lunedì 24 giugno 2013

Il silenzio è sottovalutato...

Pensavo che le casette in stile Heidi non esistessero o, per lo meno che fossero catapecchie. Quando i miei cari amici della, ormai famossisima, Valle Camonica parlavano delle tante agoniate baite nelle quali si rifugiavano nei mesi estivi, mi chiedevo sempre di che cosa stessero parlando.
Bene, sabato sera, l'ho scoperto.
Dopo ben quindici minuti di sterrato a bordo di un pick up che prometteva più divertimento del cinema 4D (se così si chiama) di Gardaland, arriviamo in una casetta sperduta nel bosco, arriviamo a questo:

                                              

Ma la foto non dice nulla. Va immaginato: passare dalla luce al tramonto, qui. Qui, nulla si vede e basta, ma tutto si ascolta, soprattutto. Perchè vi è semplicemente il silenzio.
Silenzio che non va sottovalutato, perchè è grazie ad esso, che si sente, e si sente davvero tutto: dal proprio cuore battere alla propria anima sognare. Nessun rumore, se non quelli d'obbligo, se non il respiro, se non la natura, come essere isolati, ma inspiegabilmente al centro di tutto. E' come stare al centro di una magia, come aver eliminato il superfluo con una bacchetta magica, come vivere una fiaba, in uno di quei racconti per bambini.
Questo silenzio che si avverte ovunque, dà pace che avvolge ogni cosa, ogni idea, ogni pensiero, dando solo serenità.
Inutile commentare la presenza delle stelle: lì erano davvero vicine, quasi da poterle toccare con gli occhi.
E lì, ho capito davvero cos'è una baita. Una casetta nel bosco, fantastica, ristrutturata, con un camino immenso,  e il fuoco acceso... Dove l'importante è ascoltare e ridere.
Lì ferma davanti a questo tramonto, davanti al verde, con un pail non mio, mi sono sentita semplicemente a casa, mi sono sentita davvero capace di respirare, di scrivere, di ascoltare, e pensare che tutto questo è sufficiente nella vita.
Grazie,

Chiara

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