venerdì 13 aprile 2012

La mia casa dei ricordi

                                                                                                                                           12 aprile 2012

Ci sono tanti tipi di case: la casa delle bambole e la casa di Barbie. La casa dei fantasmi, la casa degli spiriti, la casa delle ombre e la casa degli specchi. Poi ci sono le case dei sogni, che sono quelle case da fiaba che vediamo in molti (nuovi) programmi televisivi, che di reale non hanno quasi nulla, nemmeno una foto dei proprietari, ma solo quadri astratti.
Beh, io voglio parlare della casa dei ricordi. La mia casa dei miei ricordi.
Tutti, da bambini, memorizzano inconsciamente un odore, un suono, un gusto, un arredamento, una sensazione. Da adulti, basta un frammento del proprio dolce ricordo per far avere un flash back di quel lontano momento di vita. Si passa dal ricordo dell'odore dell'erba tagliata, al profumo della pasta fatta in casa della nonna, al cigolio di una porta, alle urla del proprio nome perché era stato combinato un guaio, al sapore di un gelato o di caramelle che adesso non si trovano più, alla visione di quei mobili vecchi e di quei divani tanto scomodi, seppure, in quel distante ricordo, tanto comodi. 
La mente ha sempre custodito quel caldo istante in uno dei suoi molteplici chioschi segreti, ma basta un lampo scatenato da qualsiasi cosa per smuovere quello che era stato celato fino a quel momento. 
In genere tali pensieri sono dolci, caldi, teneri e un po' malinconici, di quella malinconia gentile che è giusto esista. Però, ogni tanto, quella stessa malinconia si trasforma in una tristezza che fa assaporare quello che è stato e mai più sarà. Ed è di questo tipo il mio ricordo.
A dire il vero, non si tratta di un semplice ricordo, ma riguarda la visione di una vita che era e che mi manca: la mia casa dei ricordi. La casa dei ricordi è la casa dove sono cresciuta, dove ora abita solo mio papà.
E' diventata una casa vuota dove manca una bambina che corre su e giù per le scale, dove manca una mamma in cucina, dove manca un papà che taglia l'erba, dove manca un cane che insegue una bambina, dove manca un'altalena sotto il porticato e un'edera che si arrampica per fare ombra, dove mancano il citofono e il telefono suonare. Dove manca la vita. Dove manca quella "famiglia del Mulino Bianco", che ha smesso di essere famiglia tanto tempo fa. 
Ora quando entro in quella casa vedo cose che non riconosco, che neppure avevo immaginato, vedo foto che non mi rappresentano, vedo una casa in ombra, una casa fredda, una casa che sembra essere sbiadita negli anni, come se non avere più colori vivaci sia una forma di protesta della casa stessa. E' una casa spenta, desolata, sempre chiusa e sempre sola. E' sufficiente uno sguardo dall'esterno per vedere che quella casa è stata un grande ed accogliente nido, che ora non è più così. Ed è la casa stessa che trasmette infelicità, anche se sembra una cosa da pazzi detta in questo modo, giuro: è davvero così. Mi dispiace, mi dispiace così tanto sapere cosa c'era prima e vedere che ora non c'è più. Entrare nella mia casa dei ricordi è doloroso, ma l'unica gioia è che un domani la mia casa dei ricordi possa diventare la custode del mio dolce presente e che possa realmente essere di nuovo una casa felice, che, semplicemente ha vissuto un brutto periodo. Diverrebbe così la mia casa dei sogni, di quelli reali, piena di tutto ciò che di vero e bello esite. 

3 commenti:

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  2. Ciao Kiki ero in giro in face e volevo farti un salutino fino a quando ho visto questo tuo Blog. Sai sono molto contenta che te scriva, un po' di tempo fa anche io lo facevo e devo dire che a me a aiutato tanto..avevo così tante cose da dire che però erano fatte per essere dette dalle mie dita e non della mia bocca. Cmq devo dire che ti capisco molto, dopo aver letto questa tua pubblicazione, penso sia inevitabile non pensare a quella casa di ricordi, come penso sia inevitabile non sentire nostalgia, e come dice quella canzone "almeno credo" nostalgia, nostalgia canaglia hihihi perche anche se è bello ricordare, quanto è dura capire che certi momenti non posso più capitare ma come dici te possiamo solo aspettare che quei ricordi riprendano a vivere e magari con fortuna riprendano a vivere nella nostra vita!!!

    Baci

    Naty

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  3. Esatto Nati!! Innanzitutto grazie mille per aver letto il mio blog e per averlo commentato! :-) Sei stata moto gentile e carina!L'ho apprezzato tanto!
    E' perfettamente come dici tu: scrivere è totalmente diverso dal parlare, ed è per questo che ho deciso di aprire il mio blog... sia per me stessa, non lo nascondo, perché adoro scrivere e mi piace far leggere quello che "creo", sia perché so che molte persone provano quello che provo anche io... e credo che, spesso anche solo leggendo una pagina come questa, chiunque capisca di non essere solo davanti a certe emozioni e spero tanto di colpire il lettore al cuore, perché, diciamolo, tutti hanno una loro casa dei ricordi.
    Un bacio, grazie di cuore,
    Chiara

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