giovedì 9 agosto 2012

Aereoporti

Gli aeroporti sono pieni di gente che va, gente che viene, gente che corre, gente che aspetta, gente che osserva. Io, aspettando, osservo. Non è che io lo faccia per farmi gli affari degli altri o per giudicare... semplicemente mi piace immaginare la vita delle molteplici persone differenti che affollano questo luogo.

Sono seduta al mio gate e accanto a me siede una famiglia: la mamma-moglie ha lo sguardo perso nel vuoto, i due figli, addormentati, poggiano la testa sulle spalle, larghe, come quelle di una vera donna, di una vera mamma, di una vera moglie. Il marito arriva e chiede dei soldi per comprare qualcosa di indecifrabile. Sembra non parlare decentemente l'italiano. Chissà come avrà fatto una donna, comunque apparentemente normale, con un accento corretto, a finire sposata ad uno così. Immagino che magari è restata incinta e, anche se non pensava fosse l'uomo della sua vita, come si suol dire "i giochi erano fatti". Lei gli nega i soldi, ritenendo che non fosse utile quello che lui volesse comprare, lui alza la voce, sveglia i bambini e lei gli consegna il denaro. Lo sguardo vuoto, perso. Immagina una vita lontana, una vita che non avrà, la vita che avrebbe voluto avere. Parla a stento, e trasmette solo tristezza. Magari, invece, ha voluto lei sposarlo per migrare sul continente...in un paese sperduto della Sardegna suo marito le deve essere sembrato la cosa migliore che le potesse capitare con un lavoro fisso in una grande città sul continente, ma poi qui si è resa conto di quanto avrebbe potuto avere se avesse aspettato ad accettare quella proposta.

Una gran bella ragazza con il suo chihuahua in braccio e una borsa di Luis Vuitton fa avanti e indietro con shorts e tacco 15 parlando al suo I-Phone del ragazzo che ha incontrato e di quanto sia stato bello "farlo con lui" con la sua fidanzata che lo aspettava in spiaggia. Sculetta. Forse è diventata così perché è stata ferita, forse, invece, è nata stronza.

Un ragazzo con i Ray Ban (anche se siamo al chiuso), tiene le cuffie e guai se, per disgrazia, lo guardi, perché  un figo come lui, lo puoi osservare solo se sei altrettanto figa.

Un gruppo di ragazzi sfoggia l'Ipad: tutti ne hanno uno e si contendono a chi metterà per primo le foto su facebook: perché, ovviamente, è a questo che serve l'Ipad, o l'Iphone: la gente non magia carne, non apre un mutuo, non pensa al suo futuro, ma, attenzione: l'Ipad o l'Iphone bisogna averli, perché ormai rappresentano uno status sociale. Se poi, chi se lo può permettere non ce l'ha, perché infondo non è così utile: si apra il cielo: "Tu che puoi comprarlo senza sacrifici non ce l'hai?!". Insomma: è quasi una bestemmia! Allora i genitori, entrati in questo strano meccanismo, eccoli a fare straordinari perché se i tuoi amici possono permetterselo, noi non possiamo essere da meno. Magari, invece, sono tutti talmente ricchi, che perché no?

Una cinquantenne un po' svampita mostra al mondo, o meglio, a noi del gate, un fisico mozzafiato con un'abbronzatura da urlo e una tutina fuori moda, ma che evidenzia più che mai le sue forme da ventenne: pantacollant verde pisello, con canottiera dello stesso colore, alzata sopra l'ombelico per far vedere il piercing. Un vero peccato che in faccia sembri un barboncino. Se andassi in giro così io per l'aereoporto (se mai ne avessi il fisico) prenderei subito il cagotto con quell'aria condizionata! Mah...sono io la vecchia, temo.

Un'altra cinquantenne bella davvero, con un fisico altrettanto mozzafiato, è vestita normale e non ha bisogno di escamotage per farsi notare: quando una è bella, è bella anche vestita elegantemente. A volte, ce la si può tirare un po' meno... insomma se si è Belen, ce la si può tirare finché si desidera, ma in caso contrario... beh.  Tuttavia hanno tutte quell'aria snob, probabilmente dovuta ai soldi del marito, poiché le molteplici donne colte che ho conosciuto e che se li sono guadagnati, non hanno quell'atteggiamento.

Gli uomini di una mezza età, probabilmente quelli d'un pezzo, leggono un quotidiano, mentre le loro consorti, altrettanto belle, e credo, anche altrettanto colte, leggono un romanzo. Quelli che odorano di carta, quelli che piacciono a me. Immagino che poi condividano le reciproche letture, e non siano coppie che si buttano nelle notizie e nella fantasia perché tra loro non comunicano più. Ma si... cerco di essere ottimista: io spero di crescere così.

Poi ci sono le famiglie: sempre caotiche, a meno che il bambino non dorma.

Infine ci sono io. Armata di una felpona  per proteggermi dall'aria condizionata. La tengo a cavallo delle due borse con cui viaggio: enormi e pesanti con scarpe e libri perché non volevo appesantire la valigia avendo il limite di Kg. Vado a fare pipì e torno al gate. Sono impacciatissima, come mio solito. Mi accorgo che è da 100 m che trascino la felpa, attaccata alla borsa con una manica, e intanto che cerco di prenderla , ruoto su me stessa e la felpa con me: credevo fosse caduta del tutto! Così rido di me e penso che infondo: sono troppo buffa e imbranata!

E' divertente pensare che quello che ho immaginato possa essere vero, come assolutamente falso, come superficiale, come, a tratti, profondo.

Chiara

2 commenti:

  1. Per me non sei ne troppo buffa ne troppo imbranata. Capita a tutti di fare qualcosa di buffo e sembrare imbranati. Ma per me sei una persona stupenda, capace di fare cose stupende. Capace di stupire ogni giorno un uomo come me e diciamolo, ogni tanto vederti fare qualcosa di buffo è divertente e mi aiuta a passare la giornata.
    Inoltre dovresti aver imparato che sei stupenda e non semplicemente una figa.

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  2. Oh............ :-) GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE (per tutto e soprattutto per l'ultima frase ahah ;-) )
    p.s. avresti proprio dovuto vedermi quella mattina in aeroporto... avresti riso da matti! :)

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