mercoledì 2 gennaio 2013

Sei unica/o

Quante volte si sente risuonare l'eco di questa frase nei romanzi, quante volte si legge questo testo allo stereo, alla radio, nelle canzoni, nei film d'amore... Ovunque è un ripetere alla persona che si ama quanto unica essa sia.
Un conto dirlo, un conto dimostrarlo: come in tutte le cose, non si devono solo far uscire parole dal cuore e dall'anima, ma è necessario, anche, metterle in pratica. In realtà dipende tutto dal lasciarsi andare: se una persona è in grado di farlo, di donare tutta se stessa, e di non risparmiarsi, allora è molto facile. Ovviamente mettersi in gioco totalmente, su mille livelli, è una vera sfida, perché la paura è quella di, detto in parole esaustive, restare fregati.

In realtà dietro l'essere unici c'è un concetto molto banale, poiché chiunque è unico nel suo genere. Tuttavia è un aggettivo che, quando detto e ascoltato, gli viene attribuito un significato, praticamente sempre, positivo. Non so perché ma sentirselo dire, e, se c'è qualcuno che lo mette in pratica ancora meglio, fa proprio vivere il mondo secondo un'altra prospettiva, specialmente se a dirlo e a dimostrarlo è la persona che si ama.

                                                       Foto scattata da Giulia Zen.

Sapevo come ci si sentiva ad essere il mondo per qualcuno, sapevo com'era andare a dormire sapendo che se mi fosse successo qualcosa, una persona (oltre ai miei genitori, s'intende) avrebbe fatto fatica a svegliarsi la mattina senza di me, o anche semplicemente senza un mio sms, e credo, d'altra parte, di aver fatto sentire così una persona. Le sensazioni che si hanno sono d'immensa felicità: trovare chi non ti fa sentire normale, ma speciale, unica/o, è un qualcosa che tutti meritano di avere, sempre, perché riempie di felicità, di gioia, ci si sente pieni di vita. Ci si sente di star vivendo.

Ma come si fa? Con parole e gesti.
Le parole sono quelle più banali che chiunque conosce (come il titolo di questo post, "Ti amo", ecc.); mentre i fatti non ci si deve sforzare a compierli, ma vengono naturali e la cosa meravigliosa e che si ha voglia di fare gesti pazzi, è come un fuoco dentro che fa restare svegli tutta la notte, pur di realizzare qualcosa. L'aver voglia è la chiave dei fatti, perché senza di essa, nulla uscirà spontaneo e stupendo.

Come già detto: va fatto tutto... infatti, in qualsiasi forma d'amore, compresa l'amicizia, si ama, si vuol bene, sia con le parole, sia con i fatti. 
I fatti sono quelli che ognuno ha voglia di compiere, ognuno è diverso, e ogni dove ci sono spunti per mettere le parole in pratica, basta volerlo, basta ascoltare il cuore, basta non voler risparmiarsi ma darsi, darsi e ancora darsi!
Attenzione, se non le ricevete, fermatevi, o le ustioni saranno di maggior grado... ma, solleverò un altro dubbio: aveva ragione Dante a scrivere: "Amor, ch'a nullo amato amar perdona" (Divina Commedia, Inferno, Canto V, 103 v.) ? Perché se così fosse...quest'ultimo paragrafo andrebbe cambiato...

Chiara

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