lunedì 21 ottobre 2013

Il Principe Azzurro deluso

C’era una volta un Principe di nome Alessandro,
era molto ma molto intelligente, era sensibile, simpatico, fedele, tenero, affettuoso, gentile, dolce, onesto, altruista... insomma: non aveva un difetto, era proprio il Principe azzurro! Inoltre grazie al fatto che era un principe, era ricco, aveva una bella famiglia unita, ed era anche bello.
Purtroppo però non riusciva a trovare una Principessa adatta a lui, e come lui. Aveva girato e conosciuto le Principesse di tutto il regno e anche quelle degli altri Regni: nessuna era davvero piena d’Amore come lo era lui.
Era triste, tanto triste e deluso dalle donne: a parte sua mamma sembravano tutte oche o galline, infatti non facevano altro che parlare, parlare, e ancora parlare di cose futili come la moda, i soldi e tutte vedevano come occupazione principale della loro vita: spendere soldi (magari anche quelli del consorte), fare vacanze, andare a feste da ballo, e cose così.
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Nessuna pensava ad aiutare gli altri, nessuna era gentile con i camerieri, nessuna diceva mai “Per piacere” e “Grazie”: erano tutte superficiali.
Decise quindi di partire per l’Africa e di sfruttare così la sua laurea in Ingegneria per progettare e controllare le costruzioni di case ponti per gli altri. Si tinse i capelli e si fece crescere la barba, in modo da non essere riconosciuto e con dei documenti falsi il gioco era fatto!
Partì. Arrivato in Africa, dopo le prime due settimane di prova decise di restare giù un anno intero.
Una sera, l’organizzazione per cui era volontario organizzò una cena con tutti i volontari: non solo gli ingegneri.
Gli piaceva quella serata, senz’altro diversa da tutte le altre cene a cui aveva partecipato, più semplice: ma finalmente non si parlava solo di cose stupide.
D’un tratto entrò in sala una ragazza, Angelica era il suo nome, si sedette davanti a lui, perché era l’unico posto libero: era arrivata tardi a causa di una visita su un bambino di pochi mesi. Angelica era una dottoressa per bambini. Non era particolarmente bella, ma ai suoi occhi era meravigliosa, aveva lo sguardo dolce, il sorriso così unico da non averne mai visti di così belli, e aveva la voce di un usignolo.
Alessandro si innamorò, era follemente innamorato di quella sconosciuta: era stato un colpo di fulmine.
Il Principe in incognito la invitò ad uscire, e Angelica, inconscia del fatto che stesse per uscire con un membro di una delle famiglie reali più importanti del mondo, accettò.
Fu una serata bellissima: finalmente parlarono di cose importanti e serie, ma poi si divertirono anche con le stupidate, con tutto. Si frequentarono
per tutto quell’anno, e quando Alessandro finì il suo anno di volontariato ad Angelica mancava ancora un mese.
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Alessandro però, organizzò una serata romantica, con candele, aiutato dagli altri suoi amici: e poi con il cordino di uno zaino come anello, le chiese di sposarlo.
Angelica non era mai stata così felice! Accettò subito!

Mentre stavano per parlare di dove andare a vivere, cosa fare, eccetera: Alessandro le rivelò la sua identità.
Angelica era scioccata, non sapeva cosa dire. Capiva il perché lui le aveva detto una bugia, sia per la loro sicurezza, sia perché doveva conoscere bene Angelica, ma non sapeva se poteva fidarsi di lui.

“Perché?” chiese lui.
“Perché non so se quando tornerai nel tuo Regno sarai ancora
così. Ho paura diventerai snob, avendo il mondo ai tuoi piedi.” Rispose lei.
Lui le disse: “Non sono così, ma tutte le parole del mondo, non fanno un fatto: sposami e vedrai che non sbagli.”
Lei accettò, dopo un mese tornò a casa, andò subito da lui e fecero tutte le varie presentazioni di famiglia: dopo sei mesi di convivenza convolarono a nozze, mentre lui le infilava l’anello al dito, oltre tutte le classiche promesse, le disse: “Questo anello ti ricorderà che non sarai mai più sola.”
Superarono tante difficoltà, ma stavano sempre insieme, ed è questo che significa che vissero felici e contenti.

                                                Immagini prese da Google Immagini

Dedicato a chi è tentato di smettete la propria ricerca, perchè resista...
Chiara

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