mercoledì 25 aprile 2012

Peter Pan: dall'infanzia alla crisi di mezza età

                                                                                                            24 aprile 2012

Tanto tanto tempo fa, ai tempi del liceo, la professoressa di letteratura italiana, ci assegnò in classe, come esercitazione, un tema da svolgere seguendo la tipologia B.

Excursus.
Che cos'è la tipologia B? E' necessario precisare, per chi non lo sapesse, che al liceo scientifico (non so negli altri) la prima prova dell'esame di maturità è, appunto, scrivere un tema. Abbiamo ben 4 tracce da cui attingere ispirazione:
- tipologia A : analisi del testo letterario;
- tipologia B: saggio breve o articolo di giornale a scelta, di uno dei seguenti ambiti: socio-politico, letterario, socio-economico, scientifico. Per svolgere questo tipo di tema si hanno delle "tracce", o meglio degli articoli di giornale che sostengono varie tesi. Lo scrittore deve riportare tali tesi nel tema, citandole esplicitamente e sostenere, o meno, tali opinioni.
- tipologia C: tema storico;
- tipologia D: tema argomentativo d'attualità.
Fine excursus.

L'insegnante ci dette materiale sull'ambito socio-economico: in questi articoli si parlava, riportando veri e propri dati statistici e alcune interviste, del fatto che "gli uomini abbandonano il nido materno più tardi rispetto alle corrispondenti fanciulle coetanee". Da qui uno dei miei titoli più belli e uno dei miei saggi brevi più femministi: "Peter Pan è maschio". :-) Erro? Ma nooooo!!! Peccato che il tema era di esercitazione, altrimenti chissà che votone che avrei preso... ahahahahah :-). Non divaghiamo.

Ed eccomi, dopo qualche anno, a riflettere (di nuovo) su questa considerazione: il fatto di essere i cucciolotti preferiti della loro cara mamma (sicuramente tanto amata dalle rispettive nuore), prima o poi dovrebbe finire, poiché i cuccolotti si dovrebbero trasformare in uomini. Ma aggiungo una nuovo pezzo a questa riflessione. Sicura di affermare il vero, credo che molti già partano con il piede sbagliato: non si trasformano in uomini, ma passano dalla fase "cucciolotto" a quella della "crisi di mezza età". Da cucciolotto della mamma a cucciolotto della moglie, per poi sbocciare in un patetico bruco, che pensa di essere farfalla, e che,ovviamente, non sa volare da solo, ma, convinto di esserne capace, ci prova, mentre tutti lo deridono.
Lo so: molti staranno pensando: "Ho un lavoro, guadagno!! Mantengo mia moglie!" . Vi svelo un segreto: essere uomini non significa questo! Ma per chi la pensa così, non capirà mai il senso delle mie parole, quindi non mi dilungo su "cosa significa essere uomini".
Comunque, torniamo ai nostri omini in crisi: essi stessi si definiscono dei Peter Pan, ma sbagliano. 

Peter Pan è un bambino che si rifiuta di crescere. Il che implica che non cresca. In altre parole: egli non invecchia: né nello spirito, né nel fisico. Se vi manca una di queste due qualità, vi informo che non siete Peter Pan. Voi non vivete sull'Isola che non c'è, perché, appunto, non c'è, e non siete a capo di una compagnia di bimbi sperduti, non avete a che fare con sirene (anche se vi piacerebbe, e questa è una delle tante prove che non siete Peter Pan), né con fate, né con pirati e, nonostante la vostra grande virilità, sono anche convinta che non avete tagliato la mano di Capitan Uncino per poi gettarla ad un coccodrillo. Soprattutto: non volate.  Non ci provate, perché, come ho anticipato nella metafora del bruco-farfalla, credete solo di essere una farfalla, ma non lo siete, e sarete derisi.

Derisi, ho usato il termine corretto. Condivido pienamente la teoria di Pirandello sulla differenza tra comico e umoristico. Infatti se il vostro osservatore è una persona comica, che non sa andare oltre nella realtà, sarete i soggetti di una grossa risata, perché quello che di voi verrebbe notato, sarebbe la situazione contraria a quella che dovrebbe normalmente essere.
Invece se sarete sottoposti ad una considerazione meno superficiale, farete riflettere il vostro osservatore, che sorriderebbe in maniera tenera, compassionevole e comprensiva (cioè: capisce perché lo fate, anche se, magari, non lo condivide). Questo è l'umorismo: capisce la fragilità umana e le debolezze che l'affliggono. L'umorismo è meno spietato del comico che giudica in maniera immediata.
Pirandello fa proprio esempi inerenti a questo post (la teoria dell'umorismo), che non riporto per ragioni di lunghezza, ma potete sempre andare a leggere.
Cito Pirandello: "non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere, adesso ci farà tutt'al più più sorridere." All'inizio di questo post sono stata abbastanza comica, ho provocato molto, e mi sono divertita, ma ora è il momento di essere umoristica.

Mi ha ispirato questo post il notare il dispiacere che alcuni uomini hanno nell'invecchiare.
Posso solo immaginare quanto possa essere brutto sentirsi ancora arzilli, nonostante si invecchi e vedere che l'aspetto esteriore, invece, cambia. Tuttavia bisogna accettarlo. Anzi: bisogna esserne felici, perché si è vissuto, si ha avuto la fortuna di arrivare ad un età in cui molti non si avvicinano nemmeno, perché avete guadagnato tanto da ogni vostra ruga, perché è segno di un sorriso o di un pianto. 
Beh, il gentil sesso non ha tanto da ridere, sapete... siamo noi che abbiamo iniziato questa crociata contro le rughe e focalizzata all'anti-age. Noi donne abbiamo solo dimostrato di non aver dato retta ad Anna Magnani, una delle più grandi attrici del cinema italiano e mondiale, quando disse ad una truccatrice:
"Non mi copra queste rughe! Ci ho messo anni ed anni per farmele venire!".

                                                     Anna Magnani

Con un grande sorriso,
Chiara

Nessun commento:

Posta un commento