giovedì 12 luglio 2012

Figli e genitori. Genitori e figli.

                                                                                   Scritto domenica 8 luglio 2012


Non sono madre. Non ancora. Magari un giorno lo sarò. Lo spero. Magari un giorno starò lì, sotto una bella veranda con mio marito e, nel migliore delle ipotesi, nostro figlio o nostra figlia o i nostri figli penseranno ciò che penso io dei miei genitori. Allora sarei davvero fortunata.

                                            Qualche anno fa...com'ero giovane! 

Più vedo le mille realtà che mi circondano, più sono estremamente felice di aver accanto due persone, anzi una mamma e un papà che hanno sempre messo per primo il mio bene, il mio futuro.
Mi hanno insegnato cosa vuol dire amare un figlio, dimostrandomelo. Ogni scelta che hanno fatto è sempre stata improntata sul rendermi felice, non viziata, felice. Questo non significa che se volevo un gioco, me lo compravano, ma significa che per la mia felicità si sono sempre comportati in un certo modo. Non hanno mai pensato a loro stessi come prima cosa, ma la prima cosa ero io.

Mi hanno insegnato l'importanza della famiglia, anche se poi si sono separati. 
Non mi hanno mai lasciato da nessuna parte, se non per esigenze di lavoro. Perché io ero con loro, io ero sempre la loro bambina e ho sempre fatto parte della famiglia, parte di loro stessi. Non mi hanno mai fatto sentire un peso, cercando spazi senza di me. Anzi, hanno sempre cercato di passare con me più tempo possibile.

Mi hanno insegnato ad aver cura di me stessa... sotto ogni aspetto: dall'importanza di un esame clinico alla forza di un abbraccio.

Mi hanno insegnato che il rispetto è fondamentale nel corso dell'esistenza.
Mi hanno insegnato che gli anziani non si deridono, ma si aiutano. 
Mi hanno insegnato che gli emarginati vanno inclusi, sempre. 
Mi hanno insegnato che non si deve aver paura di qualcuno diverso dalla maggior parte delle persone, che sia per un handicap mentale o fisico. 
Mi hanno insegnato che uno scherzo, per essere divertente, deve far ridere tutti i protagonisti, non uno solo.


Mi hanno insegnato che ogni gesto ha delle conseguenze.
Mi hanno insegnato che le conseguenze di un mio gesto, possono anche ricadere su altre persone.


Mi hanno insegnato che si devono conoscere le situazioni, prima di esprimersi o di dare consigli.
Mi hanno insegnato a mettermi sempre nei panni altrui.



Ma oggi, più di ogni altra cosa, sento il dover dirgli grazie per avermi insegnato l'importanza di un libro, l'importanza della cultura, l'importanza dello studio. L'importanza del sacrificio. L'importanza di pensare al futuro. Ho sentito tanti rimproveri, soprattutto quando portavo a casa un brutto voto (e alcuni fin troppo severi a parere mio, ahah), e più proseguo sulla mia autostrada quotidiana, più capisco che non tutti i genitori abbassano il volume della tv se il figlio sta studiando perché hanno paura di disturbarlo. Non tutti i genitori spiegano a un figlio che ciò che oggi può essere un sacrificio, un domani sarà una grande gioia. Non tutti i genitori stanno svegli fino all'una a far compagnia ai figli nelle serate di "studio matto e disperatissimo"(Leopardi), non tutti i genitori puntano alla realizzazione personale del figlio, sia essa interiore, esteriore, affettiva e professionale.


Non dico che sia sbagliato far errare i propri figli, perché spesso è necessario farlo.... ma farlo con lo spirito di "sono cazzi tuoi" o "fai le tue esperienze, qualsiasi cosa sono qui" è molto diverso.


Un'altra delle cose importanti che mi hanno insegnato è che un genitore resta un genitore sempre. Anche quando il figlio è cresciuto, ed così, mi hanno insegnato l'Amore

Grazie,
Chiara



5 commenti:

  1. "Ohana"....
    Ti voglio un mondo di bene!!!

    Ps: Eri già così acculturata da piccola!

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  2. Già... però... "Ohana vuol dire famiglia, e famiglia significa che nessuno può venire abbandonato o dimenticato"... E a volte non è così..
    Ti voglio un mare di bene anche io!!
    ps siii :) è la Gazzetta dello Sport! ;)

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  3. Complimenti Chiara, questo GRAZIE per i tuoi genitori è davvero pieno d'Amore...
    In risposta ti posto una poesia di Gibran:

    "E una donna che reggeva un bimbo al seno disse, Parlaci dei Figli.
    E lui disse:
    I vostri figli non sono figli vostri.
    Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di se stessa.
    Essi vengono attraverso voi ma non da voi,
    e sebbene siano con voi non vi appartengono.
    Potete donare loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
    Poiché hanno pensieri loro propri.
    Potete dare rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime,
    giacchè le loro anime albergano nella casa di domani,
    che voi non potete visitare neppure in sogno.
    Potete tentare d’esser come loro, ma non di renderli
    come voi siete.
    Giacchè la vita non indietreggia nè s’attarda sul passato.
    VOI SIETE GLI ARCHI DAI QUALI I VOSTRI FIGLI ,
    VIVENTI FRECCE,
    SONO SCOCCATI INNANZI.
    L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
    e vi tende con la sua potenza affinchè le sue frecce possano
    andare veloci e lontano.
    Sia gioioso il vostro tendervi nella mano dell’Arciere;
    poiché se ama il dardo sfrecciante,
    così ama l’arco che saldo rimane."

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  4. Complimenti Chiara, questo GRAZIE ai tuoi genitori è davvero pieno d'Amore.

    Commento con una poesia di Gibran:

    E una donna che reggeva un bimbo al seno disse, Parlaci dei Figli.
    E lui disse:
    I vostri figli non sono figli vostri.
    Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di se stessa.
    Essi vengono attraverso voi ma non da voi,
    e sebbene siano con voi non vi appartengono.
    Potete donare loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
    Poiché hanno pensieri loro propri.
    Potete dare rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime,
    giacchè le loro anime albergano nella casa di domani,
    che voi non potete visitare neppure in sogno.
    Potete tentare d’esser come loro, ma non di renderli
    come voi siete.
    Giacchè la vita non indietreggia nè s’attarda sul passato.
    VOI SIETE GLI ARCHI DAI QUALI I VOSTRI FIGLI ,
    VIVENTI FRECCE,
    SONO SCOCCATI INNANZI.
    L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
    e vi tende con la sua potenza affinchè le sue frecce possano
    andare veloci e lontano.
    Sia gioioso il vostro tendervi nella mano dell’Arciere;
    poiché se ama il dardo sfrecciante,
    così ama l’arco che saldo rimane.

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  5. Meravigliosa... la conoscevo già... davvero stupenda... :)
    Grazie
    un bacione

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