domenica 19 agosto 2012

Il silenzio della montagna e della vita

Una canzone* di Laura Pausini recita così: "(...) Tu usi troppe parole, dosi poco il silenzio (...)", e, sono convinta sia un errore che si commetta spesso, io per prima.
Nell'ultimo periodo, tuttavia, sono in fase di cambiamenti, e sto imparando a valutare l'importanza della calma della parola.

Il Silenzio è qualcosa di non specifico che si può parafrasare in mille modi, tutti molto poetici. E' qualcosa con, e, senza definizioni reali. Esatto, perché non è solo la "mancanza di rumore", ma è ben oltre.
Esso  è pace, ricerca e osservazione.

La pace è la quiete, quella che viene non solo dall'esterno, ma da dentro, cioè dall'anima. Non tutti la possono ambire così facilmente perché, in realtà dentro siamo tutti in pieno caos, ma, nonostante ciò, si può arrivare ad una vicina sensazione di quiete stoppando momentaneamente la propria confusione rumorosa interiore, che, così facendo, sembra poi non sembrare più tanto caotica. Il silenzio è il degno sinonimo di tutto questo.

La ricerca è il bisogno che ha ogni essere umano che davvero vive, ha nella vita. Si cerca sempre qualcosa di più. Si cerca sempre di capire il significato di tutto. Si cerca sempre Dio. Si va oltre, non ci si accontenta della apparenza e dei bisogni (seppur importanti) materiali, ma si tende alla ricerca del perché di un sorriso, della magia del mondo, dell'importanza dell'intelletto. Si può anche non trovare mai risposta a niente, non trovare mai Dio, ma non si smetterà mai di provare a vivere realmente. Ed è il silenzio che fomenta ogni pensiero complicato, ogni pensiero vivo, ogni teoria del cuore e della mente, ogni forma di vita interiore.
(Excursus: è questo vivere realmente non è solo il divertimento, seppur decisamente importante anche questo).

L'osservazione è la visione delle cose cercando di stare il più lontano possibile da esse. E' decisamente difficoltoso osservare da una distanza ravvicinata, e, il silenzio aiuta ciò distaccando anche il soggetto dalla realtà di se stesso. Si possono osservare gli altri per aiutare a capire anche se stessi, perché spesso questo fa in modo di avvicinare maggiormente noi stessi a noi stessi. Inoltre da tutto ciò, ci si può capire meglio e si può capire cosa realmente si desidera nel profondo.

Personalmente tutto questo post me l'ha ispirato la montagna e il suo silenzio: l'azzurro cielo, il grigio delle nuvole e delle rocce, il verde rilassante degli alberi. Sarei stata ore ad ammirare il paesaggio sopra, a riflettere e a scrivere.

Prendetevi tutti un po' di silenzio...
Chiara

* La canzone citata si intitola "Ognuno ha la sua matita".

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