lunedì 26 gennaio 2015

Eppure mi è capitata la domanda: cos'è la Giornata della Memoria?

Già, mi è capitata. E non da un bambino. E' per questo che RICORDARE andrebbe scritto al tempo imperativo, e non all'inifinito. Quindi: RICORDA. Ecco perchè Primo Levi, nella poesia di "Se questo è un uomo" è così duro sul tema del ricordo.

Quello che successe fu un di una portata immensa... e spesso viene sottovalutato: spesso si crede che a scuola si organizzino sempre e troppe giornate alternative su questo tema. Penso che questo sia un errore: la Giornata della Memoria deve essere necessariamente un punto fisso nelle giornate accademiche: per evitare che a 20 anni inoltrati, venga fatta questa domanda.

Semplicemente si dovrebbero aggiungere più giornate specifiche per creare in tutti noi giovani la cultura del secolo appena passato: perchè, ahimè, nelle scuole, spesso si insegnano gli ultimi 70 anni in due lezioni, e si spiegano in due mesi i dinosauri o alcuni popoli storici, importanti, ma non tanto quanto gli ultimi 70 anni.

Ecco perchè bisognerebbe obbligarci tutti, il 27 gennaio, a guardare, a leggere, ad ascoltare, qualcosa che faccia capire, oggi più che mai, che il mondo, non può andare in quella direzione, ancora una volta. E' solo il RISPETTO degli altri, che può evitare tragedie come quelle capitate al popolo ebraico.

Ripropongo successivamente il post dell'anno scorso, perchè più di così, non potevo essere chiara.

Foto scattata da Giulia Zen

Chiara

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