lunedì 29 aprile 2019

La paura del perdono

Quante affermazioni sull'importanza del perdono esistono? Molte, anzi moltissime.
In tanti credono nella necessità di perdonare un torto subito perché "Fa male rimuginarci su, perché non esistono persone cattive, ma solo persone che fanno qualcosa di brutto, e che, come tutti, sbagliano."

Però cosa accade quando il perdono è avvenuto? Quando colui che ha sofferto supera la cosa, con il tempo, con la pazienza, magari anche con la preghiera? Cosa accade quando questo perdono avviene?
Soprattutto se la sofferenza è stata molta, ecco che si è pervasi dalla paura. Paura a fidarsi di nuovo, paura a lasciarsi andare, ad essere se stessi, paura di riprovare quella sofferenza. 
E' per questa ragione che tante volte ci si prova a proteggere un po', quasi allontanando una probabile ri-frequentazione, come se razionalità e affettività si unissero in un'affermazione esaustiva, quasi telegrammatica: "Perdono effettuato, ti auguro con tutto il cuore di stare bene ed essere felice, stop".

Tuttavia quante volte questo viene etichettato come: "Mancanza reale di perdono", "Vendetta", come se fossero tutti bravi a leggere nel cuore degli altri. Come se "Perdonare" fosse sinonimo di "Dimenticare". Invece non è così, perché il perdono è cosciente, serio, profondo, e le conseguenze che implica, tutte le paure elencate, dovrebbero essere accettate da entrambe le parti, con rispetto e con amore.

Chiara
Foto la cui pioggia rappresenta le lacrime dovute ad una sofferenza e alla paura del perdono.

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