rocce, violentemente, ma anche quando arriva leggera e celata sulla spiaggia, poiché ricorda esattamente il percorso che ogni persona compie nella vita.
Il suono più romantico è quello del battito cardiaco, quando il viso poggia sul petto di qualcuno e si sente quel calore così desiderato accompagnato dal suono della vita, perché quella è vita.
E' vita il suono di un sorriso affiancato da quello strano respiro. E' vita il chiudersi di una palpebra cui segue la discesa di una lacrima. E' vita il suono di un bacio dato vicinissimo all'orecchio. E' vita il suono del profumo della pelle di chi si ama. Infatti, le cose che mancano di più quando si perde qualcuno non sono la sua vista, ma il suo odore, il suono della sua voce, perché quando il ricordo si allontana dalle orecchie, e l'odore non è più addosso, la mancanza che si sente pervadere dentro è fortissima. 
Ed è vita questa pioggia stasera, stare sotto il piumino al caldo e scrivere. 

Chiara

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