giovedì 4 ottobre 2012

"Non so cosa dirti"

Avete presente le arrabbiature? Le sfuriate? Le scenate, quelle belle forti, urlate al mondo, definite dalla nomenclatura popolare "napoletane"? Ecco! Se le ricevete siete fortunati. Celate la vergogna per la voce alta o perché qualcuno sta calpestando, leggermente, il vostro amor proprio. Perché? Perché è meglio di nulla. E' il nulla che è devastante, almeno per me. Quando qualcuno sbraita o sembra un cane rabbioso ci tiene ancora a voi, nutre ancora delle speranze per il vostro rapporto, per quell'argomento in cui siete tanto in conflitto con il vostro interlocutore. Quando la speranza cessa, quando, spesso il torto è troppo grande, quando il torto magari nei confronti di voi stessi sta aumentando in maniere elevata (il tutto è comunque soggettivo), allora lì, arriva il silenzio, il "non so cosa dirti".
Il "Non so cosa dirti", il "fai un po' come vuoi" è quello che i genitori, fin da quando si è ragazzini, quando li esasperiamo, lo dicono, e l'abitudine è quella di considerarla come una scappatoia, come una bella risposta, e, in effetti si pensa: "Evviva, certo che faccio quello che voglio: lo farò!" Poi, crescendo si comprende che, ahimè, non è sempre una risposta gioiosa, tutt'altro. E' la perdita della speranza, è la desolazione, è il "Mi hai talmente deluso che qualsiasi cosa tu dica o faccia, è irrelevante". 
Questo si collega un po' all'ultimo post che ho scritto sulla pretenziosità in un rapporto, cioè sull'aspettarsi troppo da qualcuno. Nel "Non so cosa dirti" c'è racchiusa l'idea del "Mi aspettavo troppo da te, probabilmente non eri quella bella e intelligente persona che pensavo". 

Cosa fare se ve lo sentite dire? Non lo so proprio... forse se me lo sentissi dire, insisterei al massimo (ovviamente se stessi nutrendo interesse per quella persona), se invece lo dovessi dire, non so quanta speranza di recupero ci sia... ma se una persona ci tiene, insiste e prova a capire davvero e profondamente quel "Non so cosa dirti"

                                                     Foto scattata da Giulia Zen


Il "Non so cosa dirti" a volte è già tanto...perché sto capendo che il peggio è quando si fa finta di nulla, ma l'opinione si nasconde perché "è inutile" e perché "tanto non cambierebbe niente"... allora si fa buon viso a cattivo gioco. E' falsità? A mio parere no: è solo la perdita totale di speranza.

Nella speranza che non vi capiti mai di sentirvelo dire, ma nemmeno di dirlo, poiché è altrettanto brutto, triste, amaro,

Chiara

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