giovedì 11 ottobre 2012

Perché si ha paura della solitudine?

Perché la solitudine disturba tanto? Perché suscita così tanta paura?

Orson Welles ha scritto" “Siamo nati soli,viviamo soli, moriamo soli. Solo attraverso l’amore e l’amicizia possiamo creare l’illusione per un momento, di non essere soli.” 

                                                         Foto scattata da Giulia Zen

Ma se si nasce già soli, perché non ci si adatta a ciò, ma si cerca sempre di non restarlo? Perché non si sta bene con se stessi?
Io non darei risposte affermative a quest'ultima domanda: credo, infatti, che il motivo principale, sia la ricerca di quello che ci manca. Per quanto ciascuno di noi si possa amare (perché, per vivere bene, ciascuno deve amare se stesso), è forte la necessità di essere amati da altri: senza condizioni, per come si è, semplicemente, e senza "costrizioni". 
Si cerca l'amore di coppia, perché è la situazione più completa che ci viene, fin da piccoli, riportata. Come? Tramite gli esempi di quanto fantastica potrebbe essere, e a volte lo è, una famiglia. Inoltre l'amore della famiglia di origine, cioè quello dei genitori, a volte non è abbastanza perché sono solo genitori, e si desidera crescere, dove ciò implica: creare un'altra famiglia e crearsi genitori. Maturando si impara che l'amore di coppia è difficile da trovare, è difficile da costruire, come in tutti i rapporti. Ma questo nel dettaglio, è complicato perché, ormai, non si cerca più solo il "Volersi bene", ma l'amore quello che devasta lo stomaco, il cuore e quello che duri per sempre.
Spesso è l'amicizia quella che c'è sempre, perché il"Volersi bene"non finisce mai. Infatti, se si è bravi a costruire un rapporto, se non lo si ignora, ce la si fa: ecco, l'amicizia, oltre a richiedere sicuramente un certo feeling (non tutti possono essere amici di tutti), ha bisogno di non essere ignorata: questa è, a mio avviso, la regola principale. Mentre, per l'amore di coppia, è tutto più complesso: ci sono mille sfaccettature e, spesso, anche se va tutto a gonfie vele (non si litiga, si è d'accordo sul futuro, ecc.) l'amore, passa... non è stato eterno, ma "è stato solo un attimo di eternità"(cit. Baglioni) e non si sa se ricapiterà.
Nel cuore vi è delusione, la sensazione di aver fallito, la sensazione che si è soli, e fa così paura non "non essere amati", ma essere amati solo da se stessi, perché si pensa che forse... si: c'è qualcosa che non va dentro chi sta passando ciò.
La fine di un'amicizia è altrettanto devastante perché  sembrava più semplice costruirla, una volta instaurato il feeling, una volta non averla ignorata.
E' il fallimento, la delusione di pensare che si meritava di essere amati, che si pensava di poter essere amati che resta dentro, e credo sia questo, che faccia tanto paura della solitudine: la mancanza d'amore, se non il proprio.

Speriamo che Orson Welles si sbagliava,
Chiara

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