giovedì 6 settembre 2012

Pensante o non pensante?

In questi giorni, con la morte del Cardinale Carlo Maria Martini, seguendo il telegiornale mi è caduto l'orecchio su una citazione molto bella e interessante: "La differenza non è tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti". Oltre a non essere una citazione completa (dopo citerò la versione integrale), devo ammettere, che mi colpisce come nell'era di internet un/una giornalista di prima linea, non riesca a verificare una fonte d'informazione, nonché l'autore di una citazione, attribuita, appunto, al Cardinale Carlo Maria Martini, quando ogni mezzo informatico (e, fidatevi, se ci sono arrivata io......) l'attribuisce al filosofo, docente universitario, laureato in giurisprudenza e filosofia, Senatore a vita, e soprattutto* appartenente in ordine cronologico al Partito Socialista Italiano ('84-'91), al Gruppo Misto ('91-'96), al Partito Democratico di Sinistra ('96-'98), ai Democratici di Sinistra ('98-morte): Noberto Bobbio ( 1909-2004). (Informazioni prese da Wikipedia).
(*In Italia acquista più validità un'informazione fatta da un "estraneo alla chiesa", rispetto che ad uno che ne faceva parte....chissà perché.)

Il Cardinale Carlo Maria Martini ha citato la frase in questione di Noberto Bobbio ne "Cattedra dei non credenti" Rusconi, Milano, 1992, p.120; naturalmente, nella sua versione integrale.
Questa informazione e la citazione completa le ho prese da: "Fecondare il tempo. Percorsi per vivere la fede nel terzo millennio" di Francesco Armenti, p. 35.
Finalmente sono arrivata al clou:
"La differenza rilevante per me non passa tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti; ovvero tra coloro che riflettono sui vari perché, e gli indifferenti che non riflettono. (...) La specie degli indifferenti che è di gran lunga la più numerosa si trova tanto fra i credenti quanto fra i non credenti. " Noberto Bobbio.

Il Cardinale Carlo Maria Martini ha citato questa frase nella, ma forse meglio dire alla, Cattedra dei non credenti, che cos'è la Cattedra dei non credenti? Wikipedia scrive:  "La Cattedra dei non credenti fu un'iniziativa avviata nel 1987 dal cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, nella sua diocesi.
Consistette in una serie di incontri a tema ai quali il cardinale invitò esponenti sia dichiaratamente credenti che non credenti; lo scopo fu quello di dare voce, su varie tematiche, a chi non si definisce "credente", al fine di confrontarsi con il "credente" e con le ragioni della sua fede[1]; tali incontri furono occasione di incontro e dialogo; gli interventi di alcune edizioni furono raccolti in diverse pubblicazioni.
La sede degli incontri variò di anno in anno, anche in relazione della crescente eco che l'iniziativa ebbe e che portò ad un numero sempre maggiore di pubblico.
L'iniziativa si prolungò, di anno in anno, sino al 2002."

Prometto a me stessa e ai lettori di questo blog, che leggerò il libro, nominato sopra, di Francesco Armeni, e ne trarrò riflessioni che condividerò con voi, come condividerò con voi altre riflessioni di Noberto Bobbio, del Cardinale Carlo Maria Martini, e di chi altro venga citato nel libro. Ora, però, devo esternare le riflessioni suscitatemi da questa meravigliosa (a parer mio s'intende) frase e dalla Cattedra dei non credenti. 

Conosco molte persone che riflettono su varie tematiche, conosco persone intellettualmente preparate che si fanno domande, si informano e si fanno un'idea sulla religione, sui perché e anche sulla chiesa, visto che per quanto possiamo negarlo questo è un paese con una storia cristiana alla spalle. Poi ci sono le persone che invece leggono due vignette su Facebook, commentano, pensano di avere un'idea più che profonda e giudicano, giudicano e giudicano. Ma, al posto che giudicare, leggere solo certi tipi di articoli, e criticare l'istituzione della chiesa per la sua poca apertura mentale, non possono aprire loro stessi la mente? 
Non mi interessa se siete credenti o no, mi interessa che siate pensanti. Non importa la conclusione a cui arriviate, ognuno è libero di arrivare dove vuole, ma, PENSANDO, INFORMANDOSI. 
Conosco persone, e vedo link su Facebook contro la chiesa, la religione,ecc di persone di intelletto culturale favoloso, persone che ci provano a pensare ai grandi temi della vita, ai grandi interrogativi. E, persone che, basta parlarci, per capire che il loro massimo pensiero sia:  "Vodka o Martini sabato sera? La chiesa fa schifo. Ah si, l'ultima volta che mi sono interessato alle varie religioni del mondo ero in terza media" -.-
Ci sono anche persone, che meritano uguali critiche, che credono nel Dio cristiano senza mai essersi fatte delle vere domande (ovviamente non sto giudicando la vecchietta novantenne di periferia che faceva la contandina...su!), e persone di altre confessioni che fanno lo stesso.
Ovviamente non mi permetto di dare un giudizio su chi non conosco o meglio su chi conosco su Facebook, io sto parlando di persone che conosco da anni e con il quale parlo da anni, non posso sapere gli altri a quale di questa categoria appartengono, né mi interessa, io cerco solo di stimolare chi legge questo blog, come io stessa sono stata stimolata dalla citazione di Bobbio.
Lancio una provocazione: quanti di voi sapevano del dialogo della Cattedra dei non credenti? Io no, non lo sapevo e me ne vergogno. Mi faccio anche io certe domande, ma ciò non significa che giudico senza essere informata, né per i pro, né per i contro, ciò non cambia che mi vergogno di me perchè fino a pochi giorni fa non sapevo della Cattedra dei non credenti (anche se dal 2002 non c'è più stata, non è una buona ragione). Troverò di avere il tempo di leggere le pubblicazioni avvenute perché sono la prova che se si desidera davvero, un dialogo lo si può trovare, che si può pensare. Soprattutto: se si vogliono trovare aperture mentali all'interno della chiesa, si possono trovare, il Cardinale Carlo Maria Martini lo insegna, e con piccoli sforzi da parte di tutti, magari qualcosa cambierà, magari no: ma almeno si potrà avere la coscienza pulita nel dire: "Non è così, ma io ci ho provato.".
Inoltre credo sia fondamentale farsi la domanda: Pensante o non pensante? A quale delle due categorie voglio appartenere? Dovunque il pensiero vi porterà, potete dire di essere realmente vivi, credenti o no.
Chiara

1 commento:

  1. carissima vedo solo oggi il tuo blog e vedo che malgrado il tema che hai trattato sia molto interessante mi sembra che non abbia avuto alcun seguito. E' proprio così?

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