"Un piccolo libro per delle grandi risate." Se dovessi descrivere questo romanzo in una frase è questa che userei. Probabilmente, però, lo sminuirei. Ora vi spiego i motivi.
Selvaggia Lucarelli racconta in questo romanzo tutti gli aneddoti sul cibo a partire dalla sua infanzia: sua mamma, ad esempio, cenava e cena tutt'ora, con una tazza di tè. Da qui partono una serie di episodi comici che fanno davvero piangere dal ridere. Così tante altre situazioni: dalla sua gravidanza al suo compagno, tutte con il filo conduttore del cibo.
Tuttavia esiste anche una parte più seria, all'interno delle varie storie, che è quella delle considerazioni: l'autrice propone alle donne di accettare non tanto le proprie curve, perché sostiene che non tutte le curve siano belle, andando, se così si può dire, "Contro la filosofia curvy", ma di accettare il fatto di avere fame e di amare il cibo. Di accettare di volersi godere anche quella parte della vita, perché fa parte del proprio modo di essere e perché, diciamocelo: è bello mangiare.
Inoltre affronta il tema dei social: di quanto sia grave il fatto che certe persone commentino e insultino sui social donne e ragazze non magre, citando l'esempio di Vanessa Incontrada.
Se avete voglia di ridere,
se vi piace mangiare,
se avete sempre fame,
questo libro fa per voi.
Chiara
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