mercoledì 23 ottobre 2013

Il mondo che NON vorrei

Il mondo che non vorrei è quello che non vorrebbe nessuno. Eppure molti lo compongono e ne fanno parte, senza accorgesene, senza accorgersi che un piccolo gesto da chiunque può cambiare molte cose.

Il mondo che non vorrei è quello che non ho mai vissuto, bella felice nella mia nuvola rosa. Felice nella convinzione che il mondo che non avrei voluto era così lontano.
Invece è estremamente vicino. Semplicemente non se ne parla.

Il mondo che non vorrei è quello di camminare veloce, sentendo dei passi che ti seguono in un vicolo buio. Vicolo in cui ti convinci che siete in due e nulla può capitare di male. Nemmeno se siete due ragazze alle 19 di sera. Perchè le 19 non sono certo le 23.
Il mondo che non vorrei è arrrivare al centro commerciale ed essere sollevata di essere in mezzo alla gente. Ed essere convinta che erano solo paranoie.
Il mondo che non vorrei è viaggiare in bicicletta per risparmiare e non inquinare. Il mondo che non vorrei è non trovare più la mia biciletta.
Il mondo che non vorrei è trovare due ragazzi che spaccano bottiglie vuote di birra fuori dall'ingresso di un centro commerciale, con la barista che resta dentro per la paura.
Il mondo che non vorrei è sentirmi dire: "Sei fortunata perchè non le hai prese, perchè potevano derubarti in tutto, perchè potevi essere stuprata."
Il mondo che non vorrei è sentirmi dire: "E' normale, succede sempre." Senza nessuno che faccia nulla.
Il mondo che non vorrei è cercare la polizia in un distaccamento che hanno chiuso.
Il mondo che non vorrei è girare l'angolo e trovare uno che piscia con una canna in bocca. In un marciapiede in centro Brescia.
Il mondo che non vorrei è correre alla stazione con la sensazione di essere finita in un mondo che di giorno non esiste, anche se sono solo le 20.30 ed è giorno.
Il mondo che non vorrei è arrivare alla stazione, sempre piena di polizia, militari e carabinieri (circa una trentina)... per chiedere dove andare, e scoprire che questi grandi organi di polizia, alle 19 se ne vanno. Perchè, in effetti, di notte, la sera, non accade mai nulla di male.
Il mondo che non vorrei è vedere un tipo in stazione con i pantaloni semi-calati che si gratta l'uccello, mentre tutti la trovano la normalità.
Il mondo che non vorrei è salire spaventata un taxi.
Il mondo che non vorrei è scoprire che i taxisti vengono rubati con coltelli e pistole, scoprire che è routine che siano picchiati, ma la cosa peggiore è che i commenti dei carabinieri sono: "Lei lo può raccontare, almeno."
Il mondo che non vorrei è chiamare un'amica perchè ho paura a fare 100m di strada.
Il mondo che non vorrei è stare a casa da sola e avere paura perchè il portone è rotto.
Il mondo che non vorrei è andare a servire alla mensa dei poveri, a mezzogiorno, e smettere di andare. Perchè i cari poveri seguivano me e la mia amica per chiederci un appuntamento.

Il mondo che non vorrei è scoprire che la mensa dei poveri, i posti per far dormire i barboni, gli extracomunitari, siano inutili. Perchè io vorrei tanto sapere che quello che si fa sia utile. Che sia utile andare dai carabinieri per denunciare qualsiasi furto, non per la speranza di ritrovare l'oggetto. Il mondo che vorrei è di persone che SCELGONO IL BENE, perchè il male non si sceglie nemmeno con la fame. Perchè i posti per aiutare le persone a fare una vita VERA ESISTONO. Ho fatto volontariato, miei amici lo fanno. Ci sono. Scegliere di rubare cose che non sono pane e pasta, stuprare, picchiare, vendere droga, è una scelta. La scelta del mondo che non vorrei.
La scelta di svegliarsi un giorno e scoprire che non ci si può più guardare allo specchio. Perchè tutto, prima o poi, torna. Io almeno allo specchio mi posso guardare, visto che il mio più grande errore ultimamente è stato assentarmi da una laurea importante perchè ero in sessione esame.
Il mondo che non vorrei è vedere che tanti sforzi a volte sembrano inutili.

Il mondo che non vorrei è pensare che questo sia il mondo che ho, che abbiamo.
Ma soprattutto ABITUARSI AD ESSO.

Chiara

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